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A COSA SERVE LA A28?
Lo affermiamo senza timore di smentita: se, invece del tracciato sopra i palù,
fosse stato presentato un percorso ambientalmente accettabile le automobili
percorrerebbero la A28 da un bel po’ di tempo.
Detto questo, sono due le motivazioni dei fautori dell’autostrada
sui palù:
1
la A28 serve per drenare buona parte del notevole
traffico che si riversa
nella statale 13 Pontebbana;
2
e quindi per ridurre il numero degli incidenti
stradali e dell’inquinamento atmosferico (sic!).
1 Diminuzione del traffico?
L’autostrada sopra i palù (e le 3 uscite: Sacile, Godega e S.Vendemiano)
si trova dai 3 ai 5 km dalla statale Pontebbana; non verrà quindi chiaramente
utilizzata per gli spostamenti locali, che rappresentano più dell’80% del
traffico. Sarà invece un buon attrattore per il trasporto merci (ed infatti
Unindustria è il suo sponsor più grande) che si riverserà ovviamente sulla
Pontebbana, con conseguente aumento del traffico generale. Esattamente
quanto è avvenuto nel Terraglio e nel tratto della Pontebbana affiancati
dalla A27 (”...per quanto scarso possa essere il traffico che riesce a
catturare l’autostrada A28, questo fatto, anzichè migliorare le condizioni
di deflusso dell’intera rete coneglianese, rischia di peggiorare ulteriormente
la situazione” - Decreto Ministero dell’Ambiente 1997). Se è legittima
l’azione di lobbing degli imprenditori per avere la “loro” autostrada, gli
amministratori locali che sostengono a spada tratta questo progetto dovranno
rispondere ai loro elettori di quella che rischia di essere una scelta
scellerata.
2 Riduzione degli incidenti?
Il discorso sugli incidenti stradali è molto delicato, perché coinvolge
direttamente gli affetti, la salute e la morte delle persone. Eppure è stato
usato come una clava in questi 3 ultimi anni contro chi, come il WWF, chiedeva
la salvaguardia dell’ambiente, arrivando ad accuse di responsabilità diretta
nelle morti. Non è tanto l’incongruità di queste accuse (questo progetto
autostradale, come abbiamo visto, non solo non diminuirà il traffico della
statale 13 Pontebbana, ma -come ha rilevato il Ministero dell’Ambiente-
contribuirà ad accrescerlo) ad amareggiarci, bensì piuttosto il cinismo con
cui si utilizza la sofferenza delle persone per promuovere obiettivi ben
diversi. E’ però molto più facile scagliarsi contro i “nemici delle
autostrade” piuttosto che impegnarsi a realizzare piani per il traffico
locale (dove avvengono la maggior parte degli incidenti, anche mortali)
che salvaguardino pedoni, ciclisti, bambini ed anziani, che sono, come
documentano tutte
le statistiche sull’incidentalità stradale, le categorie più esposte.
Dal 1990 il Wwf chiede che il tracciato venga spostato per non distruggere
risorgive e palù.
Ministero dell’ambiente e Ministero dei beni culturali hanno convenuto sulla
necessità della loro tutela, bocciando nel 1997 l’intero tracciato della A28
e nel 1999 il lotto 29.
Oggi: purtroppo è stata autorizzata (anche se vi sono serissimi dubbi sulla
legittimità dell’atto, che contraddice disposizioni precedenti) la costruzione
del lotto 28 (i primi 9 km) dell’autostrada, che porterà alla distruzione di
buona parte dei palù. Non solo: l’autorizzazione rischia di diventare lo
strumento per realizzare l’intero tracciato sopra i palù. Infatti, per
diverse ragioni, una volta completato il lotto 28, l’unico tracciato
possibile rimarrà quello previsto dal lotto 29. Tanto è vero che
associazioni imprenditoriali (lobby attivissime) alcuni politici
ed amministratori locali hanno già minacciato interventi eclatanti
e incitazioni alla rivolta di piazza (dei cittadini maleinformati)
qualora non vengano realizzati entrambi i lotti previsti sopra i palù.
Ma perché distruggere i palù?
Non c’è probabilmente una sola risposta per
l’accanimento decennale con cui si è voluto imporre questo tracciato
devastante. Poiché è chiaro che un percorso ambientalmente compatibile
sarebbe stato approvato e l’autostrada oggi esisterebbe, suggeriamo tre
risposte possibili:
(Autopromozione)
Molti dei politici che tuonano contro chi non vuole
l’autostrada non sono realmente interessati alla realizzazione della
A28, che è invece un’ottima occasione per ottenere visibilità e spazio
nei media. La A28 è una dote ambitissima per le prossime elezioni
politiche: per capire quanto consigliamo di seguire con attenzione
le dichiarazioni degli aspiranti onorevoli e senatori nei media.
(Segui l’onda!)
Nel “nord-est” oggi sono molto pochi quelli che hanno il
coraggio di uscire dal coro. Giornalisti, imprenditori, politici di ogni
colore ci rivelano (a tu per tu): “siamo con voi del WWF”, ma sono pochissimi
coloro che hanno avuto il coraggio di esporre anche solo dei dubbi sulla A28,
per paura di vedersi additati come “nemici dello sviluppo del nord-est”.
(Speculazione)
Ma c’è probabilmente un obiettivo molto più concreto: una
volta costruita l’autostrada sopra i palù (ed il loro conseguente degrado)
questa grande area, dal bassissimo valore economico e libera da insediamenti,
sarà disponibile per essere cementificata con una grande operazione
speculativa.
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