Martedì 28 agosto 2001

la città 

 ULTIMORA 
Investe e uccide bimbo di 5 anni

Simone Stankovic stava attraversando la strada, in via Gordiani, insieme alla madre, poco distante dal campo nomadi dove vive. Un'auto l'ha preso in pieno. La donna è rimasta ferita. Alla guida, un romano di 50 anni.

di Marco Pasqua

 

ROMA-Era arrivato all'ospedale in condizioni gravissime, e i medici già avevano fatto capire che non si sarebbe salvato. Aveva le ossa rotte, traumi irreparabili in tutto il corpo. Simone Stankovic, il bambino rom di quattro anni e mezzo, investito in via dei Gordiani da un automobilista, è morto poco dopo l'arrivo al Sandro Pertini. Fuori dal pronto soccorso, è esplosa la rabbia dei parenti del piccolo rom: "Se prendiamo quello che lo ha investito lo ammazziamo".

Simone viveva al campo rom di via dei Gordiani, insieme alla madre e al padre, ed era serbo. Era uscito, insieme alla mamma, Radimira, di 26 anni, per andare al supermercato. A pochi metri dal campo, i due attraversano la strada, e vengono investiti dalla Fiat Punto, guidata da un signore romano, di cinquant'anni, e sordomuto. Forse procedeva a una velocità troppo elevata, o forse ha avuto un momento di distrazione. Simone viene scaraventato in terra, e comincia a perdere sangue. I parenti del campo accorrono immediatamente sul luogo dello scontro, pronti a linciare l'investitore. Saranno i vigili del VI gruppo e la polizia a salvare l'uomo, e a portarlo in un posto sicuro.

Il bambino viene trasportato al Sandro Pertini, mentre la mamma all'ospedale Figlie di San Camillo. L'ambulanza sulla quale si trova Simone, è seguita dalle macchine, con a bordo i suoi parenti. Sono arrabbiati, e, fuori dal pronto soccorso, un ventina di loro impreca, urla e promette vendetta. "L'ambulanza è arrivata dopo mezz'ora dallo scontro - lamenta Dario, un parente serbo del bimbo - Per questo, la madre è stata portata da alcuni amici in un altro ospedale". Alle 17.15, dalla porta del pronto soccorso, esce Mikik Urcic, il padre di Simone. Ha le lacrime agli occhi, non dice nulla. Una donna capisce, si alza in piedi, e comincia ad urlare.

Simone è morto e al Pertini esplode la rabbia dei parenti. Urlano, prendono a calci le pareti, alcuni vengono colti da malore e soccorsi dal personale medico. Il padre si butta in terra, mentre un altro ragazzo viene colto da una crisi epilettica. "Se lo prendiamo lo ammazziamo -  urlano alcuni di loro - Ha ucciso un bambino, e deve pagare". I parenti se la prendono anche con i medici. "Siete degli assassini - dicono - Se l'ambulanza fosse arrivata prima, lo avreste salvato". La vigilanza chiude le porte del pronto soccorso e il gruppo di circa venti rom decide di tornare al campo.

(28 AGOSTO 2001; ORE 17:41. Ultimo aggiornamento ore 20:02)