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- Casa Mella. Sito dell'antica Chiesa di S. Pietro La Ferla.
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- In uno scavo effettuato nel 1842 da C. E. Arborio Mella, nella parte
interna del fabbricato dell'omonimo palazzo di sua proprietà, sul
lato ovest, in corrispondenza del luogo dove sorgeva l'antica chiesa di
S. Pietro la Ferla 1, furono ritrovate otto lapidi databili tra
il terzo quarto del IV e la metà del VI secolo 2.
- Desta attenzione, tra queste, la lapide cristiana in marmo bianco,
mutilata di un cospicuo angolo e smussata forse a causa di un reimpiego.
Su di essa compare l'iscrizione: Hic in somno pacis
requiescit bonae memoriae Flora qui vixit annos p(lus) m(inus) viginti
et menses VI recessit sub d(ie) III id(us) Octob(res) consul(e) Zenone.
- Sul fondo del frammento compare una tenue traccia di colomba che porta
nel becco un ramoscello di ulivo. La lapide, in base al citato consolato
di Zenone, è databile al 475 o al 479 (Roda 1985, p. 68).
- Degno di nota anche il frammento in marmo bianco che presenta una modellazione
semicircolare della frattura dovuta forse al suo riutilizzo in epoca più
tarda, probabilmente nelle strutture stesse della chiesa di S. Pietro la
Ferla. Sulla superficie, perfettamente conservata, si legge il testo funerario
cristiano: Hic in somno pacis....quiescit Pastor
infans.
- Il frammento è databile forse al IV -V secolo d. C. (Roda 1985,
p. 135). Un'altra lapide funeraria cristiana, sempre proveniente dallo
scavo è quella sulla quale si legge il testo: Hic
in somno pacis requiescit S(an)c(ta)e memoriae Genobia D(e)o sacrata qui
vixit in seculo anoos p(lus) m(inus) LXV recessit sub d(ie) VIII Kal(endas)
Ian(uarius) Probieno v(iro) c(larissimo) cons(ule).Il frammento è
databile al 471 d. C., epoca del consolato di Probieno.
- I tre frammenti, insieme agli altri ritrovati in quell'occasione, sono
conservati tuttora al Museo Leone.
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- [Altre lapidi : Lapide funeraria del presbyter
Gildo (Roda 1984, p. 132) - Frammento
di lapide funeraria di un suddiacono (Roda 1984, p. 134) - Lapide funeraria di un infante da S. Pietro La
Ferla. Ora perduta. (Bruzza 1874, p. 277) - Lapide
funeraria da S. Pietro La Ferla. Ora perduta (Bruzza 1874, p. 276)
- Lapide funeraria di un subdiacono. Da S.
Pietro La Ferla. Ora perduta (Bruzza 1874, p. 279).]
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- Nel 1975, durante i lavori di scavo per
la realizzazione di autorimesse interrate, fu scoperto, ad una profondità
di circa 4 m etri un muro con orientamento nord-sud.
- Alcuni frammenti di anfore, appartenenti alla tipologia Dressel 6,
ed un esemplare quasi integro di tipologia Dressel 7-11 3 databile
all'età Flavia, vennero ritrovati nelle stesse circostanze, incastrati
nel terreno forse a scopo di bonifica (Pantò 1996, p. 170, nota
9).
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- NOTE
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- 1 La chiesa, oggi scomparsa, che troviamo citata per
la prima volta in un documento del 1103 (Chicco, Faccio, Vola 1979, p.
428), è, dallo storico settecentesco G. B. Modena, ritenuta risalente
al I secolo d. C., e dal Ferraris non anteriore al VII - VIII secolo d.
C. (Ferraris 1976, pp. 59-68 e p. 65 nota 146). Lo stesso Ferraris negli
scavi del 1975 interpretò una struttura muraria semicircolare come
da ricondursi all'abside (Ferraris 1995, p. 150 nota 130).
- 2 E' probabile la provenienza da questo sito,o da quello
del Duomo, di due lapidi, una pagana di Flaviae Saturniae che presentava
nella parte superiore un'urna ed un delfino, ed una cristiana di Maianus,
databile al 470 d. C., copiate dal Bolgaro nel 1578 in aedibus episcopalibus
(Bruzza 1974, pp. 387 e 392).
- 3 Probabilmente da identificarsi con un esemplare conservato
nei magazzini del Museo Leone (Brecciaroli Taborelli 1987, p. 150 e nota
202).
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