«PAGARE i nomadi per andarsene via? Una follia».
Non ha dubbi Dino Gasperini, capogruppo uscente del Ccd in Comune. La
delibera approvata lo scorso mese di dicembre dal Comune di Rimini,
guidato da una giunta di centrosinistra, non dovrebbe essere presa a
modello da altre amministrazioni. «Il problema dei nomadi deve essere
risolto alla radice: se si definiscono nomadi, dovrebbero spostarsi in
continuazione, cambiare città e paese. Invece, qui nella capitale, ci sono
zingari che non si muovono da più di 30 anni». «Bisogna operare una scelta
coraggiosa, a livello di governo nazionale - spiega Gasperini - e cambiare
la legge: i nomadi devono girare. Altrimenti, si continueranno a spendere
inutilmente i soldi della gente». Anche Marco Marsilio, capogruppo uscente
di An in Comune, è piuttosto scettico. «La delibera in questione potrebbe
innescare dei meccanismi perversi: gli zingari, infatti, potrebbero essere
portati ad accettare i soldi e poi a trasferirsi in qualche altro Comune
che ha adottato un provvedimento analogo. Inoltre, c'è il rischio che si
finiscano per attirare altri zingari, richiamati dalla possibilità di
ricevere dei soldi». «Sarei curioso di conoscere nel dettaglio le
condizioni fissate in questa delibera - conclude Marsilio - per capire se
effettivamente può contribuire a risolvere in maniera efficace il problema
degli zingari». Nella capitale ci sono 26 campi rom, dei quali quattro
sono attrezzati. In tutto sono 5000 i rom censiti dai vigili: la più alta
popolazione d'Italia. M. P.
|