Verdi Nerviano

3 novembre 2008

In merito al dibattito attualissimo e sulla disinformazione che si sta manifestando sull' energia nucleare, esponiamo alcune riflessioni in merito.
Giusto l'8 novembre 1987, con un referendum l'Italia disse no al nucleare.
Da subito gli ambientalisti dissero che si doveva investire in ricerca e tecnologie per l'uso di fonti rinnovabili e sul risparmio energetico. Purtroppo non e' stato cosi' ed e' il paese č rimasto vittima della dipendenza dalle fonti energetiche fossili e delle lobbyes del petrolio, con gravi danni economici e ambientali.
Ora il Governo e gruppi imprenditoriali retrivi, solo interessati a partecipare alla grande abbuffata degli appalti, premono per rivedere quella scelta.
Tornare al nucleare significa percorrere una strada sconveniente economicamente, pericolosa per la salute ed ambientalmente insostenibile.
Dalla dipendenza delle forniture petrolifere passeremo alla dipendenza dell'uranio (peraltro entrambi in via di esaurimento).
Sviluppare le fonti rinnovabili (sole, vento, acqua) darebbe modo di rilanciare settori produttivi e creare posti di lavoro, essendo quel mercato in forte espansione.
Il ripudio al nucleare significa scegliere un futuro piu' sicuro e migliore per tutti.
I Verdi di Nerviano, ricordano che nel loro programma elettorale del 2006, proposero di denominare la cittā "comune denuclearizzato". Forse sarebbe il caso di attuare quella idea.

Verdi di Nerviano