3-17 GIUGNO 2002
Il giorno 3 del mese di giugno dall'areoporto Catullo di Verona comincia la nostra vacanza, insieme ad armi e bagagli c'è anche una nuova viaggiatrice, la nostra piccola Elena che nel corso del viaggio non ha mancato di dire la sua riguardo questa sua prima esperienza.
Le guide riportano che sulle coste di Calvia brilla il sole per oltre 300 giorni all'anno,ma, sarà che questa é un'estate disgraziata, nel corso della prima settimana abbiamo patito quasi il freddo e la pioggia e soprattutto il vento non sono mancati.
Approfittiamo del tempo incerto per fare qualche piccola escursione nei dintorni. PRIMA ESCURSIONE: MAGALLUF
Per questa escursione ci affidiamo ai mezzi pubblici visto che la fermata del pullman é proprio vicina al nostro albergo;
le corse non sono molto frequenti ma organizzandosi un attimo si riesce ad utilizzarli tranquillamente e a spendere poco.
La spiaggia confina con il nostro albergo e oltre a ombrelloni e lettini ci sono anche delle belle palme che fanno tanta ombra.
Un altra mattina in cui il sole non fa capolino decidiamo di andare a Palma Nova.
SECONDA ESCURSIONE: PALMA NOVA
TERZA ESCURSIONE: PALMA, ILLETES, PORTALS VELLS
La tradizione tramanda che quando il Conquistatore navigava verso Maiorca, nel 1229, fu colto d'improvviso in alto mare da una pericolosa tempesta. Il Re promise che se la sua spedizione fosse arrivata a buon porto, avrebbe fatto edificare una chiesa in onore della Vergine Maria. Un anno più tardi i lavori iniziarono sul terreno di un'antica moschea e continuarono fino agli inizi del secolo XVII. In stile gotico, introdotto nell'isola dai Catalani, la Cattedrale attrae per la sua bellezza ed estensione. La sua area, di oltre 7.000 mq., è divisa in tre lunghe navate parallele, separate da sottili colonne ottagonali di 20 mt. di altezza. Le eccezionali vetrate danno una meravigliosa illuminazione naturale, non superata da nessun altro tempio catalano dell'epoca. Nel museo si trova la sedia usata da Carlo V durante il suo soggiorno a Maiorca, due bei candelabri in argento, una magnifica collezione di arazzi, un Cristo in avorio, così come reliquie, gioielli ed oggetti per il culto. Il palazzo dell'Almudaina, situato di fronte alla cattedrale con la quale forma il cuore della vecchia Palma, è un complesso di architettura civile che fu dimora della famiglia reale. Risulterebbe incompleta la visione del palazzo se non si citassero i giardini reali, uno per il Re ed un altro per la Regina. In "S' Hort del Rei", situato accanto alle mura del castello, crescevano alberi da frutto e si coltivavano diverse verdure ed ortaggi. Inoltre, il giardiniere od ortolano allevava conigli neri e bianchi che venivano offerti come presente ai sovrani dell'Africa del Nord, con i quali la corte manteneva cordiali rapporti. Dove un tempo c'erano cipolle, cavoli e spinaci, attualmente c'è uno splendido spazio verde nel quale gli aranci e le rose, assieme al mormorio delle acque dei laghetti e delle fontane, formano un angolo paradisiaco. Da qui ci spostiamo nel Viale Marittimo delimitato da due file di slanciate palme dove sono situati due dei più importanti monumenti storici della città: la Llotja o Borsa del Commercio e il Consolato del Mare. La Borsa é un edificio pubblico dove si riunivano negozianti e mercanti per realizzare i loro accordi commerciali. Viene considerato come un gioiello architettonico, forse il migliore edificio che si conosca in Spagna del genere gotico-germanico, noi lo abbiamo trovato abbastanza anonimo. Proseguiamo il nostro cammino verso il centro della città costeggiando ampi giardini. Nelle caratteristiche vie del centro spiccano numerosi locali e attività commerciali per turisti che trovano il loro culmine in Placa Major la piazza principale di Palma circondata da portici; nella zona sottostante é stato ricavato un grande centro commerciale. Passiamo poi davanti al Municipio denominato popolarmente "La Sala". Esso é ubicato nello stesso luogo dell'antico ospedale di Sant Andreu ed in uno degli angoli più attraenti della città, la piazza di Cort, centro commerciale ed urbano dove confluiscono varie vie formando un irregolare recinto selciato.
Visto che la giornata si é aperta e il sole regna sovrano, torniamo alla macchina per dirigerci verso mete più "marine". SECONDA TAPPA: ILLETES Lasciata la macchina in un parcheggio pubblico ci incamminiamo alla ricerca della rinomata spiaggia del paese e così tra alberghi di lusso, eleganti ristoranti, caffè e locali notturni arriviamo alla meta. Il panorama che ci si presenta é bellissimo, ogni altro aggettivo é superfluo, gustatevi le foto.
Il nome di Illetes ( isolette ) proviene dai tre piccoli isolotti che galleggiano a poca distanza dalla costa. Vicino ad Illetes sorge il castello di Bendinat ( non aperto al pubblico ) costruito nel XIII sec. é circondato da bei giardini e da un bosco di pini. IL nome del luogo proviene dalla frase attribuita a Re giacomo I il quale, dopo aver mangiato nei suoi paraggi un pranzo frugale composto da un pezzo di pane ed un bulbo d'aglio esclamò " Bè hem di nat! " ( abbiamo mangiato bene ). Tornati alla macchina ci dirigiamo a Portals Vells. TERZA TAPPA: PORTALS VELLS Portals Vells si trova dopo Cala Vinas; é una cala raccolta dove si trova la "Cova de la Mare de Dèu". La grotta é situata in antiche cave, oggi abbandonate, e nei secoli scorsi qui si venerava un'immagine della Vergine. La tradizione tramanda che l'effigie fosse trasportata in una nave genovese che subì una paurosa tempesta. I marinai, spaventati per il disastro che poteva accadere, promisero che se fossero arrivati sani e salvi a terra, in segno di ringraziamento, avrebbero depositato la statua sul primo suolo che avressero toccato, il che effettivamente fecero quando giunsero in questo luogo. Fonti più sicure affermano che l'immagine appartenne alla comunità mozarabica maiorchina ai tempi della dominazione musulmana. Siccome la grotta serviva da rifugio a pescatori e boscaioli e fu utilizzata perfino per proteggere il bestiame, non si ritenne conveniente che l'immagine rimanesse in quel luogo, ragione per cui si costruì una nuova cappella in Portals Nous, dove fu trasportata nel 1866 e dove attualmente può essere visitata. Durante l'estate é possibile visitare la cala con un'imbarcazione destinata al trasporto dei turisti che si recano a fare il bagno nelle sue acque tranquille. La giornata volge al termine e noi torniamo in albergo.
Quest'anno, purtroppo, non ho potuto assaggiare niente della cucina locale perchè devo ancora sorbirmi passato di verdura e brodo di pollo!
Decidiamo, quindi, di intraprendere una nuova escursione e di visitare la costa occidentale di Maiorca che da Andratx arriva alla valle di Soller.
Il porto di Andratx é uno dei più belli di Maiorca e trova riparo all'interno di una lunga e stretta insenatura. A 5 Km. si trova Andratx situato in una valle circondata da verdi montagne. Non si conoscono con esattezza le origini di questo paese, sembra vero, però, che fino al XVII secolo fosse una cittadina eminentemente agricola che viveva senza tener conto del mare. Con il tempo, i contadini si avvicinarono al litorale e divennero a poco a poco pescatori. Da allora la cittadina vive della pesca, della campagna e dell'industria turistica sorta grazie alla bellezza dei suoi dintorni. Riprendiamo il nostro cammino e ci dirigiamo verso Sant Telm. SECONDA TAPPA: SANT TELM
Lasciato Sant Telm, partiamo alla volta di Valldemossa. TERZA TAPPA: VALLDEMOSSA
Valldemossa si trova a 400 m. di altitudine fra mandorli, ulivi e circondata da montagne.
Grazie anche alle sue temperature gradevoli ( non quest'anno ) é sempre stato un luogo prediletto dal turismo di classe e scelto come dimora da personaggi famosi come Chopin e George Sand.
Già all'epoca della dominazione araba fu sede estiva dei governatori musulmani di Maiorca, dai quali proviene il suo primitivo nome di "Wadi Musa", che si trasformò in Vall de Mossa fino a diventare l'attuale Valldemossa.
Il più famoso monumento artistico é il Monastero della Reale Certosa, sebbene tutta la cittadina meriti di essere visitata.
La Certosa fu un antico palazzo dove Re Don Sancho, ammalato di asma, trascorse lunghi soggiorni poichè l'altitudine del luogo era benefica per la cura della sua malattia.
Nell'anno 1399 Re Martino l'Umano cedette il palazzo all'ordine dei Certosini che lo convertirono in convento.
Gli edifici che attualmente si possono contemplare appartengono al XVIII secolo. La chiesa della Certosa é in stile neo classico con pianta a croce latina.
Vicino al Chiostro si conserva intatta l'antica farmacia dove esistono ancora i vasi delle più insolite medicine. Nel 1835 i frati certosini furono espulsi dal convento in occasione dell'espropriazione ecclesiastica dei beni e l'edificio fu diviso e venduto a persone private. A partire da allora le celle diventarono alloggi di illustri visitatori. Ancora oggi é possibile visitare le celle dove abitarono Chopin e la sua amante Geoge Sand; di loro si conservano lettere, autografi, disegni e persino un pianoforte che gli fu inviato da Parigi. Visto che abbiamo ancora un po' di tempo a disposizione e che Elena, fra un riposino e l'altro, sembra apprezzare la bellezza dei luoghi decidiamo di visitare anche Soller. QUARTA TAPPA: SOLLER
Soller si trova in una valle dove aranci e altri agrumi crescono ovunque ed é proprio per questo che viene detta "città degli aranci". Caratteristica é la festa di "Ses valentes dones" ( le donne coraggiose ) nella quale gli abitanti passeggiano con un bastone e ricorda ogni anno gli avvenimenti accaduti nel 1561 di cui furono protagoniste le coraggiose Francesca e Caterina. Queste donne si opposero con un bastone di gelso ai pirati algerini che erano giunti al porto di Soller, vincendoli eroicamente. Questa fu un'epoca in cui le incursioni dei corsari arabi si succedevano costantemente, motivo per cui la vita delle città ( Andratx, Soller, Pollenca,... ) si sviluppava distante dal mare, invece di utilizzare per la loro ubicazione i meravigliosi porti naturali dell'isola. Oggi, dimenticate ormai le minacce ed i pericoli della pirateria, le cittadine si sono spinte verso il mare ed i loro porti hanno acquistato una grande vitalità. Soller é unita al suo porto da un originale tram che copre i 5 Km. che li separano. Il porto si trova in fondo ad una minuscola e riparata baia a forma quasi circolare; qui si trovano belle e moderne installazioni alberghiere, centri di svago e divertimento. Dopo una passeggiata a piedi nel cuore della città e una visita al porto, prendiamo la via del ritorno. La nostra piccola Elena ha la febbre per un paio di giorni, nulla di grave, per fortuna, il sole splende e noi trascorriamo tranquilli gli ultimi giorni della nostra vacanza. Elena é guarita in fretta e così decidiamo di visitare Santa Ponca, visto, anche, la sua vicinanza. QUINTA ESCURSIONE: SANTA PONCA A bordo di un taxi, trovato con grande difficoltà a causa della partita di calcio dei mondiali Spagna-Irlanda ( la scusa ufficiale e che non funzionavano le radio ), arriviamo a Santa Ponca e subito ci imbattiamo in tifosi irlandesi delusi, ubriachi e inviperiti per l'eliminazione della loro squadra.
Santa Ponca é una bellissima cala riparata dai rigori climatici da una costa rocciosa e nel suo porto sportivo ormeggiano numerose imbarcazioni da diporto.
I dintorni di Santa Ponca sono pieni di molteplici ricordi e di evocatori monumenti dei tempi passati.
Purtoppo é arrivato il giorno della partenza e anche questa vacanza é finita.
Eravamo partiti con mille paure: Elena starà bene? Mangerà? Dormirà? Farà la brava o ci farà impazzire?... e invece tutto é andato per il meglio.
I giorni sono volati, abbiamo goduto del bel mare ma anche visto tanti posti interessanti. Per noi sarà certamente una vacanza indimenticabile, la prima con la nostra piccola Elena e per lei?...
...e per me? Non so se quando sarò grande mi ricorderò qualcosa, ma ora come ora posso dire di essermi divertita, visto che tutti mi hanno trattato bene e continuavano a sorridermi, che mi sono trovata il fidanzato e che é stata la mia prima esperienza lontana da casa.
Però ancora adesso mi chiedo perchè mamma e papà insistevano tanto a farmi toccare la sabbia, l'acqua fredda sia del mare che della piscina e a riempirmi di creme, cremine e cremette quando io non volevo. E' meglio che imparo a parlare presto così forse mi capiscono...
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