TREVISO
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Il
ministro Nesi e il presidente della Provincia, Zaia, al termine di un
incontro hanno annunciato ieri date e impegni sulla grande
viabilità «In primavera i lavori per la A28» Svolta per la Pedemontana: «Da
aprile si parlerà solo di autostrada»
«Mi batterò affinché il completamento dell'A28 parta entro la
primavera di quest'anno». E' la promessa solenne fatta ieri dal ministro
dei Lavori pubblici Nerio Nesi durante il summit trevigiano con il
presidente della Provincia Luca Zaia. «Tra le grandi opere - ha detto Nesi
- l'A28 è la più vicina alla fattibilità. Visto che Provincia e Comuni
interessati sono favorevoli al tracciato storico per il lotto 28, mi
rivolgerò subito al ministero dell'Ambiente per eliminare ogni
impedimento. Contano più i pareri dei consigli comunali e provinciali che
le proteste delle associazioni e dei comitati». Dichiarazioni che sono
state suggellate con un brindisi a base di prosecco. Zaia è soddisfatto e
non vede l'ora di «sentir bruciare il gasolio delle ruspe». Accantonate
le polemiche a distanza e le passate incomprensioni, ieri Zaia e Nesi si
sono stretti la mano alla fine di un «fruttuoso» incontro a porte chiuse
tenutosi in via Cesare Battisti. Il ministro, la cui visita era stata
sollecitata da Zaia con un protocollo inviato anche a Giuliano Amato, è
arrivato in via Cesare Battisti con precisione svizzera. Anzi, con due
minuti di anticipo rispetto all'ora prevista, le 11.30. Dopo tre quarti
d'ora a porte chiuse con Zaia, Nesi ha elencato tempi e priorità legati al
sistema infrastrutturale della Marca. A28, si parte. Entro poche
settimane verrà convocata, su proposta di Zaia, una conferenza dei servizi
«cumulativa» sui lotti 28 e 29 dell'autostrada A28, ossia sui 13
chilometri mancanti della Sacile-Conegliano. Un vertice che darà il via
alle ruspe per la realizzazione dei primi 9 chilometri dell'arteria, che
collegheranno Sacile a Godega. «E' stato un incontro molto utile,
concreto - ha detto il ministro - ho esaminato insieme a Zaia le varie
situazioni. Ho appreso con piacere, in merito al lotto 28, che tutti i
consigli comunali interessati al suo passaggio sono concordi nel preferire
il primo tracciato, quello storico. Indiremo quindi la conferenza dei
servizi il prima possibile». Un passo in avanti reso possibile grazie
soprattutto alla nuova legge sulla conferenza dei servizi, che prevede la
maggioranza e non più l'unanimità dei consensi. E la maggioranza è
rappresentata dai sindaci. Il ricorso al Tar contro il lotto 28 quindi,
presentato dal Wwf e da alcuni residenti di Godega, potrà essere
by-passato proprio dalla conferenza. In quell'occasione, si sceglierà
anche uno dei quattro tracciati in ballo per i 4 chilometri del lotto 29,
da Godega a San Vendemiano. Anche qui, però, Provincia e sindaci
preferiscono il tracciato storico, ossia quello che passa sopra - senza
però distruggerla - l'oasi dei «palù». Pedemontana. Per quanto riguarda
l'autostrada Pedemontana bisognerà attendere fino al 31 marzo: «Dobbiamo
aspettare quella data - ha detto Nesi - perché è il termine entro il quale
i Comuni contrari all'ipotesi autostradale dovranno presentare un progetto
alternativo di superstrada. Una superstrada sulla quale potrebbero essere
dirottati i 600 miliardi stanziati dal governo. Se però non salterà fuori
il progetto, si tornerà a parlare solo di autostrada. Mi fa comunque
piacere sapere che la Provincia di Treviso è indifferente alle due
ipotesi, basta che si parta. E' un segno di pragmatismo. La
responsabilità, quindi, ora è mia. Agli inizi di aprile convocherò quindi
la conferenza dei servizi». Tunnel di Mestre. Sabato 31 marzo, a
Venezia, Nesi e il rettore dello Iuav Marino Folin (ieri, insieme ai
dirigenti dell'Anas, accompagnava il ministro) presenteranno il progetto
preliminare del tunnel di Mestre a sei corsie, viabilità di adduzione
compresa. «La Provincia di Treviso - ha ammesso Nesi - è stata la prima a
sposare la proposta del tunnel, quella che portiamo avanti anche noi e la
provincia di Venezia». L'omaggio. Reso, senza problemi, da Nesi al
sistema imprenditoriale trevigiano: «I vostri dati, legati all'industria e
al turismo, sono impressionanti anche per me che sono un economista. Io
credo che lo Stato abbia quindi il dovere di rendere ancora più forte
questa zona del paese: vorrà dire rendere un servizio all'intera
Italia». La replica. A chi gli ricordava l'attacco dell'assessore
regionale Renato Chisso in merito ai «pochi miliardi» investiti nel Veneto
in opere pubbliche, Nesi ha replicato: «E' una critica che sento levarsi
un po' da tutte le regioni, ma ricordo che i finanziamenti decisi per ogni
regione dall'Anas, quest'anno, hanno dovuto fare i conti con i 15 mila
miliardi destinati ai paesi alluvionati». L'attesa. E' quella,
insolitamente venata di ottimismo, di Luca Zaia. Per l'occasione, il
presidente ha consegnato a Nesi la «lista della spesa», ossia le 13 opere
minori - si fa per dire - necessarie per alleggerire il sistema viario
locale: si va dalla variante est del Terraglio alla tangenziale di
Montebelluna, dal sovrappasso della Noalese alla tangenziale est di
Vittorio Veneto. «Siamo disponibili a ragionare - ha detto il leghista
Zaia - perché simili priorità vanno al di là della
politica».
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Stretta di mano tra il ministro
Nesi e il presidente Zaia
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