Mercoledì 28 Marzo 2001

UNA trentina di roulotte con oltre cento Rom ieri dall'alba ...


UNA trentina di roulotte con oltre cento Rom ieri dall'alba ha occupato il parcheggio davanti agli uffici Inpdap in via Schiavonetti, nella zona tra Tor Vergata e la Romanina. L'allarme è stato dato dal servizio di vigilanza degli uffici. Sul posto si sono recati numerosi equipaggi dei carabinieri e dei vigili urbani per convincere gli zingari a lasciare il posto. L'insediamento è ben visibile da chi percorre la diramazione sud dell'autostrada Milano-Napoli, nel tratto tra il Grande Raccordo Anulare e la barriera di Roma Sud. Gli zingari hanno alzato tettoie e allestito cucine per poter soddisfare le esigenze quotidiane. Quel tratto di via Schiavonetti è chiuso al traffico in quanto sono in corso lavori di realizzazione di due nuovi centri commerciali, a ridosso dell'anello viario.
Non è la prima volta che i Rom cercano di appropriarsi di quell'area. Nei giorni successivi alle Giornate Mondiali del Giubileo, nell'agosto scorso, una decina di roulotte occupò la zona, ma l'intervento massiccio delle forze dell'ordine li fece desistere.
D’altronde i due campi nomadi più grandi d'Europa si trovano proprio nella capitale. Sono quello di via di Salone, quasi 1400 rom, e quello del Casilino 900, con circa mille zingari.
Il primato dell'insediamento più grande a livello europeo spettava, fino all'ottobre dello scorso anno, al Casilino 700. Qui vivevano quasi 1500 zingari, ogni inverno morivano i bambini colpiti dal freddo e dalle malattie. Fortunatamente, grazie anche all'impegno della prefettura, si arrivò, in un anno, a sgomberare questo insediamento. Peccato, però, che le operazioni che hanno portato alla scomparsa di questa favelas romana ne abbiano creato altre due, quelle del Casilino 900 e di via di Salone.
Un'assurdità? Basta ripercorrere le tappe dello sgombero del Casilino 700, condotto da Luigi Lusi, plenipotenziario di Rutelli per l'emergenza nomadi, per rendersi conto di quanto l'attuale situazione sia il risultato di alcuni errori commessi dallo stesso Lusi. Primo fra tutti, quello di cacciare dal Casilino 700 tutti gli zingari, anche quelli dotati di permesso di soggiorno. Alcuni di loro la minoranza, è stata sistemata in tre insediamenti dotati di container (alla Magliana, a Tor de' Cenci, e in via Salviati). Ma la maggior parte dei rom, invece, si è ritrovata da un giorno all'altro senza un tetto sotto al quale dormire. Per questo molti di loro sono stati ospitati da parenti o amici, nei campi già esistenti.
M. Pas.