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Ceccarelli (Api): «È la vera spina dorsale». Le
"occasioni" A28 e Pedemontana veneta |
Viabilità, le urgenze delle Pmi |
La priorità? L’ammodernamento dell’asse viario
Gorizia-Udine-Pordenone |
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Udine
È l'ammodernamento dell'asse viario Est-ovest che unisce i
tre capoluoghi di provincia di Gorizia, Udine e Pordenone la
prima delle urgenze per i piccoli e medi industriali friulani.
È quanto ha ribadito Bernardino Ceccarelli, vice presidente
dell'Api, alla conferenza territoriale sulla viabilità nel
Distretto della sedia. Secondo Ceccarelli «questo asse è la
vera e propria spina dorsale della viabilità del Friuli
Venezia Giulia, perché su di esso gravita il grosso
dell'economia regionale e perché è irrinunciabile assicurare
un collegamento adeguato all'autostrada A28 (Pordenone-Conegliano) e, in
prospettiva, alla Pedemontana veneto-lombarda». In caso
contrario - ha sostenuto Ceccarelli (che è anche presidente
del Gruppo Trasportatori dell'Api) «la provincia di Udine
rischierebbe di trovarsi emarginata. Non si deve perdere di
vista infatti la circostanza - ha aggiunto - che il flusso
veicolare all'interno della regione e nelle relazioni con il
resto dell'Italia settentrionale assorbe la grandissima parte
della movimentazione delle merci che fa capo al Friuli Venezia
Giulia». Il fatto che la Regione, nei propri programmi di
finanziamento, abbia riservato 40 miliardi alle Province di
Udine e Gorizia per la "sistemazione" della Ss. 56 - secondo
Ceccarelli - «è un segno positivo, che va in questa direzione,
pur nelle more del trasferimento della giurisdizione di
quest'arteria dall'Anas alla Regione».
Ceccarelli - che ha evidenziato la necessità di di giungere
alla fissazione delle priorità degli interventi nel campo
dell'infrastrutturazione viaria in regione - ha infine
affermato che la conferenza sul Distretto «può segnare una
svolta nella politica delle infrastrutture perché indica che
si è capito che si non si deve procedere più con interventi
tampone». |
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