- 153 (Tav. 14).
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- Sepolcreto presso la cascina Binelle.
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- Nel suo volume "Iscrizioni antiche vercellesi" padre Bruzza
riporta la notizia di come, "[...] spianandosi quel dorso, egualmente
formato di sabbia, sul quale [...] si sale per la strada che [...] conduce
alle case campestri denominate le Binelle [...]" (bruzza 1874, LVIII)
si rinvenne nel 1846, lungo la strada per Trino, un vasto sepolcreto con
tombe ad incinerazione1 che presentavano la particolarità,
almeno nella parte scoperta, di non avere in nessun caso le pareti costituite
da ciottoli.
- Abbondanti furono in quell'occasione i materiali venuti in luce ed
ovviamente appartenenti ai corredi funerari. Doveva sicuramente essere
cospicuo il numero dei vasi ceramici, alcuni dei quali sia in terra sigillata
sia, probabilmente, a vernice nera 2; su qualche esemplare era anche
riportato il nome del ceramista fabbricante (Bruzza 1874, p. 247 e 248).
Numerose dovettero essere anche le lucerne raccolte sia con il bollo del
figulo 3 sia con una decorazione sul disco, ed alcune di queste
ultime sono sicuramente da individuare tra quelle conservate al Museo Leone.
Appartenenti al mondo muliebre e femminile erano gli specchi, gli aghi
crinali e le collane vitree rinvenute. Il Bruzza ricorda inoltre come da
questa zona emergessero anche anfore, da inquadrarsi probabilmente nel
contesto sepolcrale 4.
- Raro per Vercelli è invece il rinvenimento, avvenuto in questo
contesto, di figure in terracotta 5 (Bruzza 1874, LVIII).
- La necropoli, in uso nel I-II secolo d.C., rappresenta quindi una delle
aree sepolcrali poste attorno ala città antica e lungo le vie di
comunicazione in uscita da essa.
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- NOTE
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- 1 Il Bruzza ricorda, infatti, come fossero uguali a quelle
scoperte alla "fornace" sulla strada per Casale.
- 2 Come lascia intuire il loro inserimento da parte del
Bruzza stesso, per la segnalazione di quelli bollati, tra le categorie
di "vasi rossi" e "vasi neri".
- 3 Tra queste quelle marcate "CERINTHI", "COELI"
e "NERI" (Bruzza 1874, pp. 228 e 232), quest'ultima fabbricata
da una officina ceramica attiva tra la prima metà del I e la prima
parte del II secolo d.C. (Buchi 1975, p. 124), a confermare il periodo
di frequentazione della necropoli.
- 4 I contenitori sarebbero quindi stati utilizzati, segati,
per contenere le ceneri, come già attestato in altri contesti funerari
vercellesi.
- 5 Assai frequenti a Biella, dalla cui zona si pensa provenga
la produzione, sono presenti a Vercelli solo con il ritrovamento, non in
contesto necropolare, di un piccolo frammento riferibile al panneggio di
una di esse.
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