- 18 (Tav.2).
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- Testa muliebre marmorea in S. Agnese (ex S. Francesco).
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- L'esistenza di un frammento di statuaria romana sul tetto dell'abside
della chiesa di S. Agnese (ex chiesa di S. Francesco), fu segnalata nel
1982 dal Gruppo Archeologico Vercellese (Sommo 1983, p. 25) che aveva avuto
modo di individuarne la presenza come reimpiego ornamentale per sorreggere
una croce in ferro infissa al culmine del tetto,
durante una campagna di ricerca e di salvataggio dei bacini medievali un
tempo murati nel cortile interno. Nonostante la sua esposizione in vista,
non si avevano documentazioni antecedenti circa la sua presenza 1.
Con l'intervento della Soprintendenza, del G.A.V. e della Provincia di
Vercelli, si è provveduto alla sua asportazione e, successivamente,
al suo restauro. Il frammento costituisce parte
di una statua marmorea femminile velata di proporzioni maggiori del vero.
Il ritratto, dai lineamenti austeri e solenni, sottolineati dalla piega
delle labbra, è purtroppo consunto dalla lunga esposizione alle
intemperie. I capelli sono annodati in una ricca acconciatura di riccioli
sulla fronte. Le pieghe del drappeggio, che originariamente avvolgeva l'intera
figura, sono ora interrotte ai lati della testa a causa del brutale adattamento
del frammento alla nuova base. L'opera risulterebbe inquadrabile fra i
migliori esempi di ritrattistica romana del periodo primoimperiale.attestati
in area padana.
- E' stata ipotizzata (Sommo 1983) l' appartenenza di questa statua,
ora frammentaria, alla grande base dedicata dai Seviri vercellesi a Domizia
Vettilla, ritrovata alla fine del '700 a poche decine di metri dalla chiesa
ed ora conservata al Leone. La relazione si basava sulla possibile appartenenza
dei due reperti allo stesso ambito cronologico e contestuale 2 e
sui rapporti di proporzione esistenti fra le dimensioni della base e quelle
della statua. Attualmente le datazioni dei due monumenti fanno ritenere
del tutto superata quell'ipotesi. Il frammento di statuaria ed i bacini
medievali, scoperti ed asportati a cura del Gruppo Archeologico Vercellese,
sono ora conservati ed esposti in una sala della sacrestia.
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- NOTE
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- 1 La vista dell'abside della chiesa di S. Agnese fu impedita
da alcune costruzioni a questa prossime ed abbattute solo nel 1926.
- 2 L'area dalla quale provengono i due manufatti ha una
notevole rilevanza archeologica, con numerosi ritrovamenti fin dal XVIII
secolo. L'iscrizione della base è databile agli anni successivi
al 183 d.C.
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- Sull'argomento si veda il recente saggio di Paolo Massara
all'indirizzo: http://digilander.iol.it/pmassara/testa.html
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