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Sabato, 16 Dicembre 2000

La A28 diventa un caso europeo Il Comitato di Levada a Bruxelles
Conegliano

Una petizione contro la realizzazione dello svincolo - casello dell'A28 , previsto a Levada, è partita da Godega di Sant'Urbano per giungere sul tavolo del presidente del Parlamento Europeo, Nicole Fontaine, e del Mediatore Europeo, Robert Shuman.

La via verso Strasburgo è sembrata a Pietro Pin, leader del Comitato Levada, la strada giusta da percorrere, dopo aver presentato insieme ad altri residenti in Levada il ricorso al Tar, sempre contro il casello. Nella prima udienza del 17 ottobre scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale aveva deciso il rinvio della discussione, accorpandola in un'unica assise insieme a quella relativa al ricorso del Wwf. In un primo tempo sembrava che il tutto dovesse essere ridiscusso nel mese di dicembre, o al più tardi a gennaio. Ora però è ufficiale che la data dell'udienza è fissata per il 1 marzo del 2001.

Intanto la petizione inviata al Parlamento Europeo chiede che il Governo Italiano venga costretto a revocare l'autorizzazione concessa dal Ministero dei Lavori Pubblici ad Autovie Venete, per la realizzazione del casello di Levada. Pareri negativi a questo proposito erano stati espressi anche dalla Commissione di Valutazione di impatto Ambientale e dalle Soprintendenze ai beni culturali e Ambientali del Veneto.

La petizione sottolinea infine l'inutilità dell'opera e l'irreversibilità dei danni ambientali riguardanti risorgive, zone umide e campi chiusi. A ciò si aggiungono i conseguenti danni economici, le carenze progettuali che prevedono la realizzazione di un solo lotto dei due previsti per il completamento dell'autostrada e la discriminazione tra i cittadini veneti, che dovrebbero pagare il pedaggio, e quelli friulani per cui l'autostrada è gratuita.

Gerda De Nardi


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