CORSO NELLE TECNICHE DI SOCCORSO PER LE GUIDE SHERPA

 

Tra le attività di carattere non prettamente scientifico che si sono svolte quest'anno presso li Laboratorio Osservatorio Piramide, particolare importanza riveste il corso di soccorso per guide Sherpa realizzato, con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri, e gestito da Lucio Trucco, Mario Moched e Claudio Rosset, dell'Unione Guide Valdostane di Alta Montagna con la partecipazione di 12 allievi (Pemba Sherpa, Mingma Nuru Sherpa, Pasang Dawa Sherpa, Dolma Sherpa, Danu Sherpa, Kusang Sherpa, Ang Pasang Sherpa, Nawang Nima Sherpa, Mingma Nuru Sherpa, Pasang Kaji Sherpa e Dolma Sherpa).

Il corso ha affrontato in modo approfondito aspetti avanzati delle tecniche di soccorso curando anche il necessario affinamento delle conoscenze alpinistiche bi base. Nella piccola palestra di roccia attrezzata nei pressi della Piramide, gli allievi hanno infatti appreso le diverse tecniche di infissione dei chiodi da roccia, l'uso del pianta spit e del trapano. Particolare scrupolo è stato dedicato alle differenti modalità di realizzazione degli ancoraggi di sosta e dei relativi angoli di caricamento.
Il corso si è soffermato anche sulla tecnica di discesa in corda doppia.
Tutti gli allievi hanno effettuatola prima una simulazione per poi passare alla discesa vera e propria.
Durante le lezioni è stata illustrata e poi eseguita da tutti gli allievi, la tecnica di discesa in corda doppia "assistita", nella quale l'attrezzista scende su una sola corda mentre il compagno lo assicura dall'alto utilizzando il nodo "mezzo barcaiolo". Una giornata è stata dedicata al perfezionamento delle tecniche di progressione su ghiaccio e terreno misto. Il gruppo è stato condotto ai piedi di un facile sperone roccioso innevato.

Qui sono stati calzati i ramponi ed è cominciata la salita dello sperone. Dopo alcuni momenti di incertezza dovuti all'inesperienza dell'uso dei ramponi sulla roccia la salita è diventata più fluida. Una volta arrivati sulla cresta agli allievi è stata spiegata la tecnica di salita in conserva. La salita è quindi continuata fino ad una piccola cima a circa 5360 m, sempre usando la corda in conserva. La discesa si è svolta senza apparenti difficoltà e l'uso dei ramponi sui sassi e della corda in conserva è diventato via via più naturale. All'interno del corso un apposito spazio è stato dedicato all'apprendimento della costruzione degli ancoraggi in neve.

E' stato spiegato come creare un "corpo morto" con una piccozza, con i ramponi, con un sacchetto di nylon, con una pietra od un pezzo di legno.
Particolare attenzione è stata riposta nello spiegare come fare il buco nella neve, a che profondità, il rispetto degli angoli nel costruire l'ancoraggio, la creazione della piccola trincea da cui escono i cordini di collegamento. Tutti gli allievi, divisi in tre gruppi, hanno provato a costruire un ancoraggio con tre corpi morti collegati, il quale poi è stato testato dai compagni.

Si è passati in seguito alla costruzione di ancoraggi per la corda doppia in neve. Oltre al classico ancoraggio (pezzo di legno o sasso) con il cordino da abbandono, sono state insegnate le manovre di recupero del cordino e del recupero della piccozza. In una zona idonea al lavoro con l'ARVA (Apparecchio di Ricerca dei Sepolti da Valanga) tutti gli allievi hanno avuto la possibilità di mettere in pratica gli insegnamenti appresi nel corso delle lezioni teoriche svolte in Piramide.

Il Laboratorio Piramide ha svolto la funzione di sede per le lezioni teoriche di gestione dell'elicottero (come e dove farlo atterrare, segnali internazionali, modalità di avvicinamento, di imbarco e di sbarco, ecc), modalità di organizzazione di un intervento di soccorso terrestre (quanti uomini servono, che materiale serve, quale strada è la migliore per raggiungere l'infortunato, ecc).


Il Dott. Andrea Ermolao, dell'Università di Padova, ha spiegato le indicazioni e l'uso del cassone iperbarico trasportabile, dimostrandone l'efficacità. Il corso ha poi affrontato le tecniche di recupero da crepaccio, sia con la doppia carrucola e triangolo mobile, sia nella situazione in cui l'infortunato può aiutarsi. Sul grande blocco vicino alla Piramide, è stata spiegata e dimostrata la risalita di una corda fissa con Jumar e Machard. Momento fondamentale del corso è stata la Nella mattinata è stata la simulazione di una vera operazione si soccorso. Un istruttore è stato posizionato in una zona raggiungibile solo con le corde ed ha simulato di essere in difficoltà e di avere una spalla lussata.

Quando l'istruttore ha chiamato soccorso tramite radio gli allievi hanno dovuto organizzare l'intera operazione. Gli allievi hanno prima dovuto capire dove si trovava l'infortunato, poi capire quali erano gli interventi da fare e con quale priorità. Il Capo Gruppo (scelto da loro) ha suddiviso il personale in tre squadre: una che andasse a monte dell'infortunato per poterlo raggiungere, una a valle dell'infortunato per poterlo ricevere e continuare la calata, l'ultima in fondo alla parete pronta con una barella di fortuna per poterlo trasportare alla Piramide.

Dalla postazione più in alto, la squadra ha calato un uomo che ha raggiunto l'infortunato, gli ha immobilizzato la spalla, lo ha collegato alla calata e insieme sono scesi, calati, fino a raggiungere il secondo ancoraggio.
Di qui la calata è continuata, fino alla base della parete, dove l'infortunato è stato preso in consegna dalla terza squadra che lo ha posizionato sulla barella di fortuna, costruita in modo impeccabile, e lo ha trasportato alla Piramide.




Questo esercizio, che rappresenta la summa di tutte le tecniche insegnate durante il corso, è stato svolto correttamente.
Tutti gli allievi hanno percepito il proprio compito e lo hanno eseguito alla perfezione e in maniera autonoma tanto che, da parte degli istruttori è stata dichiarata la totale soddisfazione sia per l'impegno dimostrato dagli allievi sia per come hanno appreso le tecniche di soccorso, ma soprattutto perché hanno dimostrato la comprensione del fatto importante che, alla base di tutte le manovre, l'elemento fondamentale da tenere presente è la sicurezza dell'operatore.
Piena soddisfazione è stata espressa anche dagli allievi, i quali hanno avuto l'occasione di imparare nuove tecniche utili non solo per il loro futuro lavoro ma anche a beneficio dei loro clienti e colleghi. Alla fine del corso è stato distribuito un certificato a tutti i partecipanti.


 

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