15-22 AGOSTO 1998
Paese che vai...usanze che trovi...
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Minorca insiema a Maiorca, Ibiza e Formentera fa parte delle Baleari,
l'arcipelago di origine calcarea situato nel Mediterraneo occidentale. Ha 48
km. di lunghezza per 10-19 di larghezza.
Minorca si divide in due regioni ben differenziate: il nord è scosceso e sul
litorale molto frastagliato; a sud la costa è più rettilinea con molte
scogliere e lunghe spiagge.
Tutti i grandi popoli dell'antichità passarono per quest'isola lasciando le
impronte della loro civiltà. Greci e fenici, romani e cartaginesi, vandali,
bizantini, arabi e turchi occuparono questa terra. Durante il XVIII secolo,
poi, inglesi, francesi e spagnoli si disputarono il dominio di Minorca fino al
1825 quando l'isola venne annessa definitivamente alla Spagna.
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Trascorriamo la nostra vacanza nella località di Son Bou (zona
centro-meridionale), in uno dei pochi alberghi, se non l'unico, che non si
integra con il paesaggio circostante.
In questa zona si trova la spiaggia più estesa dell'isola e la maremma del
litorale è divisa dal mare dal più grande sistema di dune di Minorca; la
vegetazione rigogliosa costituisce uno dei rifugi e habitat di numerose speci
animali.
Vicino al nostro albergo si trovano le rovine di una basilica paleocristiana,
probabilmente del V secolo.
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La nostra prima escursione è dedicata alla scoperta dell'isola.
PRIMA TAPPA: IL PORTO DI MAHON
Prima di imbarcarci per la visita del porto andiamo a visitare una tipica
distilleria minorchina dove, tra molti assaggi di liquori isolani a base di
erbe (il più noto è il "Palo"), e di gin ("Ginet"), la cui fabbricazione iniziò
con la presenza britannica sull'isola, accquistiamo qualche bottiglietta che fa
ancora bella mostra di sè nella vetrina del nostro soggiorno.
Il porto di Mahon è stato il principale protagonista della storia di Minorca,
dall'arrivo delle navi fenicie fino all'occupazione da parte delle potenze
europee del XVIII secolo.
Il porto naturale assomiglia a una lingua di mare che penetra nella terra circa
6 km. con un'ampiezza che va dai 500 ai 700 m..
Nella bocca sud del porto si trova il Forte di St. Felip, così denominato in
onore del re Filippo di Spagna. Fu baluardo del Mediterraneo nel XVII secolo, e
la sua missione era quella di difendere il porto dagli attacchi di pirati e
nazioni straniere.
Entrando nel porto si scorgono poi diversi vestigi architettonici del suo
passato. Innanzitutto il Llatzaret, luogo di reclusione dei lebbrosi, con più
aspetto di fortezza che di centro sanitario. Fu costruito ai tempi di Carlo
III. Poi Illa Plana e sulla sua sinistra lungo la costa la cittadina di Villa
Carlos che i minorchini chiamano Es Castell. Questa cittadina ha la sua origine
nel sobborgo che si formò fuori dalle mura del castello di St. Felip. Si trova
poi Illa del Rei, dove sbarcò Alfonso III di Aragona nel 1827. Fu pure
denominata The bloody Island, poichè qui il governatore britannico Richard
Cane, costruì un ospedale militare esistito fino a poco tempo fa.
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Il Llatzaret
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Illa del Rei
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Per afferrare tutta la grandezza del porto di Mahon, il luogo più strategico è
la proprietà signorile di St. Antoni denominata dagli inglesi Golden Farm. Fu
anche chiamata The Nelson's House, poichè si dice che alla fine del XVIII
secolo risiedettero in questa casa il famoso ammiraglio e la sua amante Lady
Hamilton. In fondo al porto sulla riva sinistra e su una altura rocciosa si
trova la città di Mahon. All'interno della chiesa di Santa Maria si trova un
organo monumentale a quattro tastiere e più di tremila tubi sonori. Esso fu
costruito nel 1910 dallo svizzero Kyburz e decorato con belle statuine
realizzate da artisti minorchini.
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Golden Farm
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L'organo di S. Maria
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Da Mahon ci spostiamo a Punta Prima.
SECONDA TAPPA: PUNTA PRIMA
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Punta Prima si trova lungo la costa sud-orientale dell'isola ed è conosciuta
dagli inglesi con il nome di Sandy Bay (baia sabbiosa), la sua spiaggia,
infatti, è di sabbia fine e bianca protetta dai venti dal promontorio situato a
destra che le dà la forma di un piccolo golfo e dalla lunga Illa de Laire dove
vive una particolare specie di lucertola. Essendo questa una delle spiagge più
decantate dalle guide noi ne approfittiamo per fare un bagno ma, a dire il
vero, abbiamo visto spiagge più belle e meno affollate.
Dopo pranzo, ci spostiamo a Binibeca.
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TERZA TAPPA: BINIBECA
A Binibeca, il cosidetto paese dei pescatori ma che in realtà non è altro che
un grande complesso residenziale, ogni casa presenta una forma diversa, fatto
per cui l'insieme costituisce un esempio di architettura originale e bella che
si affaccia sulle strade strette ed intricate. Le case sono di un bianco
immacolato sul quale risalta il legno scuro delle porte e delle finestre. Vale
veramente la pena visitarla.
Facciamo pochi chilometri e siamo a Torralba.
QUARTA TAPPA: TORRALBA
Nel corso dei primi cinquemila anni a.C., le Baleari subirono successive
invasioni per le quali nuove genti vi si stabilirono e si fusero tra loro. Uno
di tali popoli dette origine a una splendida architettura megalitica, dalle
dimensioni colossali, conservata in luoghi considerati preistorici. I talaiots
erano torri di difesa. Le taulas erano, probabilmente, dei templi dedicati al
culto del dio Toro.
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Taula
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Talaiot
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Queste costruzioni hanno un grande interesse artistico e storico cui si unisce
anche l'enigma di un lavoro ciclopico che maneggiò immensi blocchi di pietra
senza i mezzi meccanici di cui si dispone oggi.
A bordo del nostro pullman affrontiamo la nostra ultima tappa.
QUINTA TAPPA: IL MONTE TORO
Il Monte Toro, latinizzazione dell'arabo Al-Tor (la montagna), è la cima più
alta dell'isola, con i suoi 358 m. di altezza. In cima si trova il monastero
costruito dai frati agostiniani nel XVII secolo e restaurato recentemente. Il
monastero ospita l'immagine della patrona dell'isola dal Medio Evo, la Mare de
Dèu del Toro. Dalla cima si gode un bellissimo panorama di tutta l'isola e
quando è limpido si riesce a vedere anche l'isola di Maiorca.
Dopo questa escursione ci concediamo un pò di relax in una spiaggia poco
lontana dal nostro hotel, semi deserta (fatta eccezione per alcuni naturalisti)
che abbiamo ribatezzato
Cala Monicarela
.
Per la nostra seconda escursione, dopo aver raggiunto con il pullman il porto
di Ciutadella, antica capitale dell'isola, ci imbarchiamo a bordo di un tipico
"llaut" per una visita delle calette più belle e suggestive della costa
sud-ovest dell'isola.
Durante la navigazione scorgiamo Sa Caleta con un'antica torre di difesa e più
avanti al confine con la costa meridionale minorchina anche il faro di Cap
d'Artrux.
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Sa Caleta
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Cap d'Artrux
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Approdiamo poi sulla bella spiaggia di Son Saura e dopo aver fatto un bel bagno
pranziamo con paella e sangria. Più tardi proseguendo la navigazione costeggiamo
Cala Macarela
e
Cala Macarelleta
, le prime spiagge di nudisti di tutta la Spagna. Sulla via del ritorno
facciamo un'altra sosta e un altro bel bagno a Cala Turqueta,
una delle più belle spiagge che abbiamo visto sull'isola.
Con questa escursione termina anche il racconto della nostra vacanza.
Minorca è sicuramente uno dei più bei luoghi che abbiamo visto, soprattutto da
un punto di vista naturalistico, ma anche l'aspetto storico e alcuni paesi
caratteristici ci sono rimasti molto impressi. E' una meta sicuramente
consigliabile per chi è amante del mare e del relax.
Non per niente è chiamata la "Isla de la calma".
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