- 61 (Tav. 7).
-
- Iscrizioni cristiane nel cortile retrostante la chiesa di S. Pietro
Martire.
-
- Nel 1863, nel cortiletto interno al fabbricato dell'ex Ospedale Maggiore
e retrostante la chiesa di S. Pietro Martire, si rinvenne un frammento
di lapide, ora perduta, che riportava parte del testo di un'iscrizione
funeraria di epoca cristiana, che il Bruzza data attorno al V secolo d.
C. (Bruzza 1874, p. 178). La particolarità di questo ritrovamento
è data soprattutto dalla presenza, alla seconda ed alla terza linea
dell'iscrizione, della citazione dell'appartenenza del defunto alla (S)cola arme(niorum) e la sua qualità di
Equitis seni(oris). Seguono il formulario riportante il periodo di vita,
la data della morte e l'epitaffio finale dedicatorio.
- La lapide apparteneva quindi alla sepoltura di un militare di origine
Sarmata che probabilmente, dopo il periodo di servizio, si stabilì
in città 1 (Bruzza 1874, p. 180).
- Un'altra lapide di epoca cristiana, rinvenuta insieme alla prima e
come questa perduta, ricorda un prete Ariardo.
-
- NOTE
-
- 1 La presenza di reparti di soldati sarmati al servizio
dell'Impero in Italia Settentrionale tra la fine del IV- inizi V secolo
d.C., è nota. Nel Vercellese, a Tricerro regione Le Verne, vennero
alla luce, ad opera dello studioso trinese S. Borla, i resti di un vasto
complesso distrutto da un incendio e databile al IV secolo. Attorno ad
un' ampia corte muniuta di abbeveratoio si aprivano tettoie e numerose
piccole celle. Sul lato opposto all'ingresso era poi un edificio formato
da due aule absidate contrapposte, pavimentate in cocciopesto.
- Il complesso, frettolosamente indagato e poi purtroppo
smantellato per esigenze agricole, fu erroneamente interpretato come mansio
(Borla 1980), esso era da ricondursi invece, con ogni probabilità,
ad un acquartieramento di soldati a cavallo, situato non lontano da un'arteria
stradale e da una abbondante fonte risorgiva.
|