«Per i campi nomadi occorrono interventi immediati. Ne discuteremo
mercoledì nella riunione con i subcommissari e cercheremo di stabilire le
priorità, le misure per scongiurare l'emergenza sanitaria. Ma il problema
degli zingari è troppo radicato per poterlo risolvere nel giro di poche
settimane». Dopo la denuncia di "Repubblica" sul dramma delle "Città
della gioia" romane, il commissario straordinario Enzo Mosino interviene
assicurando una mobilitazione nel giro di pochi giorni. «Bisogna curare
i due aspetti della questione, quello repressivo e quello assistenziale.
Le due situazioni più drammatiche mi sembrano quelle della Muratella e di
via di Salone dove vogliamo lanciare uno studio epidemiologico». Ma Mosino
ci tiene a ricordare che il dramma ha tempi lunghi. «Capisco benissimo don
Di Nola quando si rivolge, sul vostro giornale, ai prossimi amministratori
della città, ci vogliono tempi e risorse di cui io non
dispongo». «Quello dei campi nomadi - aggiunge il commissario
straordinario - è sempre stato, per me, un impegno prioritario sia a
Bologna che a Roma. E i risultati non sono mancati: abbiamo chiuso
Casilino 700, abbiamo realizzato i campi attrezzati. Ma restano delle
difficoltà enormi, cose che non si possono fare nel giro di poco tempo.
Mancano i fondi ma anche la possibilità di una progettazione a lungo
termine. Le difficoltà le conosciamo tutti: mandi via i nomadi da una
parte e si creano altri accampamenti. Individui un'area disponibile e
subito gli abitanti insorgono, bloccano le strade». Ma le epidemie di
scabbia e tigna tra i bambini, i depositi di immondizie a cielo aperto con
la temperatura che sale, gli accampamenti perennemente allagati,
l'invasione di topi e parassiti sono tragedie che non possono aspettare. E
su queste emergenze il commissario straordinario promette un intervento
veloce. Questione di giorni. (m.l.)
|