Conegliano
NOSTRA REDAZIONE
La rotta degli ambientalisti davanti al Tar spiana la
strada dell'A28 : la
decisione del Tribunale amministrativo regionale di respingere
il ricorso del Wwf legittima le speranze degli enti pubblici
che i cantieri dell'autostrada lumaca si riaprano in tempi
brevissimi (forse già entro marzo, annuncia baldanzosa la
società concessionaria), dopo due lustri e più d'attesa.
Il Tar infatti si è pronunciato in maniera netta,
respingendo le istanze ambientaliste e ribadendo la piena
validità della Conferenza dei servizi che aveva dato il via
libera al lotto 28, cioè ai nove chilometri dei 13 che restano
per completare l'A28 tra
Sacile e Conegliano (il lotto 29 insiste sugli ultimi quattro
chilometri). In questi anni i mass media sono stati testimoni
di una sorta di fiera degli annunci sulla ripresa dei lavori
per l'A28 , ma stavolta Wwf
e ambientalisti sembrano aver esaurito le cartucce: il ricorso
al Tar - con la contestazione che il Ministero dei Beni
Ambientali non era presente alla Conferenza dei servizi
decisiva - era un tentativo in extremis di troncare l'iter
verso la riapertura dei cantieri, e adesso l'ipotesi di un
ricorso al Consiglio di Stato appare più che altro un'arma
virtuale.
Sul fronte istituzionale poco ci manca che si stappi lo
spumante: le Regioni Veneto e Friuli, le Province di Treviso e
Pordenone e una decina di comuni della Sinistra Piave hanno
una posizione quasi monolitica sull'urgenza di realizzare
l'opera utilizzando il cosiddetto tracciato storico, quello
contestato dagli ambientalisti per l'impatto
dell'infrastruttura su un'area di risorgive (quella dei Palù)
di grande pregio naturalistico. Luca Zaia, presidente della
Provincia di Treviso, usa toni da bollettino della vittoria:
«Un successo storico, la spallata che ci voleva per chiudere
questa storia infinita. L'ambiente sta a cuore anche a noi ma
bisogna fare una mediazione e pensare anche a chi muore di
smog e di incidenti stradali. E poi non esiste che dei privati
dicano quali sono gli interessi pubblici, è un compito che
spetta agli enti sul territorio; sotto questo aspetto è una
sentenza storica. Ora mi aspetto che Autovie Venete cantieri i
lavori per il lotto 28 in tempi brevissimi, come si può e si
deve fare, e che come chiedono la Provincia di Treviso e tutti
i comuni interessati sia convocata la Conferenza dei servizi
per gli ultimi quattro chilometri del lotto 29 prima
dell'inizio dell'estate».
Sul probabile ricorso al Consiglio di Stato del Wwf Zaia si
imbizzarrisce: «Si sono rivolti a un giudice e il tribunale ha
dato loro torto; il fatto che pensino di rivolgersi al
Consiglio di Stato denota che il loro è solo un fuoco di
sbarramento per evitare che l'opera si faccia, altro che
interessi pubblici». Intanto da Trieste Autovie Venete,
società concessionaria dei lavori per l'A28 , fa sapere che il Consiglio
di Amministrazione si riunirà a giorni per affidare i lavori.
«Come dire che i cantieri - gongola l'assessore regionale del
Friuli Walter Santarossa - potrebbero riaprirsi addirittura
entro marzo. Per completare i lavori ci vorranno due anni e
mezzo, ma ora abbiamo un altro compito: creare le condizioni
per chiudere presto e con la soluzione più condivisa per il
lotto 29». Su questo punto i rappresentanti delle istituzioni
sono determinati a muoversi come un pacchetto di mischia,
sfruttando anche l'effetto della nuova legge sulla Conferenza
dei servizi che ha di fatto cancellato la necessità di
arrivare a decisioni prese all'unanimità. «Avanti tutta -
sintetizza il deputato Guido Dussin, sindaco di San
Vendemiano, uno dei comuni direttamente interessati all'opera
- archiviata questa vittoria bisogna puntare a chiudere la
partita. È necessaria una convocazione in tempi stretti della
Conferenza dei servizi per il lotto 29, dove la maggioranza
degli enti confermerà la richiesta per il via libera al
tracciato storico». Ma il pensiero che la partita sia chiusa
non sfiora nemmeno gli ambientalisti, che pure faticano a
dissimulare l'amarezza per la botta arrivata dal Tar. «E' una
battaglia - spiega Luigino Ghedin responsabile del Settore
Territorio del Wwf Veneto - che portiamo avanti da 20 anni,
figuriamoci se ci fermiamo davanti a una sentenza, anche se è
contraria alle nostre aspettative. Vediamo se un altro
giudizio amministrativo (quello del Consiglio di Stato, ndr) è
diverso da quello Veneto, come spesso succede. Ciò che è
strano è che al Tar in mezza giornata lavorativa hanno emesso
un giudizio per il quale normalmente ci vuol mese o due».
Tiziano
Graziottin