Storace toglie i fondi al villaggio
Rom di Via dei Gordiani
Niente Rom a via dei Gordiani, tra l'omonima villa e l'Acqua
Bullicante. Al posto del campo nomadi la Regione costruirà un residence
per anziani, giovani coppie e disabili. In totale cento alloggi finanziati
con 15 miliardi. La giunta regionale, presieduta da Francesco Storace, ha
adottato il provvedimento proposto da Armando Dionisi, assessore regionale
all'urbanistica. Il progetto, compatibilmente con le norme urbanistiche,
dovrebbe sorgere nell'area di via dei Gordiani di proprietà dello stesso
Istituto autonomo case popolari. "La giunta - ha spiegato Armando Dionisi
- ritiene prioritario l'intervento per la costruzione di alloggi da
assegnare alle fasce deboli, questo è l'unico motivo della nostra scelta".
|
Così AN: “Per una volta ha trionfato
il buon senso” |
I Centri Sociali scendono in
campo contro il definanziamento del villaggio
nomadi Rassegna stampa (Il Messaggero) Circa 200 persone che appartengono ad alcuni centri sociali e associazioni di quartiere hanno manifestato per protestare contro la decisione della regione Lazio di definanziare la costruzione del villaggio rom a Villa Gordiani a favore di uno stanziamento per la realizzazione di abitazioni destinate ad anziani, portatori di handicap e giovani coppie. Il corteo, partito dal centro sociale Casale Garibaldi è arrivato fino a piazza San Gerardo e Maiella, dove Alleanza Nazionale, aveva organizzato un brindisi per festeggiare la decisione della Giunta regionale. Ci sono stati alcuni attimi di tensione con i giovani dei centri sociali e le Tute Bianche che hanno fronteggiato le forze dell'ordine schierate per impedire il contatto tra le due fazioni, ma la manifestazione si è poi conclusa senza problemi. Al corteo hanno partecipato anche alcuni rom, il presidente della circoscrizione Enzo Puro, esponenti politici capitolini di Rifondazione Comunista e insegnanti delle scuole della zona frequentate dai bambini rom, è entrato nella piazza quando la manifestazione di An era terminata. Sulla vicenda è intervenuto il capogruppo regionale di Rifondazione Comunista, Salvatore Bonadonna, secondo il quale "la bicchierata razzista di Marsilio e di An contro gli zingari si è conclusa nell'isolamento da parte dei cittadini del Casilino ed è stata sopraffatta dal gioioso girotondo di associazioni, giovani, democratici e zingari che hanno affermato il diritto di convivere in pace tra culture, storie e popoli diversi". |
Giornate di solidarietà per i
bambini Rom di via dei Gordiani Assemblea presso la scuola elementare Ferraironi il 26 febbraio e manifestazione in piazza san Gerardo Maiella il 27 febbraio Il Coordinamento cittadino per la costruzione del Villaggio Rom di via dei Gordiani, formato da numerose associazioni di volontariato, culturali e sociali della città, ha organizzato, d'accordo con le realtà locali, alcune iniziative per far ripartire i lavori per la dislocazione di moduli abitativi, così come era stato deciso dall'Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Roma, sull'area dell'attuale campo Rom di via dei Gordiani, eliminando così la vergogna delle baracche e della vicina discarica abusiva. Tale soluzione, alla quale si era giunti dopo il blocco del progetto della Regione Lazio che prevedeva la costruzione di case popolari IACP, era stato a sua volta temporaneamente sospesa a causa di un parere negativo della Sovrintendenza ai Beni culturali e Ambientali. A ciò si era aggiunto un atto di indirizzo della Giunta Storace che, in pratica, bloccava forse definitivamente il progetto ma che nulla esprimeva a proposito della soluzione dei moduli abitativi. Per questo il Coordinamento cittadino, temendo il persistere di una situazione di degrado e di pericolo per l'incolumità dei numerosi bambini Rom residenti nel parco (quasi tutti nati in Italia e in buona parte cittadini italiani), ha lanciato un appello internazionale per lo sblocco dei lavori per l'installazione dei moduli abitativi. Tale appello è stato sottoscritto da numerose personalità della cultura italiana e straniera, tra i quali i premi nobel Dario Fo e José Saramago, il filosofo francese Jacques Derrida, il cantautore e poeta Moni Ovadia. Oltre all'appello, il coordinamento ha organizzato, per il 26 febbraio, un'assemblea presso la scuola elementare Ferraironi e, per il 27 febbraio, una festa con canti, musiche e danze popolari balcaniche sulla piazza san Gerardo Maiella. Alla festa parteciperà lo stesso Moni Ovadia. L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Presidenza della VI Circoscrizione. |