Conegliano
Una petizione contro la realizzazione dello svincolo -
casello dell'A28 , previsto
a Levada, è partita da Godega di Sant'Urbano per giungere sul
tavolo del presidente del Parlamento Europeo, Nicole Fontaine,
e del Mediatore Europeo, Robert Shuman.
La via verso Strasburgo è sembrata a Pietro Pin, leader del
Comitato Levada, la strada giusta da percorrere, dopo aver
presentato insieme ad altri residenti in Levada il ricorso al
Tar, sempre contro il casello. Nella prima udienza del 17
ottobre scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale aveva
deciso il rinvio della discussione, accorpandola in un'unica
assise insieme a quella relativa al ricorso del Wwf. In un
primo tempo sembrava che il tutto dovesse essere ridiscusso
nel mese di dicembre, o al più tardi a gennaio. Ora però è
ufficiale che la data dell'udienza è fissata per il 1 marzo
del 2001.
Intanto la petizione inviata al Parlamento Europeo chiede
che il Governo Italiano venga costretto a revocare
l'autorizzazione concessa dal Ministero dei Lavori Pubblici ad
Autovie Venete, per la realizzazione del casello di Levada.
Pareri negativi a questo proposito erano stati espressi anche
dalla Commissione di Valutazione di impatto Ambientale e dalle
Soprintendenze ai beni culturali e Ambientali del Veneto.
La petizione sottolinea infine l'inutilità dell'opera e
l'irreversibilità dei danni ambientali riguardanti risorgive,
zone umide e campi chiusi. A ciò si aggiungono i conseguenti
danni economici, le carenze progettuali che prevedono la
realizzazione di un solo lotto dei due previsti per il
completamento dell'autostrada e la discriminazione tra i
cittadini veneti, che dovrebbero pagare il pedaggio, e quelli
friulani per cui l'autostrada è gratuita.
Gerda De Nardi