CONEGLIANO
|
|
Godega e San Fior vogliono il percorso «tradizionale», la
commissione Impatto ambientale punta a nord Quei 4 chilometri
contesi Due tracciati in lotta tra case coloniche e
frutteti Zaia (Provincia): «La linea "storica" piace anche agli
espropriati»
di Michela Santi
SAN FIOR. A meno d'un chilometro dal discusso casello di Godega
di Sant'Urbano, su via Palù a San Fior di Sotto, termina il lotto 28 e
iniziano i quattro chilometri dell'ultimo lotto 29 fino a S. Vendemiano.
E' il cosiddetto tracciato storico, caldeggiato dalle Autovie Venete,
votato dai sindaci e sostenuto dal presidente della Provincia Luca Zaia,
che ne fa una questione di principio: «Non sono ammessi - dice - tracciati
diversi da quello storico: è già stato inserito nei piani urbanistici dei
comuni». «Anche gli espropriati da quel tracciato - prosegue Zaia -
hanno maturato negli anni una coscienza civica». Del resto né il
sindaco di Godega, Andreino Peruc, né quello di San Fior, Fiorenzo
Carniel, prendono in considerazione la variante a nord formulata con il
benepalcito di Maria Rosa Vittadini, responsabile della commissione di
valutazione dell'impatto ambientale. Il tracciato devierebbe l'autostrada
verso nord, poco meno di un chilometro prima della Provinciale 41,
evitando l'abitato di Levada e spostando il casello a ovest del centro di
Pianzano, vicino alla linea ferroviaria per Udine; proseguendo poi lungo
la ferrovia entrerebbe sull'A27 all'altezza del laghetto «Le Veneziane».
Un raccordo troppo gravoso dal punto di vista urbanistico per Godega,
rifiutato anche da San Fior dove passerebbe poco sopra la frazione di San
Fior di Sotto, tra il cimitero e la ferrovia, falciando alcune
case. Scendendo da San Fior lungo via Palù l'attraversamento
dell'autostrada - segnalato dai picchetti terminali del lotto 28 -
interrompe il susseguirsi di maestose case coloniche e villette moderne,
che costeggiano la strada lasciando dietro le proprietà coltivate. Qui il
tracciato valica il torrente Codolo con un viadotto e prosegue alto sopra
via Palù, costeggiando la casa di Cesare Zornio e incunenadosi tra le
abitazioni di Lorenzo Zanette e Anna Antoniazzi. «Sono già venuti tre
volte per l'esproprio - dice Cesare Zornio, mentre accudisce alcuni
animali da cortile - la prima sei anni fa. Ho settantacinque anni e abito
qui fin da bambino, quando la mia famiglia lavorava in affitto queste
campagne. A dieci metri da qui ci sarà il muro dell'autostrada che scende
alta. Del resto come si fa se le strade qui intorno sono
intasate?». «Qui la zona è tutta uguale - spiega il sindaco Carniel -
ci sono vigneti, frutteti di meli, allevamenti». La barriera di cemento
taglierà fossati, siepi, strade bianche, interrompendo una distesa di
campagna dove i cacciatori liberano le lepri. «Perchè non la fanno
sopraelevata - suggerisce Pietro Possamai, interrompendo la potatura -
così in campagna continuiamo la vita di sempre, gli animali hanno libero
passaggio, i canali e le fosse sorgive che noi chiamiamo "bui" restano
inalterati. Da qualche parte deve pur passare
quest'autostrada».
|
| |
|
Il sindaco di San Fior Fiorenzo
Carniel con in mano il progetto del tracciato «storico» Accanto i terreni
che saranno attraversati
|