17-24 AGOSTO 1997
Paese che vai...usanze che trovi...
Creta o Candia per i veneziani è la maggiore isola dell'arcipelago
greco con una superficie di 8305 kmq.. Essa separa il Mare Egeo dal
Mar Libico, segnando il confine tra Europa e Africa. Monti altissimi
sorgono al centro dell'isola, altipiani sono squarciati da gole profonde che
sfociano in fertili pianure. Il paesaggio varia di continuo: in alcune
zone è brullo e sassoso, in altre dolce e boscoso.
Avendo scelto di visitare alcune zone ben precise dell'isola, soggiorniamo
a Gouves, buon punto di partenza per vedere la zona nord-orientale.
In realtà nell'isola ci sarebbero molte altre località da visitare
sia da un punto di vista naturalistico (Vai, Ierapetra, Matala, Lassithi,
Gole di Samaria,...), che storico (Festos, Rethymnon,...), ma visto
che la nostra vacanza dura solo una settimana e vorremmo goderci un pò
anche il mare, dobbiamo limitarci.
La nostra prima escursione ci porta a Heraklìon e Cnosso che raggiungiamo
utilizzando i pullman di linea.
PRIMA TAPPA: HERAKLION
Heraklìon, la più importante città di Creta, è situata a circa metà della
costa settentrionale. Essa si presenta chiusa dai bastioni eretti nella
prima metà del cinquecento da Michele Sanmicheli. Entro queste mura
Francesco Morosini sostenne uno dei più lunghi assedi della storia,
quello posto dai turchi, dal 1648 al 1669 con i quali trattò una
onorevole resa.
Il porto di Heraklìon è uno dei più attivi dell'Egeo ed è guardato a
sinistra dalla fortezza di Kules costruita dai veneziani nella prima
metà del XVI secolo.
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Dopo aver visitato la fortezza ci spostiamo nella Platìa Eleftherìou
Venizèlou dove si trova la Fontana Morosini.
Questa fu eretta da Francesco Morosini nel 1628 ed è formata da una
grande vasca con otto rilievi sormontata da una tazza sorretta
da leoni. La fontana fu costruita per l'approvvigionamento idrico
della città.
Ci dirigiamo poi al Museo Archeologico, uno dei più importanti della Grecia che
raccoglie tutti i reperti della civiltà minoica (2500-1100 a.C.) Chi nei libri
di storia non ha mai visto un'immagine del
Disco di Festo
o del
Rhyton a testa di Toro
Dopo la massacrante camminata tra le numerose sale del museo, andiamo a
pranzare in uno dei tanti localini del caratteristico centro della cittadina
dove abbiamo gustato alcuni piatti tipici (hamburgher e coca-cola) . Nel primo pomeriggio sotto un cielo
cocente ci trasferiamo a Cnosso.
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SECONDA TAPPA: CNOSSO
Cnosso si trova a 5 km. a est di Heraklìon. Il primo palazzo fu costruito
intorno al 1900 a.C. e venne distrutto 200 anni più tardi da un terremoto.
Ricostruito ancora più maestoso e sontuoso di prima fu distrutto
definitivamente intorno al 1500-1450 a.C. a causa dello scoppio del vulcano di
Santorini.
Secondo il mito, il re Minosse avrebbe fatto costruire da Dedalo l'intricato
palazzo, il labirinto, entro cui chiudere il Minotauro, mostro dal corpo d'uomo
e testa taurina, frutto dell'unione contro natura di Pasiphae, sposa di
Minosse, con un toro. Ogni anno Atene doveva offrire 7 fanciulle perchè fossero
date in pasto al mostro; a spezzare questo gravoso tributo fu Teseo, figlio del
re di Atene, che riuscì ad uccidere il Minotauro e a trovare l'uscita del
labirinto grazie al filo che Arianna, figlia di Minosse e di Pasiphae, gli
aveva dato. Sempre secondo il mito, dopo l'uccisione del Minotauro, Minosse
rinchiuse, per punizione, nel labirinto Dedalo e suo figlio Icaro. I due però
fuggirono servendosi di ali costruite da Dedalo e applicate con la cera. Nel
volo Icaro imprudentemente si alzò verso il sole, la cera si liquefece e il
giovane cadde nel mare che da lui si chiamò Icario e poi Egeo.
Se volete avere un'idea più precisa del palazzo...
Terminata la visita del palazzo torniamo al nostro hotel.
Il giorno dopo sempre a bordo dei pullman di linea ci trasferiamo sulla
spiaggia di Malia che è considerata una delle più belle dell'isola e dove si
innalzano anche le rovine di un palazzo minoico. Caratteristica delle spiagge
da noi visitate è il colore rossiccio della sabbia (ne sanno ancora qualcosa le
nostre ciabatte), il vento che non ci ha mai abbandonato e il mare sempre mosso.
Dopo un giorno passato nella spiaggia del nostro albergo, dove un ragazzo che
abbiamo conosciuto ci ha raccontato la sua deludente visita all'altopiano di
Lassithi, tutt'altro che disseminata di mulini a vento come si legge in tutte
le guide (il che non ci fa rimpiangere di non esserci andati), affrontiamo la
nostra ultima escursione.
Dopo aver raggiunto in pullman, ma questa volta non di linea, il villaggio di
Elùnda, famoso per ospitare i capi di Stato di mezza Europa grazie al suo clima
privo di umidità, partiamo con il battello per una attraversata del Golfo di
Mirabello.
PRIMA TAPPA: ISOLA DI KALIDON
L'isola di Kalidòn è sede di una delle più belle fortezze che costruirono i
veneziani nel XVIII secolo. Questa fortezza, una delle più importanti di Creta,
proteggeva l'entrata in porto ed era considerata imprendibile; in effetti, non
essendo mai stata occupata dai turchi, anche dopo la conquista di Creta, essa
servì per circa un secolo da rifugio ai cristiani. Sull'isola è anche presente
un lebbrosario che venne utilizzato fino all'inizio del XX secolo.
Lasciata l'isola di Kalidòn costeggiamo l'isola di Spinalonga fino ad arrivare
all'isola di Kolokithia (isola degli zucchini).
SECONDA TAPPA: ISOLA DI KOLOKITHIA
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Sull'isola di Kolokithia abbiamo tempo per dedicarci al sole e al mare,
finalmente calmo perchè questa parte dell'isola è riparata dal vento.
Dopo pranzo si riparte e si ritorna a Elùnda. Saliti sul pullman partiamo alla
volta di Agios Nikòlaos.
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TERZA TAPPA: AGIOS NIKOLAOS
Una volta raggiunta Agios Nikòlaos che è situata nel Golfo di Mirabello,
andiamo a vedere il piccolo lago di Vulismèni, collegato al porto da un canale
lungo 61 m. e largo 12 m.,scavato nel 1870.
Questo lago è il soggetto di diverse leggende popolari. Si narra, per esempio,
che negli anni cinquanta, quando avvenne l'eruzione del vulcano di Santorini,
le acque del lago ribollirono gettando sulla spiaggia pesci morti: per questo
motivo molti credono che esista un collegamento sotterraneo tra il lago e il
mare.
Visitiamo anche la chiesa di Agìa Trìada, una chiesa moderna dedicata alla
S.S.Trinità. Qui un gentile e simpatico sacerdote ortodosso ci permette di fare
questa foto in cui è possibile vedere gli affreschi che rivestono le pareti e
che sono stati eseguiti nel rispetto dello stile tradizionale bizantino. Prima
di far ritorno all'hotel non manca la classica passeggiata tra le vie del
centro per curiosare tra le numerose vetrine.
La nostra vacanza è ormai al termine e ci rimane il rammarico di non aver avuto
la possibilità (visto la mancanza di tempo), di visitare altri luoghi
sicuramente meritevoli, ma i caffè cretesi, tradizionalmente proibiti alle
donne e luogo di incontro del mondo maschile, i resti del palazzo di Cnosso, la
bellezza di alcune spiagge ci hanno veramente colpito e chissà che prima o poi
non si torni per vedere il resto!
pronuncia: kalì andàmosi
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