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Treviso, venerdì 2 marzo 2001, S. Basilio

TREVISO

Ancora nessuna sentenza sui ricorsi del Wwf
A28, la Soprintendenza
dà parere favorevole
solo alla variante «Fs»

(Francesco Dal Mas)

Nessuna sentenza sui ricorsi contro l'A28 (lotto 28 e casello di Levada), il Tar si pronuncerà solo nei prossimi giorni: ieri il giudice si è limitato a sentire le parti, Wwf e Comitato popolare come ricorrenti, Autovie, Comuni, Provincia e Regione come loro controparte.
Però c'è un'altra "novità" che ipoteca il futuro dell'"incompiuta". Il 12 febbraio scorso, la Soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici del Veneto orientale ha dato il parere favorevole - il primo, del genere, si sussurra, in 18 anni - ad uno solo dei 4 tracciati proposti da Autovie, quello conosciuto come "Variante Fs". Parliamo, ben s'intende, del lotto 29, ovvero degli ultimi 4 chilometri. Ed è l'itinerario che, ad oggi, è il solo ad avere le carte in regola per passare sotto le "forche caudine" dell'opposizione ambientalista. Il percorso, all'altezza di Levada-Bibano, in comune di Pianzano, gira a destra, rispetto alla direzione del lotto 28, proveniente da Sacile ovest, e sale verso San Fior di Sotto, fino a raggiungere la ferrovia, lungo la quale si fionda direttamente sull'A27, con la quale si raccorda nei presi della cava, più conosciuta come laghetto "delle Veneziane".
Rifacciamo un passo indietro: in località Pader il nastro d'asfalto seguirebbe praticamente il vecchio tracciato della variante della strada provinciale 41 e raggiungerebbe il minuscolo cimitero di San Fior di Sotto, fino a lambirlo. Di lì alla linea ferroviaria la distanza è solo di qualche decina di metri. L'autostrada affiancherebbe i binari sulla sua destra. Nessun impatto con case o altre strutture da dover abbattere. Neppure con siti di particolare pregio ambientale.
Resta il problema del casello intermedio. La società Autovie, nel progetto di massima che a suo tempo aveva abbozzato, lo aveva collocato tra Pianzano e Baver. La soluzione non è, tuttavia, ritenuta la più praticabile dalla Soprintendenza, che invece fa saper di preferire un'alternativa suggerita dalle stesse Autovie, ovvero un'area in prossimità di Bibano.
La variante, chiamata «Fs», è l'unica che viene accolta dagli ambientalisti, il Wwf in particolare, che dal comitato popolare contro il casello di Levada. Pure i Verdi sono d'accordo, anche se a suo tempo avevano presentato una soluzione ancora più radicale, quella lungo la ferrovia fin da Orsago. In questo caso l'arteria avrebbe superato il centro di Pianzano in galleria. Nell'udienza presso il Tribunale amministrativo del Veneto, in cui eri si è dibattuto del ricorso del Wwf e del Comitato popolare (coordinato da Pietro Pin) contro i limiti progettuali sul piano ambientale del lotto 28 e soprattutto contro il casello di Levada, i legali dei ricorrenti hanno cercato di depositare anche il nuovo pronunciamento della Soprintendenza, ma la controparte si è opposta. Anzi, ha sollecitato il giudice a fare in fretta col deposito della sentenza.
Negli ambienti di Autovie, come peraltro fra i sindaci ed in Provincia, si sta materializzando una crescente preoccupazione: che il Tar non si pronunci in modo tale da far scattare immediatamente i cantieri. Pare, pertanto, che lo stesso presidente della società Autovie, Elia Valori, sia del parere che la situazione venga definitivamente sbloccata con una definitiva opzione: quella per la "variante Fs".





L'A28 interrotta