TREVISO
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L'associazione fa il bilancio dell'attività svolta nel 2000
e traccia le linee guida per l'anno che verrà Gli industriali alzano il
tiro «Pensare e amministrare in funzione delle
imprese» «Il nostro territorio deve aiutare i piccoli a competere
coi grandi»
di Alessandro Baschieri
Il vento soffia nella giusta direzione, ma le
imprese hanno bisogno di essere guidate, servite e indirizzate per non
perdere i vantaggi competitivi che hanno guadagnato nel tempo. Unindustria
Treviso chiude un 2000 intenso presentando il bilancio dell'attività e i
principali programmi per il 2001. Due su tutti: la crescita del ruolo
politico dell'associazione, sempre più convinta che il contesto locale
debba pensare e scegliere in funzione dell'impresa, e il miglioramento dei
servizi legati alla nuova economia. «Vogliamo stringere legami con gli
enti locali - ha detto il presidente di Unindustria Sergio Bellato -
Perchè siamo convinti che il nostro territorio debba aiutare le piccole
imprese a reggere il confronto con il mercato allargato. L'economia
provinciale gode di buona salute, ma il quadro internazionale continua a
preoccupare gli imprenditori. Come unindustria vogliamo concentrarci sul
contesto locale, le richieste a livello nazionale verranno portate avanti
da Tognana in Confindustria». «La nostra vision - aggiunge il direttore
Cesare Bernini - è che le piccole e medie potranno essere forti anche in
un'economia aperta e globalizzata se riusciranno ad operare in un contesto
capace di amministrare in funzione delle necessità delle imprese». Non
sarà dimenticata comunque l'area dei servizi: «Dovremo aiutare le nostre
imprese nel passaggio dalla nuova alla vecchia economia, ma soprattutto
aiutarle a ridurre i costi energetici e telefonici. Da sole non potrebbero
negoziare accordi così convenienti». Il bilancio associativo del 2000
ricostruisce un'attività intensa e lascia intravvedere le principali linee
guida del 2001. Ecco una breve panoramica divisa per area. Relazioni
industriali. In un anno carattarizzato dal rinnovo di oltre 140 contratti
aziendali, Unindustria ha introdotto un nuovo criterio per la
determinazione del premio: la riduzione dell'assenteismo. Maggiore la
presenza, maggiore l'incremento salariale. Nella maggior parte delle
aziende sono stati comunque mantenuti i parametri tradizionali:
redditività, efficienza e qualità. Nell'anno nuovo battaglia annunciata
sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici: «Il rinnovo - ha
detto Domenico Dal Bò, consigliere di Unindustria per le relazioni
industriali - dovrebbe avvenire senza problemi essendo legato ad un
meccanismo di calcolo basato sul tasso di inflazione. Ma la piattaforma
dei sindacati nazionali fa capire che non si vogliono rispettare queste
regole». Ambiente e infrastrutture. Ha tenuto banco, perlomeno a
livello politico, la questione alloggi per immigrati. Alla fine
Unindustria ne ha reperiti 51 per 200 lavoratori d'oltreconfine. In
materia di infrastrutture l'associazione ha svolto un continuo pressing
per accelerare i lavori della A/28, della Pedemontana, del passante di
Mestre e della terza corsia per la tangenziale: «Purtroppo - ha spiegato
Massimo Colomban - ad un passo avanti ha sempre fatto seguito un passo
indietro per il potere di veto riconosciuto ad ogni singolo organismo. Il
nuovo anno vedrà finalmente l'avvio della nuova normativa sulla conferenza
dei servizi. Le grandi opere saranno approvate a maggioranza e non
all'unanimità, com'è giusto che sia. Come presidente del Kyoto club mi
oppongo all'uso di slogan ambientalisti per mascherare le posizioni di
piccoli gruppi». Formazione e scuola. In 12 mesi Formazione Unindustria
ha realizzato 295 corsi con più di 3 mila partecipanti. Credito e
Finanza. Il servizio credito e finanza di Unindustria e Unionfidi Treviso
hanno consentito alle imprese di accedere a incentivi e agevolazioni
finanziarie per circa 70 miliardi. Qualità e innovazione. Il servizio
qualità e innovazione ha avviato alla certificazione 80 aziende attraverso
progetti di gruppo, 85 sono state assistite per arrivare ai contributi
regionali e provinciali, 32 per progetti di innovazione tecnologica. «Il
nostro sistema produttivo - ha detto Alfonso Kratter - sta vivendo il
passaggio da attività ad alto contenuto manifatturiero ad attività basate
sulla valorizzazione del prodotto».
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A sinistra il presidente di
Unindustria Treviso Sergio Bellato In alto il tratto della A/28 bloccato
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