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Resti di murature riferibili al teatro, all'anfiteatro e all'ippodromo.
 
G. F. Ranzo, storico vercellese del XVI secolo, scriveva nella sua opera manoscritta 1 "[...] ai miei tempi si sono visti sottoterra tra la Cittadella e la Chiesa di S. Giacomo 2 i vestigj d'un anfiteatro simile ai Romani, nel quale intorno v'erano seggi di pietra, e nel mezzo furono ritrovate due bellissime statue di marmo, una d'uomo, e l'altra di donna, che si dissero esser di...3.
E poco discosto da quel luogo, anzi in sito congiunto, si vide esser un piccolo porticciuolo 4 coperto, in mezzo del quale v'era una tavola di marmo finissimo, con un suolo artificioso 5, ed intagliato di lettere, che per l'antichità non si potevano leggere. [...] E nel luogo per incontro al bastione fuori della Città, e vicino alle mura della Cittadella, si videro le fondamenta d'un Ippodromo assai grande e di forma rotonda".
La notizia di questo "ritrovamento" avvenuto nella Vercelli della seconda metà del '500 è certamente da considerare e da valutare. Nonostante la non certo esemplare attendibilità, in quei secoli, degli storici locali al riguardo delle vicende vercellesi puramente storiografiche, è infatti da ricordare come invece essi siano precisi e circostanziati al riguardo di alcune scoperte archeologiche, come l'area sepolcrale del Duomo e l'anfiteatro, che si riveleranno esatte e confermate sia dai materiali rinvenuti sia dai documenti seicenteschi oltre che da recenti scavi.
Il Ranzo commise forse solo l'inesattezza di confondere con un ippodromo quello che in realtà erano i resti dell'anfiteatro romano, ubicato lungo l'attuale viale della Rimembranza e di considerare appartenenti invece a quest'ultimo alcune strutture probabilmente monumentali emerse nell'area dell'attuale corso De Gregori e che potrebbero, secondo alcuni, essere pertinenti invece ai resti del teatro romano, forse già ricordato nei documenti medievali 6. Recentemente si è potuto appurare come in effetti questa zona di Vercelli fosse interessata, in epoca antica, oltre che dall'anfiteatro stesso anche da edifici di notevole mole le cui tracce sono affiorate ripetutamente anche di recente. A questo riguardo è da ricordare anche come l'area sia stata interessata, fin dal secolo scorso, da notevoli ritrovamenti di frammenti di statuaria appartenenti anche a sculture di grandi dimensioni che potrebbero avere avuto la propria collocazione solo in edifici monumentali edificati in questa parte della città romana.
 
 
NOTE
 
1 Giovanni Francesco Ranzo: Memorie che possono servire alla Storia di Vercelli, ms, sec. XVI.
2 Nell'area quindi tra la Cittadella ubicata a porta Casale e la chiesa di S.Giacomo d'Albareto, da identificare perciò con l'attuale corso De Gregori
3 In questo punto il manoscritto presenta una lacuna con la conseguente mancanza del testo.
4 Da intendersi come "piccolo porticato".
5 Cioè realizzato come opera edilizia.
6 Un documento, datato al 12 marzo del 1142, riporta l'investitura fatta da Guglielmo "detto Boglo" a favore della città di Vercelli e avvenuta "nel teatro".

ILLUSTRAZIONI

186. La Cittadella con i resti dell'anfiteatro in un disegno copiato dal Mella da un originale un tempo esistente presso la Biblioteca Reale di Torino (Vercelli-Biblioteca Civica-Disegni).