IL TEMPO

13 febbraio 2000


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E’ l’area di via dei Gordiani (valore 5 miliardi) dove saranno costruite 46 villette per i nomdi
Lo Iacp regala il terreno agli zingari

di MARCO PASQUA

VENTI miliardi per 46 villini unifamiliari, da destinare agli zingari di via dei Gordiani. A beneficiare di questo progetto saranno circa 250 rudari, che da dieci anni occupano abusivamente un ampio terreno, fra la via Prenestina e la via Casilina, in VI circoscrizione. Anche si l’idea di realizzare un vero e proprio villaggio per zingari è venuta all’assessore regionale all’urbanistica Salvatore Bonadonna, con il plauso di Piero Badaloni, nel lontano 1997, di lavori veri e proprio se ne
parlerà solo dopo che il consiglio comunale avrà approvato il piano, entro aprile. Ma l’opposizione promette battaglia: «Ci troviamo di fronte - ga sottolineato Tony Augello, capogruppo di An in Campidoglio - ad un vero e proprio caso di razzismo al contrario. E’ assurdo che con tutti gli sfratti che ci sono a Roma, ci si preoccupi di dare i villini agli zingari». I soldi per la costruzione delle case sono stati trovati grazie alla legge 179 del 1990, che prevede per le Regioni dei fondi per interventi di edilizia residenziale pubblica per le categorie svantaggiate: zingari, handicappati, donne vittime di violenze. Le case, ognuna delle quali costerebbe circa 260 milioni, verranno tutte dotate di caminetto, salone, due camere, cucina, servizi e anche un orto. Completeranno il villaggio un campo da calcetto, parcheggi, e un padiglione per le cerimonie religiosa.
Ma oltre alle comprensibili polemiche, fra maggioranza e opposizione alla Regione, il progetto ha fatto discutere anche i vertici dell’istituto autonomo per le case popolari, che è proprietario dei 46.000 metri quadrati dove
vivono abusivamente gli zingari e dove sorgerà il villaggio. «Il 16 dicembre scorso - spiega Fabio Frezza - consigliere di amministrazione dello Iacp - l’ente ha deciso di regalare al Comune l’area, che ha un valore di circa cinque miliardi. In cambio l’ente otterrà un aumento della cubature edificabile in altri terreni. Ma ciò non toglie il fatto che un ente pubblico si sia privato di cinque miliardi di lire». Oltre ai dodici miliardi per le case e i cinque del terreno, ci sarà anche una spesa di due miliardi, che dovranno essere sborsati dal Comune, per le fogne, la luce, l’acqua e per costruire una centrale termica.
Grande soddisfazione ovviamente fra gli zingari destinatari degli alloggi: che, non soddisfatti dei tempi di realizzazione del progetto (troppo lunghi), lo scorso mercoledì hanno inscenato una protesta in Campidoglio per chiedere l’inizio immediato dei lavori. Ma lo stesso Massimo Converso, presidente dell’Opera Nomadi, non appare entusiasta: «Bisognava scegliere un altro terreno, non uno di proprietà dello Iacp».