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Materiale ceramico presso la zona del "Bosco dei platani" ora piazza Cesare Battisti.
 
Noti fin dal secolo scorso sono gli affioramenti di abbondanti quantità di materiale ceramico avvenuti in quella zona della città costituita dagli odierni corso S. Martino, via Giovine Italia, via XX Settembre e piazza C. Battisti, quest'ultima occupata all'epoca da quell'area alberata che i vercellesi chiamavano "bosco dei platani" 1.
Già il Bruzza ricorda infatti nel suo volume "Iscrizioni Antiche Vercellesi" come a seguito di lavori per la sistemazione cittadina "[...] non fu convenientemente esplorato [...] un grande deposito di anfore e vasi scoperto soltanto in parte quando si rispianò il terreno che sta in basso alla destra del canale che scorre tra la detta chiesa di S. Vittore e il bosco dei platani sotto il quale anche in presente giace un gran numero di anfore e di vasi. [...]" 2 (Bruzza 1874, p. 203).
Oltre a questa descrizione, che non lascia quindi dubbi sulla quantità notevole di materiale archeologico presente nel terreno, il Bruzza stesso ricorderà, durante la trattazione dei frammenti ceramici bollati rinvenuti a Vercelli, come alcuni di essi provengano proprio dal "bosco dei platani". Tra di essi sono presenti sia frammenti appartenenti ad anfore 3 sia a ceramica in terra sigillata 4 ed a vernice nera 5. L'interesse archeologico della zona, che evidentemente in ogni occasione di sterri restituiva materiale ceramico, venne recepito anche dalla Commissione Archeologica Municipale che, nel 1882, decise di eseguire, proprio al "bosco dei platani", uno scavo al fine di recuperare nuovo materiale (Sommo 1994, p. 286). L'Indagine non diede però, secondo la visione dell'epoca, un risultato soddisfacente essendosi rinvenuto, sicuramente con molto altro materiale anepigrafe, unicamente un frammento di anfora recante il marchio "ABID" del fabbricante 6 (Sommo 1994, p. 290). In epoca relativamente più recente, ad ulteriore conferma della grande quantità di materiale ceramico presente in tutta questa zona, si ebbe il ritrovamento, avvenuto nel 1929 durante la collocazione del Monumento ai Caduti in piazza C. Battisti, di una grande quantità di anfore 7 (Viale 1971, p. 43). Da questa zona della città, interessata abbondantemente da affioramenti di materiale archeologico, provengono anche due frammenti anforacei, di cui uno recante il bollo del fabbricante, e due anfore integre, una delle quali appartenente alla tipologia "Rodia", rinvenute nel secolo scorso presso la casa Delmastro (Sommo 1994, p. 166 e segg.) situata nelle vicinanze del "molino della bassa", quest'ultimo ubicato lungo corso S. Martino negli edifici posti lungo il Roggione di Vercelli e sede della ex Officina Elettrica. Recente è invece la notizia della scoperta di anfore allo sbocco di corso S. Martino in piazza Mazzucchelli 8 (Viale 1971, p. 43). L'affioramento in tutta l'area del "bosco dei platani" e nelle zone limitrofe di notevoli quantità di reperti ceramici, rinvenuti probabilmente sempre in frammenti, e la presenza proprio in piazza C. Battisti, fino agli inizi del secolo, di quella "montagnola" posta proprio al di sotto degli alberi che davano il nome a questa parte di città, lasciano senz'altro pensare a una vasta area adibita in epoca antica a zona di scarichi connessi anche ad attività artigianali. Queste ultime sono peraltro state documentate come presenti in questa parte della città antica, sia da altri ritrovamenti analoghi sia da recenti scavi che ne hanno messo in luce la presenza.
 
NOTE
 
1 Era questa un'area alberata che veniva usata, per le passeggiate estive dei cittadini fino a quando, nel 1919, non si provvide alla creazione della attuale piazza (Chicco, Faccio, Vola 1979, p. 683).
2 In particolare il Bruzza si riferisce quindi all'area compresa tra largo D' Azzo e piazza C. Battisti.
3 Bruzza 1874, pp. 207-216-223-225. Per l'inquadramento tipologico e cronologico del materiale Cfr. Brecciaroli Taborelli 1987, p. 129 e segg.
4 Bruzza 1874, pp. 207 e segg.
5 Bruzza 1874, pp. 248 e segg.
6 Con una visione ottocentesca dell'archeologia, lo scopo dello scavo era principalmente quello di ritrovare frammenti ceramici bollati o con iscrizioni, unici considerati meritevoli di studio e di inserimento nelle raccolte di materiali antichi. Il frammento rinvenuto appartiene alla tipologia Dressel.
7 Il Viale colloca, con un evidente errore topografico, il ritrovamento in piazza Solferino.
8 La notizia venne data al Viale dall'ufficio tecnico comunale.