A febbraio 1999, Abitare A
denunciava: "In V, VI, VII, VIII Circoscrizione è
concentrato il 51,8% dei nomadi presenti a Roma: 2.492
su un totale di 4.801".
Oggi,
settembre 2001: nelle stesse, ora diventate Municipi, è
concentrato il 53% dei nomadi di Roma: su un totale di
6.456, ben 3.433 sono nei municipi di Roma est: 644 nel
V, 194 nel VI, 853 nel VII, e 1.742 nell’VIII.
C’è
stato un aumento dei nomadi nella città e di altri 1000
solo nel quadrante est!
Tre
sono poi i campi ad alta pericolosità: Casilino 900 (che
ospita oggi 400 nomadi in più rispetto a due anni fa);
Acqua Vergine (+42); Salone, in assoluto il più ad alto
rischio sia sanitario che per l’ordine pubblico (+1.109
rispetto al ‘99).
Alla
scomparsa del campo Casilino 700, è seguito un
ingrossamento degli altri campi, sempre nel quadrante
est e vi è stato addirittura un ulteriore aumento di
zingari insediati e la crescita abnorme del campo di via
Salone, dove pare che le persone ammassate siano di più
delle 1.500 computate.
Abitare
A denunciava nel 1999: "è una situazione esplosiva a cui
non si pone rimedio."
Oggi
lo è ancora di più, ma si continua a non porre
rimedio.
Il
nuovo assessore Raffaela Milano ha dichiarato:
"L’intenzione è quella di aggredire il problema su due
fronti: massima accoglienza e severità per chi vive al
di fuori delle leggi. Ma anche riuscire a garantire una
vita dignitosa."
D’accordo.
Ma quando? E come? E dove? E possibilmente, ci vorrebbe
una vita più tranquilla anche per gli abitanti di Roma
est, specie quelli vicini ai campi di Casilino 900,
Acqua Vergine e Salone (dove, invece di contrastare la
delinquenza, si è eliminata la fermata del treno. E non
è servito a niente).
V.
L