Novembre 2001
Bollettino mensile d'informazione sui
Municipi ROMA VI - VII
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ROMA
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SCUOLA e DINTORNI
a cura di Paola Giuseppina Russo


Il liceo classico e il campo Rom
Cronaca di un incontro inconsueto: una classe del liceo classico Benedetto da Norcia incontra i Rom del campo di via dei Gordiani

di Dragan Vukotic

Immaginate due mondi, due ambienti che, in linea d'aria, non distino più di 200 metri uno dall'altro e che, ciononostante, per 14 anni, non si siano mai incontrati. Sembrerebbe impossibile ma è la pura verità. Il liceo classico Benedetto da Norcia, situato in via Saracinesco, traversa di via Anagni, e il campo dei Rom Rudari di via dei Gordiani, per tutti questi anni si sono letteralmente ignorati. E tuttavia, martedì 16 ottobre, la barriera che divideva queste due realtà è crollata: una classe del liceo, la Terza B, si è recata nel campo, all'ora di pranzo, e ha dato inizio ad un processo di conoscenza di un pezzo del territorio circostante la scuola, sul quale, per anni, si è preferito chiudere ambedue gli occhi. I ragazzi, accompagnati dal loro professore di storia e filosofia, un certo Francesco Sirleto, si sono presentati all'ingresso del campo dove sono stati accolti dall'anziano Micio, capo della comunità dei 220 Rom. Hanno fatto il giro delle stradine che attraversano il campo, ingombre di materiali di ogni tipo, hanno visto le misere baracche di legno e di lamiera che dovrebbero essere le "abitazioni" dei Rom. Hanno inoltre ascoltato, dalla viva voce di uomini e donne della comunità, la storia delle loro peregrinazioni, cominciate molti secoli fa: dalla Romania all'Ungheria, dalla Serbia alla Croazia, dalla Germania alla Polonia, dalla Francia all'Italia. Hanno potuto constatare le pessime condizioni abitative e d'igiene che caratterizzano il campo, prendere atto dei problemi sanitari che assillano soprattutto i bambini e che si manifestano nei mesi invernali; ma non hanno potuto fare a meno di notare la dignità con la quale sopportano le loro sofferenze, e le aspirazioni ad una vita migliore che animano le loro giornate. Hanno così appreso, i ragazzi della Terza B, che i Rom Rudari non vogliono più essere considerati dei "nomadi", che vogliono una vita tranquilla, una casa decente, un lavoro, un affitto e delle tasse da pagare, una scuola per i loro bambini; insomma l'integrazione nella società circostante, senza tuttavia perdere la loro identità e le loro memorie. I Rom hanno chiesto ai ragazzi liceali di aiutarli, nei confronti delle autorità, a risolvere i loro problemi più gravi. I ragazzi hanno promesso che faranno tutto ciò che è loro possibile, cominciando con una lettera al Sindaco che, il giorno dopo, è stata scritta, firmata e spedita via fax. Noi, da parte nostra, riferiremo sugli ulteriori sviluppi di questo inconsueto rapporto.

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