La Certosa di Valldemosa, Maiorca, ed Establiments

Indirizzi

George Sand, che ebbe com’è noto numerosi amanti, aveva appena lasciato Felicien Mallefille, istitutore del figlio Maurice. La partenza per Maiorca sembra che sia stata determinata dal timore che l’ex amante, violento, avesse una reazione spropositata alla rottura della relazione, ma, ed è qui che entra in gioco il nostro Chopin, fu anche una occasione per conquistare definitivamente il cuore di Fryderyk, facendogli perdere ogni tentennamento sulla esplosiva e appena nata relazione con la donna. Infatti, l’incontro fra Chopin e George, era avvenuto soltanto un anno prima, e questo viaggio, sarebbe stato un po’ come un viaggio di nozze, anticonvenzionale certo, poiché la coppia non era sposata, ma pur sempre fatto con l’intento di passare dei momenti in intimità, lontani dagli occhi della Parigi maligna, e con la palese intenzione di suggellare un rapporto che ormai andava acquistando solidità. Il progetto fra l’altro si addiceva perfettamente anche a Chopin, il quale si era ripreso dal periodo di malattia dell’anno precedente, anche se tossiva ancora in modo insistente, e questo senza dubbio poteva giustificare un suo soggiorno nel sud dell’Europa come una necessità per ristabilirsi del tutto. Infatti si doveva trovare a risolvere un problema spinoso: il viaggio doveva essere circondato dal più rigoroso silenzio, poiché il fatto che la sua unione con George non fosse regolarizzata dal matrimonio, avrebbe sicuramente fatto scoppiare un grosso scandalo a Parigi. Per questo Chopin mantenne una regolare corrispondenza, che poi veniva spedita da Parigi dal suo migliore amico alla famiglia, per far sì che non si sospettasse di nulla. Così venduti parte dei preludi e fattosi fare un prestito da un usuraio, poté partire per questo viaggi, anche se la partenza, per non dare adito a pettegolezzi avvenne separatamente per i due amanti. Giovedì 1° novembre 1837 il gruppo si riunì imbarcandosi sul “Phenicien” alla volta di Barcellona. Vi giunsero il giorno seguente e vi si fermarono fino al 7, quando si imbarcarono su “El Mallorquin” che li sbarcò a Palma di Maiorca alle 11.30 dell’8 novembre. A quell’epoca Maiorca non era quel paradosi per turisti che è oggi, ma un’isola sperduta in mezzo al Mediterraneo, primitiva, aspra e selvaggia, in arretrato di trecento anni sull’Europa continentale, o almeno così la pensava George, o almeno, di sicuro disagevole, per chi, come la scrittrice, dimostrò ben scarso spirito di adattamento. Alloggiarono dapprima in due povere stanzette sopra l'abitazione di un pescatore, poi, dopo una settimana, fu loro affittata una villetta chiamata So'n Vent, a Establiments, che si trova a una quindicina di chilometri da Palma e, quasi contemporaneamente, una cella composta di tre locali con giardinetto nella Certosa di Valldemosa, a meno di dieci chilometri da Establiments. Il monastero, attiguo alla chiesa, venne realizzato nel Quattrocento, dopo che il re aragonese Martino l’Umano cedette ai certosini alcune dipendenze del Palazzo Reale. La certosa è aperta al pubblico dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 19 (le 18 in inverno). Si visitano le camere numero 2 e 4 in cui vissero il musicista e la scrittrice, i terrazzi, la biblioteca, la cella del priore, la chiesa, la farmacia con vetri e ceramiche del Seicento e del Settecento. E una pinacoteca con tele di Picasso, Miró e Tapies. Il vicino Palazzo del re Sancho ospitò invece, agli inizi del Novecento, numerosi artisti sudamericani, tra cui l’argentino Jorge Luis Borges. Oggi è diventato un’attrazione turistica. Al mattino, il lunedì e il giovedì ospita spettacoli di danza folcloristica e tutti i pomeriggi concerti per pianoforte con musiche di Chopin. La natura bellissima colpì l'immaginazione dei due amanti; il clima era mitissimo, ma Chopin risentì un pò degli strapazzi del viaggio che si erano sommati a lunghe gite fatte nei primi giorni passati a Palma. L'importanza che ebbe il soggiorno nella Certosa di Valldemosa nella vita dei due artisti è ben testimoniato dal romanzo scritto da George, intitolato "Un inverno a Maiorca", che a quanto mi risulta non è mai stato tradotto in italiano, o almeno così mi hanno confermato le mie numerose ricerche. Continuando con le informazioni su questo soggiorno di Chopin, si sa che prima di partire egli aveva richiesto a PleYel che gli mandasse nell'isola un pianoforte, ma non essendo ancora giunto per cominciare a lavorare sui preludi ne affittò uno, di ben modeste qualità, da una famiglia del luogo. Poi il tempo si guastò, iniziò a piovere incessantemente e l'umidità impregnava l'aria e i muri della villetta dove i due amanti non avevano che qualche maleodorante braciere per difendersi dal freddo. Chopin, tisico, com'è noto, e sensibile all'umidità, si riammalò, e questa volta in modo più grave. La scrittrice preoccupata, chiamò a consultò i tre più noti medici dell'isola, i quali bel poco capirono, niente prescrissero, ma misero in giro la voce che il pianista era tisico. Che, in effetti, era una cosa vera, ma dei cui effetti, noi "moderni" non ci rendiamo conto. Di lì in poi, infatti, per Chopin e consorte, iniziarono dei gravi problemi, innanzitutto pratici, poiché nell'800 un tisico veniva trattato alla stregua di un appestato nel '600. Gli abitanti del posto presero a schivarli e dall'oggi al domani, il proprietario di So'n Vent li sfrattò, intimando loro di pagare mobili e biancheria che intendeva bruciare, e di far ridipingere i locali a loro spese, per evitare che avvenisse il contagio. Avevano abitato in quei locali meno di un mese. Di lì a poco si sarebbero trasferiti nella Certosa, a 350 metri sul mare, se possibili ancora più lontani dal mondo, anche se qui Chopin riprese a lavorare, anche se iniziava a sentire la mancanza della sua Parigi, dei suoi salotti, delle sue serate, dal mondo sofisticato e non solo civilizzato. Il pianoforte arrivò alla Certosa i primi di gennaio e fu un momento di grande gioia per il povero compositore alle prese con il modesto strumento che aveva affittato nell'isola. Il pianoforte "finalmente è giunto, e le volte della cella ne gioiscono", scrisse George Sand ad un'amica, anche se però non dimenticava di aggiungere come la dogana di Palma avesse pretese una somma enorme per farlo entrare nel paese. Così poco dopo, si accorsero che tutti i soldi erano finiti, e che il rimanente bastava appena per il ritorno, poiché le spese impreviste erano state molte: la malattia di Chopin, il pagamento del mobilio e della biancheria da distruggere, la ritinteggiatura di So'n Vent, etc.. e decisero per il ritorno che avvenne il 12 febbraio. Vendettero il pianoforte al banchiere di Palma, ma nessuna delle dieci persone che a Valldemosa disponevano di una carrozza volle prestare la sua, e così si dovettero adattare ad una vetturaccia a noleggio, priva di sospensioni, e che fece loro godere tutte le delizie dei sentieri di Maiorca.

Indirizzi

Vistamar (tel. 0034/ 71-612300), è l’albergo di charme di Valldemosa, una palazzina d’epoca con doppie sul mare, uno splendido giardino e un buon ristorante. 

Going (tel. 800/ 013293) propone 7 giorni a Maiorca con voli da Milano e pensione completa a 735.000 lire.      Per informazioni: turismo spagnolo, tel. 0272004617.  

                                                              

 

Il borgo e la certosa di Valldemosa
                        
       sull'isola di Maiorca (Baleari), Spagna.