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UNA trentina di roulotte con oltre cento Rom ieri
dall'alba ha occupato il parcheggio davanti agli uffici Inpdap in via
Schiavonetti, nella zona tra Tor Vergata e la Romanina. L'allarme è stato
dato dal servizio di vigilanza degli uffici. Sul posto si sono recati
numerosi equipaggi dei carabinieri e dei vigili urbani per convincere gli
zingari a lasciare il posto. L'insediamento è ben visibile da chi percorre
la diramazione sud dell'autostrada Milano-Napoli, nel tratto tra il Grande
Raccordo Anulare e la barriera di Roma Sud. Gli zingari hanno alzato
tettoie e allestito cucine per poter soddisfare le esigenze quotidiane.
Quel tratto di via Schiavonetti è chiuso al traffico in quanto sono in
corso lavori di realizzazione di due nuovi centri commerciali, a ridosso
dell'anello viario. Non è la prima volta che i Rom cercano di
appropriarsi di quell'area. Nei giorni successivi alle Giornate Mondiali
del Giubileo, nell'agosto scorso, una decina di roulotte occupò la zona,
ma l'intervento massiccio delle forze dell'ordine li fece desistere.
D’altronde i due campi nomadi più grandi d'Europa si trovano proprio
nella capitale. Sono quello di via di Salone, quasi 1400 rom, e quello del
Casilino 900, con circa mille zingari. Il primato dell'insediamento
più grande a livello europeo spettava, fino all'ottobre dello scorso anno,
al Casilino 700. Qui vivevano quasi 1500 zingari, ogni inverno morivano i
bambini colpiti dal freddo e dalle malattie. Fortunatamente, grazie anche
all'impegno della prefettura, si arrivò, in un anno, a sgomberare questo
insediamento. Peccato, però, che le operazioni che hanno portato alla
scomparsa di questa favelas romana ne abbiano creato altre due, quelle del
Casilino 900 e di via di Salone. Un'assurdità? Basta ripercorrere le
tappe dello sgombero del Casilino 700, condotto da Luigi Lusi,
plenipotenziario di Rutelli per l'emergenza nomadi, per rendersi conto di
quanto l'attuale situazione sia il risultato di alcuni errori commessi
dallo stesso Lusi. Primo fra tutti, quello di cacciare dal Casilino 700
tutti gli zingari, anche quelli dotati di permesso di soggiorno. Alcuni di
loro la minoranza, è stata sistemata in tre insediamenti dotati di
container (alla Magliana, a Tor de' Cenci, e in via Salviati). Ma la
maggior parte dei rom, invece, si è ritrovata da un giorno all'altro senza
un tetto sotto al quale dormire. Per questo molti di loro sono stati
ospitati da parenti o amici, nei campi già esistenti. M.
Pas.
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