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Sabato, 30 Dicembre 2000

Ventidue sì, dieci no e un astenuto. ...
Ventidue sì, dieci no e un astenuto. Sono appena scoccate le due del mattino quando il Consiglio comunale di Treviso, riunito in assemblea per discutere otto punti all'ordine del giorno tra cui il programma triennale delle Opere pubbliche e il Bilancio di previsione 2001, si pronuncia, approvandolo, sul documento programmatico.

L'atmosfera, nel salone di Palazzo dei Trecento, è - come da copione - incandescente, con la maggioranza leghista schierata compatta a fianco dell'esecutivo guidato da Gianfranco Gentilini, e le opposizioni di centrosinistra e centrodestra unite, con l'eccezione di Forza Italia, che ha sposato la linea dell'astensionismo "fiducioso", nella critica alla politica economica di Ca' Sugana.

Le undici ore della snervante seduta-fiume, del resto, erano trascorse fra incessanti botta e risposta e battibecchi fra le minoranze e la Giunta, per la quale ha tenuto banco l'assessore al Bilancio Liviana Scattolon, che ha energicamente difeso le scelte sull'addizionale Irpef ("lo Stato riduce i trasferimenti, a malincuore abbiamo dovuto aumentare l'aliquota") e sui criteri di assegnazione dei finanziamenti ai vari capitoli di spesa.

Il dibattito è stato inevitabilmente condizionato dal Piano urbano del traffico e dai 2 miliardi e mezzo stanziati dal Comune per la costruzione delle nuove aiuole spartitraffico, destinate a subentrare ai "new jersey" provvisoriamente installati in luglio per incanalare i flussi veicolari.

«Una vera follia - ha attaccato Germano Zanetti dei Ds - il Put, in questo modo, perderà ogni flessibilità organizzativa. Le scelte adottate non potranno più essere modificate. Vi chiedo di fermarvi e di destinare i fondi ad altre e ben più importanti opere, come il completamento della tangenziale Ovest e il cavalcavia di San Giuseppe». Per manifestare il proprio dissenso dal Put, il centrosinistra ha presentato in aula un albero di Natale addobbato con le cartoline stampate dall'Ulivo e sottoscritte da numerosi trevigiani per lamentare i disagi provocati dalla nuova pianificazione del traffico. Forza Italia, tuttavia, si è dissociata : «Perché non portate l'albero sull'A28 per conoscere l'opinione degli automobilisti sul mancato completamento dell'autostrada a causa dell'opposizione dei Verdi, oppure sulla tangenziale di Mestre dove il governo Amato è riuscito a farsi bocciare finanziariamente il tunnel?» ha domandato Giancarlo Iannicelli.

Per il resto, le critiche hanno riguardato sia le opere pubbliche - «una marmellata irrealizzabile», le hanno definite, a turno, Giampaolo Sbarra dei Ds, Nicola Atalmi dei Comunisti Italiani, Anna Mirra dei Verdi, Luigi Zoccarato del Ppi e Giuseppe Dalla Torre dell'Italia dei valori - sia il Bilancio stesso, accusato «di un'inarrestabile ascesa della pressione tributaria». «Poche novità e previsioni d'introito inattendibili», ha affermato Bruno Cipolla di An, mentre Sbarra ha proposto una completa revisione delle funzioni delle Circoscrizioni, da dotare, a suo avviso, «di un presidio di Polizia Municipale e di servizi sociali».

Stefano Bensa


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