Mercoledi, 04 Febbraio 2001

la città 

 ULTIMORA 
Villaggio rom, brindisi e cortei
 
La decisione di definanziare la realizzazione di case per i nomadi ammassati nel campo di via Gordiani è stata festeggiata oggi da An. In contemporanea, un corteo di protesta dei centri sociali e di Prc.

di Valeria Cecilia

ROMA-Le polemiche non si smorzano. La storia del villaggio per i rom a via dei Gordiani  fa ancora discutere.
La decisione presa dalla giunta Storace di definanziare la costruzione di edifici destinati ai nomadi, anche se ormai era  più che scontata, ha scatenato profonda indignazione non solo tra le file dell'opposizione, ma anche tra molti cittadini. Stamattina si è rischiato uno scontro frontale tra le forze dell'ordine e un corteo di manifestanti intenzionato a "rovinare il brindisi" che An ha tenuto in piazza S. Gerardo e Maiella per festeggiare il provvedimento della Regione.

La storia del campo nomadi di via dei Gordiani è una tortuosa storia che va avanti da tre anni. Nel '97 l'istituto per le case popolari firma un protocollo con la giunta per la costruzione di sit stabili per i rom, i quali vivono da più di trent'anni in quella zona. Per il progetto furono stanziati 9 miliardi. Ma il tempo passa e il piano non parte. Così due settimane fa il presidente Storace ha ricevuto una lettera dallo Iacp, che chiedeva un chiarimento, soprattutto sui fondi. Sono seguti giorni di imbarazzanti silenzi fino allo scorso mercoledì,quando l'assessore regionale Dionisi ha confermato il sospetto degli uni  e la speranza di altri:  "Il villaggio per i rom non si farà. I fondi andranno a finanziare esigenze davvero prioritarie della Capitale, come il sostegno ai cittadini più bisognosi. Con quei soldi si costruiranno case destinate alle giovani coppie, agli handicappati, alle famiglie più povere".

Per An, che si era sempre battuta contro il progetto del villaggio Rom, è stata una vittoria che stamani ha voluto festeggiare con un brindisi in piazza. Centri sociali e cittadini favorevoli a trovare una sistemazione per le famiglie nomadi che vivono in condizioni di estremo disagio hanno invece organizzato un corteo, al quale hanno partecipato duecento persone. Non poteva mancare l'epilogo politico. Da una parte il capogruppo dei comunisti in Regione, Salvatore Bonadonna, che definisce "fascista" il provvedimento della giunta Storace; dall'altra Fabio Rampelli, il consigliere di An autore anche della contestata proposta sulla revisione dei libri di storia, che rincara la dose: "L'unico vero razzismo è quello contro gli italiani, soprattutto i più poveri. Il nostro brindisi di oggi è stato fatto in nome delle pari opportunità".

(4 FEBBRAIO 2001; ORE 21:18)