MATERIALI DI PROVENIENZA INCERTA
 
A conclusione della prima parte di schede riguardanti ritrovamenti avvenuti all'interno del centro storico della città, si è ritenuto opportuno ricordare anche quei materiali che, seppur rammentati dagli studiosi soprattutto ottocenteschi per il loro estremo interesse, non hanno una precisa collocazione topografica, essendo del tutto ignoto il luogo preciso della loro scoperta, avvenuta comunque all'interno della cerchia dei viali che delimitano l'area cittadina della quale ci si è finora occupati.
Tenendo conto del loro innegabile valore documentario, la loro appartenenza non solo all'età romana, ma anche, per qualche reperto, ad epoche precedenti a la loro esposizione, almeno in alcuni casi, al Museo C. Leone, non è certo di secondaria importanza la loro trattazione che consente di comprenderne il legame, anche museale, con la città.
Tra questi materiali, ricordati soprattutto dal Bruzza, una buona parte si rinvennero durante gli scavi del secolo scorso per la realizzazione degli impianti fognari lungo il percorso di corso Libertà dal quale provengono parecchi frammenti di anfore recanti il bollo del fabbricante e fra i quali sono da ricordare quelli con i marchi Cackisi, Epic, Perige e Vibiani (Bruzza 1874, pp. 215-217-222-224), queste ultime due appartenenti alla tipologia delle anfore utilizzate per il trasporto commerciale a Vercelli del vino pugliese nel I secolo a.C. (Brecciaroli Taborelli 1987, p. 135) 1. Anche alcune lucerne di estremo interesse, fra le quali quella portante il bollo Fronto (Bruzza 1874, p. 231), provengono da ritrovamenti avvenuti lungo il corso Libertà, così come il frammento di un grande dolio recante il marchio Marcell (Bruzza 1874, p. 220) e alcune parti di ceramica sulla quale sono riportate lettere, graffite o impresse, e piccoli disegni (Bruzza 1874, pp. 242 e 249). Sempre da un punto imprecisato di corso Libertà, proviene poi l'importante ritrovamento di due asce in bronzo che si aggiungono alle già cospicue scoperte databili al periodo preromano avvenute in pieno centro storico (Viale 1971, p. 26). Al periodo precedente la romanizzazione della città risale anche una fibula, sempre in bronzo, con l'arco a forma di piede di cavallo e databile alla seconda Età del ferro. Visibile al Museo Leone, è venuta in luce in una zona imprecisata del centro storico durante i soliti scavi del secolo scorso per le fognature (Sommo 1994, p. 215), scavi nei quali si rinvennero anche una testa in bronzo raffigurante un uomo barbato, forse da identificarsi con il dio Giove, ed una piccola chiave in bronzo, per serratura (Sommo 1994, p. 215).
Proveniente invece genericamente dalle vicinanze del Duomo (Bruzza 1874, p. 155) è un frammento in marmo bianco raffigurante un satiro ed un albero. Su quest'ultimo era scolpita la lettera greca omega. Non mancano inoltre, tra i ritrovamenti senza preciso luogo di scoperta, alcuni frammenti di lapidi in marmo riportanti un'iscrizione. A questa categoria di materiali appartengono un piccolo frustolo che riporta la parte superstite di quattro linnee del testo che la componeva (Roda 1985, p. 144) (cfr. scheda n 101), e un frammento di lapide funeraria cristiana, di epoca tardoantica, scoperto genericamente lungo via Gioberti (Roda 1985, p. 147) ( cfr. scheda n 39).
 
NOTE
 
1 Questi frammenti anforacei, sono conservati al Museo Leone e visibili, anche se non con facilità, sul pannello posto dietro alla zona riservata ai miliari romani.
 

ILLUSTRAZIONI

118. Impugnatura di spada in bronzo, fine I sec. a.C. Rinvenuta a Vercelli nei lavori per le fognature, molto probabilmente da una zona centrale.

ml sala g vetrina 71

119.

Strigile di bronzo con il marchio del fabbricante Q. FABI. Epoca repubblicana. Rinvenuto a Vercelli nei lavori per le fognature, probabilmente dalla zona del centro.

ml sala g vetrina 71

172. Forma per la fabbricazione di lucerne a volute tipo Loeschcke I, variante B (Antico Gallina 1987 p.437). Luogo di ritrovamento sconosciuto, ma da Vercelli.

ml sala g vetrina 69

173. Pannello con lucerne di provenienza locale al Museo C. Leone.

ml sala g vetrina 69

174. Forma per la fabbricazione di lucerne firmalampe tipo Loeschcke X (Antico Gallina 1987 p.437). Luogo di ritrovamento sconosciuto, ma da Vercelli.

ml sala g vetrina 69

175. Chiavi di bronzo e di ferro della collezione C. Leone.

ml sala F vetrina 61

176. Museo C. Leone, cortile: anfore e sarcofagi.

ml cortile D

177. Mattone iscritto di Festa. Non è nota la provenienza, ma sicuramente da Vercelli (Roda 1985, p. 55).

ml sala H

178. Dedica all'omperatore Vespasiano e a Marte. Parte supeiore di ara marmorea proveniente dal l'antico Museo dell'Ospedale Maggiore (Roda 1985, p. 16).

ml sala H

179. Fibula in bronzo del periodo di La Téne (Viale 1971, p. 28).

ml sala g vetrina 65

180. Frammento di lapide di marmo grigio. Non se ne conosce la provenienza. Probabilmente da Vercelli (Roda 1985, p. 89).

ml sala H