Mercoledì 28 Marzo 2001

Per far fronte all’emergenza in alcuni accampamenti rom come quelli di via di Salone, Casilino 900 e la Muratella

Rischio epidemie, unità sanitaria mobile nei campi nomadi
Decine di zingarelli hanno contratto infezioni della pelle. Si intensificheranno i servizi di pulizia e disinfestazione


di MARCO PASQUA

PER far fronte a una vera e propria emergenza epidemie che sta interessando molti insediamenti rom della capitale, il Comune si appresta a mettere in campo un’unità sanitaria mobile. A coordinarla e a gestirla sarà, in prima persona, il personale sanitario dell'Ospedale San Gallicano, specializzato nella cura delle malattie dermatologiche. L'accordo tra l'ufficio speciale per l'immigrazione del Comune e lo storico ospedale di Trastevere, deve ancora essere siglato, ma sembra che il commissario prefettizio Mosino voglia accelerare i tempi di questa intesa. Proprio oggi, è previsto un incontro tra Mosino e i sub-commissari sull'argomento. A sollecitare questo tipo di intervento, la situazione di grave emergenza sanitaria che si è venuta a creare in alcuni campi nomadi della capitale. Via di Salone, Casilino 900 e la Muratella, sono tre degli insediamenti più a rischio, dove, negli ultimi mesi, decine e decine di bambini rom hanno contratto malattie infettive: scabbia, tigna, pediculosi. Per questo motivo, in VIII circoscrizione, dove si trova il campo di via di Salone, con quasi 1500 zingari, molti bambini rom non vengono più mandati a scuola, per l'elevato rischio di trasmettere le infezioni ad altri studenti. A questo punto, però, anche per evitare che queste infezioni della pelle si possano diffondere tra la popolazione, l'ufficio speciale per l'immigrazione, diretto da Mario Vallorosi, ha studiato un piano di intervento mirato. Il primo passo sarà la convenzione con il San Gallicano.
«Si tratterà di dar vita ad un vero e proprio centro di prevenzione mobile - spiega il dottor Aldo Morrone, direttore del servizio di medicina preventiva delle migrazioni del San Gallicano - non solo vogliamo curare i rom malati, ma vogliamo anche evitare che se ne possano ammalare altri. Per questo abbiamo proposto al Comune di istituire un presidio sanitario, che visiti i principali campi della capitale e che informi la popolazione rom sui modi per evitare di contrarre malattie della pelle».
Attualmente, le Asl visitano gli insediamenti più grandi, anche se il vero problema è la mancanza di un servizio di prevenzione mirato. Oltre a questo importante presidio, la Sanama, società dell'Ama, intensificherà, nelle prossime settimane, i servizi di pulizia e disinfestazione nei campi. «Per il mese di aprile sono previsti undici interventi in altrettanti campi - spiega il direttore di Sanama, Marco Storto - si tratterà di interventi di derattizzazione, disinfezione e disinfestazione. Il primo è previsto in via dei Gordiani, il prossimo 13 aprile».
Ma l'ufficio per l'immigrazione dovrebbe provvedere anche a far allontanare, d'accordo con il servizio veterinario, i cani randagi dai campi: sono loro, infatti, a trasmettere buona parte delle malattie infettive agli zingari.