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Tratti di murature e frammenti di pavimentazione marmorea in via Gioberti. Frammento di statua in bronzo.
 
Sempre nel 1866 durante le opere per la "tombinatura", oltre ai tratti di strada basolata, in via Gioberti si rinvennero a circa 3,5 m di profondità alcuni tratti di murature in ciottoli e malta alternati a filari di mattoni sesquipedali 1 (Sommo 1994, p.110).
Le costruzioni, che correvano parallele all'attuale via, ed avevano quindi un orientamento Est-Ovest, occupavano in lunghezza tutto il tratto di via Gioberti compreso tra la torre Civica stessa e la casa d'angolo con l'attuale piazza M.D'Azeglio; avevano differente larghezza che aumentava verso piazza Cavour (Bruzza 1874, XXXVI) e, pressapoco nella zona che fronteggia il passaggio che porta alla piazzetta dei Pesci, delimitavano alcune grosse lastre di marmo bianco, le quali formavano un lastricato che si inoltrava al di sotto delle case attuali 2.
Questi ritrovamenti, pervenutici nell'estrema semplicità descrittiva dell'epoca, rivestono tuttavia grande importanza in quanto costituiscono, soprattutto per quello che riguarda le lastre marmoree 3 di pavimentazione, validi indizi per ipotizzare la presenza nella zona, già intuita peraltro dal Bruzza 4, del Foro.
Anche altri elementi, emersi successivamente fanno ritenere l'ipotesi plausibile (Sommo 1990, pp.136-137), anche se tuttora non provata. In particolare ricorda il Bruzza come nell'area [...] si trovò già un grosso dito di una statua di bronzo che vi doveva essere innalzata [...] (Bruzza 1874, p. XXXI; Guala 1938, p. 124 nota 26; Sommo 1990, p. 137). I recentissimi lavori di sistemazione della pavimentazione stradale, certo con poca lungimiranza e totale disinteresse per la storia della città, hanno sigillato con un manto cementizio tutta l'area di via Gioberti e delle attigue piazze precludendo per molti anni la possibilità di sondaggi archeologici che, se intrapresi a cantiere aperto, avrebbero potuto chiarire alcune problematiche fondamentali per la comprensione dell'antica topografia urbana, aggravando di poco i costi delle opere.
Da lavori per le fognature del 1890 in via Gioberti proverrebbe infine un frammento di iscrizione cristiana raccolto dal Leone (Roda 1985, p. 147) che rammenta la prossimità alla via dell'antica chiesa di S. Maria Maggiore, ora scomparsa, da cui provengono moltissime iscrizioni cristiane vercellesi.
 
 
NOTE
 
1 La fonte della notizia è sempre il Caccianotti che scrive a padre L.Bruzza nella stessa lettera con la quale lo informa dei ritrovamenti dei tratti di strada basolata.
2 Il Caccianotti ricorda nella sua lettera come una di queste lastre: è stata conservata e posta in città..Quale sia stato il suo utilizzo e se sia oggi ancora reperibile non è purtroppo dato sapere.
3 Proprio la presenza di questi manufatti fa pensare alla prossimità di importanti edifici pubblici, sui quali forse sorsero successivamente il broletto e la torre del Comune medievale.
4 Che a proposito dei muri scoperti nel 1850 all'angolo tra piazza Cavour e via Gioberti, notava come fossero "belli e solidi e fatti all'esterno con mattoni arrotati" così che "sembra non essere vano pensare che appartenessero ad edifici di una certa mole quali solevano essere quelli che circondavano il Foro"

ILLUSTRAZIONI

 

61. Frammento di lapide sepolcrale cristiana da via Gioberti.V-VI sec d. C. (Roda 1985, p.147).

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