Treviso
«Il ricorso al Tar è un principio democratico intoccabile
ma se dopo la sentenza sfavorevole il Wwf si appellerà anche
al Consiglio di Stato interpreterò questo atto come la volontà
di boicottare la realizzazione di un'opera pubblica». Luca
Zaia, presidente della Provincia, non va per il sottile nel
commentare la sentenza del Tar che respinge il ricorso del Wwf
sul lotto 28, nove chilometri di autostrada fra Godega
Sant'Urbano e San Vendemiano. Zaia è un fiume in piena. E non
potrebbe essere altrimenti, perchè sul tavolo delle
realizzazione del tratto trevigiano dell'A28 si è giocato una buona fetta
della sua credibilità di amministratore: «Il discorso a questo
punto è chiuso. E non ce ne frega più niente che il tracciato
vada più o meno bene al ministero dei Beni culturali». Il
presidente della Provincia sottolinea l'importanza della
sentenza che di fatto dovrebbe sancire l'apertura del
cantiere: «E' la prima volta che comuni, Provincia, Regione e
Stato si presentano compatti contro un ricorso presentato dal
Wwf, associazione privata che non rappresenta gli interessi
collettivi, a differenza degli enti pubblici».
Zaia riassume così il pericolo scampato: «Se il Wwf avesse
vinto sarebbe passato il principio che i tracciati delle
strade si decidono nei tribunali e non nelle sedi
amministrative».
Il presidente ha il dente avvelenato ed è pronto a
presentare il conto: «Ho dato mandato ai nostri legali di
valutare se sia il caso di citare il Wwf per i danni causati
alla collettività per il blocco dei lavori».
L'avvocato Franco Botteon, dell'ufficio legale della
Provincia, conclude la riassumendo la linea che ha portato al
successo: «Dal punto di vista tecnico abbiamo provato come
tutta l'istruttoria sia stata eseguita correttamente, seguendo
i passaggi previsti. Da quello politico abbiamo invece
documentato che quel tracciato è stato accettato da tutte le
realtà interessate».
E il Wwf? Luigino Ghedin, responsabile del settore
territorio liquida la questione con poche, ma significative,
parole: «E' una battaglia che portiamo avanti da 20 anni.
Figuriamoci se ci fermeremo davanti a una sentenza contraria
alle nostre aspettative. Vedremo se un altro giudizio
amministrativo potrà essere diverso da quello veneto. Strano
però che in mezza giornata lavorativa sia stato emessa una
sentenza per la quale normalmente ci vuole un mese o due».
Vale a dire: la battaglia continua.
Antonello Calia