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1988
Presentazione di Autovie Venete alla Regione Veneto del progetto esecutivo della A28.
La redazione del progetto preliminare risale al 1983.

Il sito è in progress: tutti i documenti disponibili verranno inseriti in rete e potranno essere scaricati.

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1990/94
I primi studi del WWF sugli effetti dell'autostrada:
1990: il WWF denuncia e documenta nel volume autoprodotto: "Un intero sistema di risorgive alberate sepolto dall'autostrada". Si tratta di uno studio in cui si evidenzia come il progetto della A28 segua esattamente la linea delle risorgive trevigiane, collocandosi sopra un particolare paesaggio denominato "palù", zona umida e ricca di siepi, essnse vegetali e specie animali rare ed altrove scomparse. Viene previsto l'abbattimento di circa 20 Km di siepi e di 25.000 alberature: una vera e propria deforestazione. Lo studio viene presentato ad amministrazioni locali, cittadini ed ampiamente diffuso.

1991: tutto tace

1992: idem

1993: idem

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1994
il WWF denuncia la mancanza della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale

Il WWF nel frattempo compie un accurato monitoraggio del percorso autostradale. Dallo studio risulta come, nei 14 km del tracciato, ben 73 corsi d'acqua di risorgiva verranno cementificati o interrati: un corso d'acqua ogni 190 metri! Viene quindi documentato come siano ben 6 le aree in cui le risorgive possiedono le caratteristiche di vere e proprie zone umide destinate ad essere completamente snaturate dal progetto autostradale. Il WWF chiede ai Ministeri competenti l'avvio del processo di Valutazione di Impatto Ambientale per quest'opera autostradale. Ma il proponente (Autovie Venete) sottoporrà il progetto ad esame di Valutazione di Impatto Ambientale solo nel 1997 (7 anni dopo la nostra prima denuncia).

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1995
Le amministrazioni locali, provinciali, regionali nonostante sia stata ampiamente dimostrata la grande ricchezza ambientale e la fragilità di questo ambiente, non si preoccupano minimamente dell'impatto ambientale dell'autostrada. L'autostrada sui palù viene inserita nei Piani Regolatori locali, è data per scontata, e si effettuano le scelte programmatiche come se questa autostrada fosse già autorizzata. Ai cittadini si ripete come un ritornello: l'autostrada si farà in quella zona. Nessuna riunione ufficiale è mai stata convocata. I cittadini non vengono informati.

1996: tutto tace

 

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1997
I Ministri dell'Ambiente
e dei Beni Culturali bocciano il tracciato della A28

23 settembre: Il Ministero dell'ambiente boccia con decreto l'autostrada A28, dichiarando testualmente che: "Il progetto non è mitigato né mitigabile". Il Decreto VIA n°2882 del 23 sett. 1997 è una consistente vittoria ambientale e civile. L'autostrada viene completamente bocciata

  • per superficialità e carenze della progettazione,

  • per la totale inadeguatezza del sito scelto , che per le sue caratteristiche ambientali non è assolutamente compatibile con un'autostrada: un paesaggio come quello dei palù è una risorsa naturale e paesaggistica particolarmente sensibile, che non è in grado di reggere gli impatti di un'autostrada e che non è "ricostruibile" in nessun altra maniera qualora venisse distrutto.

  • Il progetto inoltre non appare in grado di risolvere i problemi trasportistici per cui è proposto: l'autostrada infatti è chiusa, distante fino a 5 Km dalla Statale, senza connessioni con i centri produttori di traffico,

  • al contrario, vengono considerati decisamente possibili degli effetti negativi e peggiorativi per la viabilità locale.

Estratto dal Decreto 1997 Ministero dell'Ambiente

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1997/2000
Le manovre della lobby "Si alla A28 sui palù"
Industriali e politici locali minacciano "La marcia su Roma": "vogliamo il vecchio progetto". Per 6 mesi la vicenda dell'autostrada A28 sale alle ribalte della cronaca locale e nazionale. Gli articoli sui quotidiani locali si susseguono a scadenza giornaliera, in un crescendo verbale di incitazione alla protesta, alla rivolta, con esasperanti minacciose richieste di concedere subito il vecchio tracciato autostradale sopra i palù. Si schierano su questa posizione: le associazioni di industriali, le amministrazioni locali, di cui 5 su 6 sono di area di sinistra, una amministrazione locale leghista, la Provincia (leghista), la Regione (polo), il Ministro dei lavori Pubblici (Ulivo), sindacati, sindacati degli agricoltori, una associazione locale per la sicurezza stradale. I giornali locali "evitano" però di affrontare il problema ambientale (nessuna tavola rotonda, nessuna inchiesta, praticamente nessun articolo che illustri ai lettori la qualità ambientale dei "palù" minacciati. Gli industriali possono invece permettersi di pagare inserzioni pubblicitarie sui quotidiani nazionali per chiedere la realizzazione immediata dell'autostrada sui palù ed inviano per posta a tutti i cittadini della provincia di Treviso una cartolina a favore del completamento della A28, chiedendone la sottoscrizione, tacendo sul gravissimo impatto ambientale del progetto e sulle alternative possibili. Il WWF viene minacciato di morte da ignoti, con scritte sui muri della sede.




La cartolina che UNINDUSTRIA TREVISO, CONFARTIGIANATO TREVISO e UNIONE DEGLI INDUSTRIALI DELLA PROVINCIA DI PORDENONE, hanno spedito a tutte le famiglie della Provincia di Treviso, chiedendo la firma per il completamento dell'opera.

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1998, aprile:
"Caro Paolo…., torniamo sul vecchio tracciato con un nuovo progetto".
Il Ministro dell'Ambiente E. Ronchi scrive una lettera al Ministro dei Lavori Pubblici P. Costa in cui capitola di fronte alla pressioni delle potenti lobbing favorevoli alla A28 e promette, in contrasto con il decreto VIA precedentemente firmato, di autorizzare la costruzione della A28. Nel frattempo il proponente dell'autostrada, Autovie Venete, sta "riprogettando" l'autostrada dopo la bocciatura. Chi ingenuamente pensava ad un progetto che recepisse le indicazioni del Ministero dell'Ambiente sarà costretto a rimanere deluso: il "nuovo" progetto viene collocato nello stesso identico sito e segue metro per metro il tracciato bocciato.

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1998:
Appello internazionale per difendere i palù.
Autorevoli studiosi di tutta Europa sottoscrivono l'appello per salvare i palù dall'autostrada. Tra essi la voce autorevole di un concittadino, l'attore ed autore teatrale Marco Paolini e quella del più grande poeta italiano vivente, Andrea Zanzotto, che ai palù ha dedicato una raccolta di versi. Il WWF produce uno studio storico-paesaggistico sul paesaggio dei palù, dopo la consultazione di archivi, cartografie settecentesche ed altra documentazione storica. Viene documentato lo spessore storico dei palù, a partire dall'Alto medioevo come common lands, proprietà comunali collettive.



Da "Verso i Palù", di Andrea Zanzotto pubblicata dalla rivista Anterem

Giugno 1998
Il WWF presenta un nuovo documento di studio sui Palù:
"I Palù tra Livenza e Monticano: un patrimonio naturale in un patrimonio storico-culturale" chiedendo la realizzazione di un vincolo di tutela.

'I palù tra Livenza e Monticano...' - DOC 105k

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14 SETTEMBRE 1998:
L'Ecoistituto "Alex Langer" di Mestre
ed i Verdi Veneti, con la supervisione del senatore Giorgio Sarto, presentano la "Proposta progettuale del prolungamento dell'autostrada A28 da Sacile ovest a Conegliano" Gli obiettivi del progetto, sono "la verifica della fattibilità di una soluzione di tracciato (...) che non contenga gli elementi negativi di carattere ambientale e trasportistico presenti nel progetto presentato da AUTOVIE VENETE (...) ma che al contrario comporti i massimi benefici e minimi impatti sia ambientali-territoriali-trasportistici che economico-sociali."
Il progetto presentato, che i Verdi cedono gratuitamente ad Autovie Venete,

  • rispetta gli ambiti naturalistici dei palù,

  • ha un costo notevolmente inferiore al progetto di Autovie Venete,

  • prevede l'abbattimento di un numero minore di abitazioni,

  • semplifica e moltiplica la connessione con la statale Pontebbana, a cui si avvicina notevolmente.

  • ma soprattutto dimostra che i tracciati alternativi ci sono e sono fattibili!.

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Novembre 1998:
la Soprintendenza del Veneto
si accorge per la prima volta delle "ampie zone dimenticate", di grande importanza dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, mai segnalate nel progetto autostradale, la cui tutela ritiene necessaria e dovuta.

Estratto dal parere
della Soprintendenza Veneta - PDF 260k

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Gennaio 1999:
Il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali
conclude la sua istruttoria esprimendo un parere negativo nei confronti dell'intero progetto autostradale sui palù , per evidente incompatibilità paesaggistica e ambientale.

Anche il Ministero dei beni Culturali rimarca:

  • la mancata segnalazione di queste importanti aree storico-ambientali;
  • la mancata proposta di "differenti alternative di percorso in modo da scegliere il tracciato meno dannoso ai fini ambientali e paesaggistici..."

  • Estratto del parere del Ministero dei BB CC - PDF 212k

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    5 Febbraio 1999:
    Soprendente!
    Viene firmato il decreto VIA del Ministro dell'Ambiente sul "nuovo" progetto dell'autostrada A28:

    • nonostante il "nuovo" progetto presentato segua il medesimo tracciato bocciato dal Ministro dell'Ambiente nel 1997;

    • nonostante il recente e documentato parere negativo del Ministero dei Beni Culturali e della Soprintendenza;

    • nonostante si rilevi come il proponente non non sia riuscito nemmeno con questo nuovo progetto a dimostrare l'utilità dell'autostrada.


    il Ministro dell'Ambiente esprime ora un parere "parzialmente positivo" concedendo la realizzazione del primo lotto autostradale (9 km) e negandola per il secondo lotto (4 km). Il lotto autostradale concesso è lungo il doppio del secondo lotto ed è sempre a cavallo della linea delle risorgive.

    Estratto del Decreto 1999 del Ministero dell'Ambiente

    1 Giugno 1999:
    Viene effettuata la Conferenza dei Servizi: tutti gli enti interessati all'opera (sia locali che nazionali) partecipano per deliberare o meno sulla realizzazione dell'autostrada, o richiedere modifiche e migliorie. Manca il Ministero dei beni Culturali. Non è stato invitato. (ricordiamo che il Ministero ha dato parere negativo al completamento della A28 su quel tracciato) La cosa non solo è grave in quanto IL VOTO NEGATIVO DEL MINISTERO annullerebbe definitivamente l'approvazione del progetto della A28 sui palù, ma anche per il fatto che, secondo quanto disposto dalla legge, la mancanza del Ministero alla conferenza la invalida necessariamente.

     

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    4 Luglio 2000:
    Il Ministero dei Beni Culturali 13 mesi dopo la Conferenza dei Servizi alla quale non aveva partecipato, produce un documento in cui esprime parere FAVOREVOLE alla realizzazione dell'autostrada. Di sorprendente non c'è solo il ribaltone con cui -sullo stesso progetto- il medesimo Ministero dopo aver prodotto un parere negativo, improvvisamente esprime il parere contrario, ma c'è di più:

  • Innanzitutto: come fa il Ministero a produrre, come vorrebbe con questo atto, un parere che doveva essere discusso nell'ambito della Conferenza dei Servizi un anno prima!?

  • E soprattutto: lo scrivente (il nuovo Direttore Generale del Ministero, Arch. Pio Baldi, che ha sostituito il Dott. Salvatore Mastruzzi che aveva prodotto il precedente parere negativo) sostiene la sua decisione comunque sulla base dei pareri precendentemente espressi dalla Soprintendenza e dal Comitato di settore del Ministero (che avevano rimarcato, anche attraverso sorvoli aerei, la rilevanza ambientale del territorio e persino la possibilità di "ipotizzare alternative di percorso adiacenti a tali infrastrutture", così da concludere "che debba essere studiato un tracciato da Sacile a Conegliano che non attraversi l'area agricola libera ma si ponga ai suoi margini...."), vincola tale parere favorevole "a condizione della effettuazione degli approfondimenti progettuali indicati dal precitato Comitato di Settore per i Beni Ambientali e Architettonici..." (ovvero lo studio di una tracciato che "si ponga ai margini" dell'area dei palù.")

    Il parere favorevole, è di fatto, in un mondo in cui le parole hanno un loro senso, un parere negativo! Negativo almeno fino a che uno "studio" approndito non dimostri che l'unico tracciato possibile è quello presentato da Autovie Venete S.P.A.

  •  

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    5 Luglio 2000:
    Il giorno dopo L'ANAS decide che il progetto del lotto 28 (i primi 9 km) corriponde alle indicazioni contenute nel parere del Ministero dei Beni Culturali.
    Il 7 Luglio
    anche il Commissario Straordinario Giancarlo Mandò dà il via libera alla realizzazione del lotto 28.
    Il 12 Luglio anche il DICOTER (Direzione Generale del Coordinamento territoriale del Ministero dei Lavori Pubblici) autorizza la realizzazione dell'autostrada (lotto 28).
    Per il WWF le cose sono invece molto diverse. Ed è anche chiaro che comunque con la realizzazione integrale del lotto 28 (i primi 9 km) non vi sono tracciati alternativi possibili al lotto 29: questo significa che una volta completati i primi 9 km o l'autostrada resterà incompleta oppure verrà completata con il lotto 29 e verrà distrutto l'ultimo lembo sopravvissuto dei Palù. I promotori dell'autostrada queste cose le sanno molto bene ed infatti premono per un completamento immediato del primo lotto.
    Il WWF nel mese di agosto ha quindi presentato un motivato ricorso al TAR, che ha deciso, data la rilevanza dei fatti esposti di pronunciarsi entro il mese di Gennaio del 2001. In questi giorni anche il Comitato di cittadini della frazione di Levada "No al casello!", ha presentato un ricorso al TAR, chiedendo la sospensione delle opere in attesa della decisione del tribunale.

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    12 Febbraio 2001:
    La Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Veneto Orientale dopo aver esaminato alcuni nuovi progetti presentati da Autovie Venete per il lotto 29 (l'ultimo tratto di 4 km) così si esprime: "...questa Soprintendenza comunica di ritenere le soluzioni proposte non compatibili con la tutela ambientale dell'area in argomento." Tuttavia la prima "proposta" prevede (FINALMENTE!) un percorso esterno ai palù, che però insiste con il casello di Godega S. Urbano ancora nell'area di risorgiva. La Soprintendenza quindi suggerisce: "la soluzione n° 1 con opportune modifiche potrebbe risultare accettabile: si suggerisce di spostare il casello di Godega S. Urbano verso est così da evitare la "fossa rossa" finalizzandolo al tracciato della soluzione alta (FFSS) considerata più compatibile dall'Ufficio scrivente (vedi parere 13768), spostando ad est la trombetta di innesto e leggermente più a nord l'innesto sulla Prov.n°41 in corrispondenza dell'asse autostradale previsto nella soluzione storica (in modo da evitare le sorgenti esistenti nei punti dove le opere sono previste)."
    NOTA BENE: la società autostradale propone diversi tracciati, si pensa, per permettere a chi deve decidere di scegliere quello meno impattante sul territorio e sull'ambiente. La Soprintendenza fa la sua scelta e da indicazioni precise per arrivare ad un PARERE FAVOREVOLE. Possiamo dunque pensare che, perlomeno per gli ultimi km, i palù saranno salvi in quanto la scelta è stata fatta? Niente di tutto questo.
    Si continua ad insistere sul vecchio devastante tracciato!

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    05 Marzo 2001:
    Il TAR Veneto respinge i ricorsi presentati dal WWF e dal Comitato di Levada contro le autorizzazioni relative al lotto 28 dell'autostrada A28.
    Il TAR emette il solo dispositivo della Sentenza, quest'ultima sarà depositata in futuro, non siamo quindi in grado di sapere cosa ci sarà scritto, nel frattempo possono però partire i lavori dell'Autostrada, per il lotto approvato, ovvero i primi 9 dei 14 km complessivi. Ricordiamo che per gli ultimi 4 km (lotto 29) esistono 2 valutazioni negative da parte del Ministero dell'Ambiente. I talebani Veneti hanno già dichiarato che intendono arrivare alla distruzione totale dei palù, con la realizzazione dell'autostrada anche sull'ultimo lotto, nonostante esistano tracciati alternativi possibili (addirittura presentati da Autovie Venete alla Soprintendenza che ha espresso un parere possibilista su uno di essi!!).
    Il WWF ha deciso di impugnare al Consiglio di Stato il dispositivo del TAR, (prima del deposito della sentenza) essendo legittimato a farlo, chiedendo l'immediata sospensiva e con la speranza di avere un risultato diverso nella valutazione del merito.

    I potenti del Veneto che sostengono la costruzione dell'opera autostradale sopra i palù, possono ora rivelare tutta la loro insoffernza verso chi, sul "loro" territorio, come il WWF, fa politica ambientale senza guardare in faccia nessuno. Inutile cercare negli articoli uno straccio di intervista a qualcuno del WWF, nessuna replica è concessa. Il Nord-est è anche questo.


    Il Presidente della Provincia di Treviso Luca Zaia:
    (Gazzettino 7 aprile 2001):

    "Il ricorso al Consiglio di Stato del Wwf era previsto - ricorda il presidente Zaia - i nostri avvocati hanno già pronta la memoria, potremmo affrontare un'udienza già lunedì mattina. Non molliamo di un centimetro, anzi siamo pronti a chiedere eventuali danni."


    Il Presidente della regione Veneto Giancarlo Galan
    (Gazzettino 6 marzo 2001):

    "E questo ricorso è anche l'ulteriore palese dimostrazione di come pochissime persone, qualche fanatico, qualche funzionario che ha vinto un concorso, possano ritardare enormemente quella che era l'idea giusta che la Regione aveva avuto. Un'idea - prosegue Galan - che avevano approvato molto tempo prima rappresentanti eletti con migliaia, decine di migliaia di voti. Ebbene, rispettando le posizioni di tutela di interessi privati, tutto questo è stato fermato per anni dalla parte più abbietta della politica, quella che si dedica al non fare piuttosto che al fare: poche persone che volevano non fare sono riuscite a bloccare per anni chi invece voleva fare e che su questo voler fare sarà sottoposto al vaglio dei cittadini".