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Giovedì, 22 Marzo 2001

Ceccarelli (Api): «È la vera spina dorsale». Le "occasioni" A28 e Pedemontana veneta
Viabilità, le urgenze delle Pmi
La priorità? L’ammodernamento dell’asse viario Gorizia-Udine-Pordenone
Udine

È l'ammodernamento dell'asse viario Est-ovest che unisce i tre capoluoghi di provincia di Gorizia, Udine e Pordenone la prima delle urgenze per i piccoli e medi industriali friulani. È quanto ha ribadito Bernardino Ceccarelli, vice presidente dell'Api, alla conferenza territoriale sulla viabilità nel Distretto della sedia. Secondo Ceccarelli «questo asse è la vera e propria spina dorsale della viabilità del Friuli Venezia Giulia, perché su di esso gravita il grosso dell'economia regionale e perché è irrinunciabile assicurare un collegamento adeguato all'autostrada A28 (Pordenone-Conegliano) e, in prospettiva, alla Pedemontana veneto-lombarda». In caso contrario - ha sostenuto Ceccarelli (che è anche presidente del Gruppo Trasportatori dell'Api) «la provincia di Udine rischierebbe di trovarsi emarginata. Non si deve perdere di vista infatti la circostanza - ha aggiunto - che il flusso veicolare all'interno della regione e nelle relazioni con il resto dell'Italia settentrionale assorbe la grandissima parte della movimentazione delle merci che fa capo al Friuli Venezia Giulia». Il fatto che la Regione, nei propri programmi di finanziamento, abbia riservato 40 miliardi alle Province di Udine e Gorizia per la "sistemazione" della Ss. 56 - secondo Ceccarelli - «è un segno positivo, che va in questa direzione, pur nelle more del trasferimento della giurisdizione di quest'arteria dall'Anas alla Regione».

Ceccarelli - che ha evidenziato la necessità di di giungere alla fissazione delle priorità degli interventi nel campo dell'infrastrutturazione viaria in regione - ha infine affermato che la conferenza sul Distretto «può segnare una svolta nella politica delle infrastrutture perché indica che si è capito che si non si deve procedere più con interventi tampone».


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