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Vasche ovali.
 
Negli 1851, durante quegli scavi eseguiti per realizzare le condutture per l'acquedotto e che interessarono tutto il perimetro della piazza portando a numerose scoperte, vennero in luce nella parte sud del lato di ponente, due vasche dalle estremità arrotondate che ancora poggiavano su di un pavimento realizzato in opus signinum (Bruzza 1874, p. 48) che proseguiva poi, pur se non ricollegabile ad alcun ambiente, lungo la trincea di scavo.
A confermare questa scoperta venne, nel 1953 durante gli sterri per la costruzione dell'Albergo Diurno, un ritrovamento analogo 1 di vasche ovali larghe 2.50 m (Viale 1971, p. 34), alcune delle quali mostravano di perdersi al di sotto del porticato e delle case 2. Erano queste, probabilmente, vasche per singole persone, collegabili ad una zona adibita ad impianto termale 3 e la estrema vicinanza di questo ritrovamento con altri ricollegabili alla presenza di questo tipo di strutture lascia senz'altro spazio all'ipotesi che in questa zona fosse presente l'edificio delle terme pubbliche in epoca romana.
 
 
NOTE
 
1 Probabilmente oltre a quelle già messe in luce nel 1851, altre vasche si scoprirono, data la maggiore ampiezza dello scavo.
2 Ampliando quindi l'area interessata da questi manufatti.
3 Vasche del tutto simili sono, tra le altre, visibili a Sperlonga nel Lazio, e datate alla prima metà del I secolo d.C.