CONEGLIANO
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A/28, il mostro che divora la
campagna L'autostrada e i guai di chi abita a Orsago, Godega e
San Fior IN VIAGGIO LUNGO L'INCOMPIUTA/ 1
di Michela Santi
ORSAGO. Iniziata
a Pordenone nell '88, bloccata a Sacile Ovest, poco di qua del fiume
Meschio dal 1996. Da 4 anni l'autostrada A/28 è ferma dietro il pioppeto
di via Vizze a Cordignano. Mostro che divorerà irreparabilmente la
campagna della fascia delle risorgive tra Meschio e Livenza per gli
ambientalisti, opera indispensabile per la viabilità secondo politici e
industriali. Ma le famiglie di contadini che lavorano da secoli questa
terra nera e fertile impregnata d'acqua che cosa pensano? E in quale
micro-paesaggio si cala questa striscia d'asfalto? Da questa curiosità
parte il nostro viaggio tra le abitazioni a nastro lungo le provinciali
che si dilungano a sud della statale Pontebbana, i Palù coltivati a mais e
vigneti, la rete di canali e fosse che raccolgono le acque affioranti.
Inseguendo i picchetti che delimitano il tratto del lotto 28 attraverso la
parte sud dei comuni di Cordignano, Orsago, Codognè (per un breve tratto)
Godega di Sant'Urbano e San Fior, siamo arrivati fino a San Vendemiano sul
vecchio tracciato che si innesta al casello della A/27. L'attesa del
pronunciamento del Tar sul ricorso in difesa dei Palù del Wwf e su quello
contro il casello tra Pianzano e Levada presentato da una ventina di
famiglie, crea un senso di sospensione e vaga speranza nell'innato
fatalismo della gente veneta. C'è chi aspetta da dieci anni di
costruire la casa al figlio, chi invece spera ancora di poter fare il
capannone dove adesso l'autostrada prevede vincolo edilizio. C'è chi la
villetta, con il suo prato all'inglese ritagliato sui campi circostanti
l'ha collocata, basandosi su informazioni errate, proprio dove scende il
sovrapasso di una Provinciale, e chi non sa come potrà raggiungere col
trattore la campagna tagliata dall'autostrada. «Che ci dicano sì o no una
volta per tutte - commentano tutti impotenti - sono quindici anni che
aspettiamo senza poter fare niente». A Cordignano l'autostrada attraversa
le campagne bonificate negli anni 50-60 dai proprietari Brandolini.
«Questo territorio è già stato alterato con le bonifiche meccanizzate
degli anni della rinascita economica - spiega Francesco Bet che ha un
allevamento di vacche da latte e vitellini selezionati a cinquanta metri
dalla futura autostrada - per recuperare terreno da coltivare nel
dopoguerra non sono stati rispettati i corsi d'acqua e il paesaggio è
stato alterato in tutta la zona tra Orsago, Cordignano, Gaiarine e Sacile.
Gli ambientalisti hanno ragione, l'autostrada prende tutta le zone umide
delle risorgive, ma qui c'è anche un'agricoltura dinamica che ha bisogno
di vie di comunicazione. Già all'inizio degli anni 80 abbiamo tentato di
spostare il tracciato a ridosso della Ferrovia o della Pontebbana ma a
quei tempi non c'era sensibilità ambientale. Oggi l'opera è devastante per
i fondi agricoli. Noi perdiamo tre ettari e riusciamo a salvare le nostre
quote latte, ma i risarcimenti sono troppo bassi e non ci permettono di
comprare terre altrove». Sul male necessario ormai metabolizzato si
ritrova anche Paolo Pessotto che critica la variante alla provinciale dei
Palù n.160. «Si creano due incroci a pochi metri. Mio nipote ha costruito
la casa cinque anni fa - dice - e scopre adesso che il cavalcavia della
provinciale finisce in giardino. Del resto come può Autovie progettare se
non ha mappe tecniche aggiornate?». Il sindaco Sandro Macor sostiene la
necessità di un collegamento est-ovest tra via Vizze che finisce sulla
bretella già attiva dell'uscita Sacile Ovest, la provinciale 160 (da
allargare), via Corridoni e la provinciale 126 per Gaiarine in comune di
Orsago. «Così ci sarà un collegamento per tutta la zona di Gaiarine,
Brugnera, Francenigo. Ma il progetto di Autovie si blocca al fosso
Fontana. Al finanziamento per arrivare a Gaiarine ci sta pensando la
Provincia. Tagliata la provinciale 160 (per Francenigo), la A/28 costeggia
l'ex Polveriera di Orsago e attraversa via Corridoni (altra strada con
direzione nord-sud dal centro paese sulla Pontebbana), all'altezza della
casa di Mario Benedet. Per il settantenne che abita con la moglie Elida al
secondo piano della ex scuola elementare del borgo più a sud di Orsago, il
panorama aperto sui campi lascerà il posto alla vista sul cavalcavia
autostradale, a pochi metri dal terrazzo.
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