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Martedì, 27
Febbraio 2001 |
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Su
tracciato, conferenza unica, liberalizzazione, viabilità
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Patto Provincia-Comuni A28, quattro punti
fermi |
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Conegliano
Quattro sì per dare l'ultima spallata, quattro decisioni in
piena unanimità per spianare la strada all'A28 . Nel bene o nel male, il
lungo braccio di ferro tra istituzioni trevigiane e
ambientalisti per portare a compimento l'autostrada dei sogni
tra Pordenone Conegliano è arrivato a un punto di svolta.
Giovedì il Tribunale Amministrativo del Veneto deciderà sul
ricorso del Wwf - impegnato a chiedere l'annullamento della
Conferenza dei servizi che sbloccò il lotto 28 per l'assenza
del Ministero Beni ambientali - ma intanto la Provincia e i 10
comuni della Sinistra Piave più direttamente interessati
dall'opera ieri hanno dato un segnale forte di compattezza
approvando quattro determinazioni di grande rilievo. «Il modo
migliore - spiega il presidente Zaia - per ribadire un
elemento che ha sorpreso anche il ministro Nesi: le
istituzioni trevigiane hanno una sola posizione sulla
questione A28 . E per dare
ancora più forza al nostro documento l'hanno sottoscritto
oltre ai comuni interessati dal passaggio dell'autostrada
(Orsago, Cordignano, Godega, San Fior, San Vendemiano,
Gaiarine, Codognè) anche le amministrazioni interessate dalla
viabilità di adduzione, vale a dire Conegliano, Mareno e Colle
Umberto». Quattro si diceva i paletti piantati ieri
nell'incontro alla scuola enologica: 1) è stato ribadita la
posizione favorevole al tracciato storico; 2) è stata chiesta
la convocazione unica della Conferenza dei servizi per lotto
28 e lotto 29; 3) è stata rilanciata la richiesta che anche il
tratto trevigiano sia completamente liberalizzato; 4) c'è
stata valutazione positiva dell'intero progetto (da 100
miliardi) per la viabilità di adduzione. Ora il pallino passa
al Tar, che dovrà decidere sul ricorso del Wwf. «Speriamo -
chiosa Zaia - prevalga il buon senso. Se andasse male?
Ricorreremo al Consiglio di Stato».
Tiziano
Graziottin |
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