Treviso
La storia della A 28 torna all'anno zero. La costruzione
degli ultimi due lotti dell'arteria autostradale, per
consentire di proseguire dalla Marca verso il Friuli, sembra
diventare veramente una storia infinita. Si tratta di una
dozzina di chilometri e poco più, ma per i quali da una
trentina d'anni non si riesce ad avviare il cantiere.
Mentre si attendeva per questo mese l'esito del ricorso al
Tar, intentato dal Wwf ed al quale ha fatto opposizione
l'Amministrazione provinciale trevigiana, per procedere ai
lavori di costruzione del lotto 28 tra Sacile e Godega di
Sant'Urbano (Autovie Venete aveva già provveduto agli
espropri, al finanziamento e dato esecutività al progetto) è
arrivata una nuova doccia gelata. Il Ministero dei Lavori
pubblici ha formalizzato la necessità di completare
l'autostrada da Godega a San Vendemiano (lotto 29) ma
vincolandola all'analisi ed alla stesura di una rosa di
quattro percorsi alternativi. Tre in più di quello storico che
da anni trova d'accordo tutte le amministrazioni comunali
coinvolte e che è già progettualmente pronto. L'intento è di
evitare che i quattro chilometri di asfalto passino nella zona
paludosa di interesse ecologico.
La novità è assaporata dal presidente della Provincia di
Treviso, Luca Zaia, come un fico d'India al veleno. "Dopo tre
decenni siamo al punto di partenza - attacca -. Ora abbiamo
sulla carta un percorso a nord, uno a sud (le varianti di San
Fior e di San Friz, ndr ) ed uno completamente alternativo che
non è mai stato ritenuto valido. Ma si tratta solo di segni
colorati su un pezzo di carta: ora bisognerà riprendere
l'iter, passare dai cittadini alle conferenze dei servizi,
dalle valutazioni alla progettazione; ci vorranno anni e anni.
Il tracciato originario non solo è realizzabile domani ma è
quello meno impattante, meno inquinante e ad esso si sono già
adeguati anche i piani regolatori e i prezzi dei terreni
agricoli. Dalla mappa appare che una delle nuove alternative
spacca in due un centro abitato. Si rischia di perdere ancora
tempo per poi tornare sui passi già fatti". Martedì prossimo,
Zaia riunirà già i sindaci per iniziare a lavorare subito, ma
anche per formulare una presa di posizione contro il
provvedimento.
E davanti alla mappa, lo sconcerto prende anche Fabio
Gazzabin, assessore ai Lavori Pubblici: "Uno dei tracciati
inizia due chilometri prima di dove è previsto il casello,
mettendo in discussione anche il lotto già progettato. E poi
ora è da rivedere tutto; anche i progetti previsti per
un'ottantina di miliardi da spendere in adduzioni per
collegare tutta la viabilità".
Fabio Bruno