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Treviso, martedì 20 marzo 2001, S. Alessandra

PRIMO PIANO

Grande soddisfazione da parte del presidente della Provincia
E Zaia rivendica i suoi meriti
«Il nostro pressing è servito»

Alessandro Zago

TREVISO. «La Provincia di Treviso ha avuto il coraggio di arrivare a costituirsi parte lesa, contro il Wwf, per sbloccare l'iter dell'A28. Riteniano quindi che la consegna dei lavori del lotto 28 sia una vittoria anche nostra». E' soddisfatto il presidente della Provincia di Treviso Luca Zaia, perché finalmente potrà «sentire l'odore del gasolio delle ruspe» del cantiere tanto agognato. «E ci siamo riusciti prima delle elezioni, come era nostro desiderio».
«Da tutta questa storia - dice Zaia - è facile trarre una conclusione: se non ci fosse stato qualcuno a punzecchiare con assiduità il governo, oggi le carte dell'A28 sarebbero ancora ferme. E invece, a forza di punzecchiare, la Provincia ha vinto. E' una risposta anche a chi diceva che, con il nostro pressing, non avremmo fatto altro che frenare la costruzione dell'autostrada». A giorni le ruspe si metteranno in moto, quindi, per i lavori di realizzazione del lotto 28 dell'A28. Resta da risolvere il problema dei quattro chilometri finali, quelli del lotto 29: «Anche per il lotto 29 - continua Zaia - si può riuscire ad ottenere il via dei lavori entro la fine dell'anno. Basta che a Roma si ricordino che sindaci ed enti locali chiedono la realizzazione del tracciato storico, ossia quello che passa in sopraelevata sui palù». Zaia allude al fatto che, con la nuova legge sulla conferenza dei servizi, oggi vale il principio della maggioranza su quello dell'unanimità dei consensi. «Il lotto 28 - continua Zaia - verrà cantierato prima delle elezioni. E' un doppio successo perché questo cantieramento dovrà chiudere definitivamente la partita anche per il lotto 29, gli altri 4 chilometri, da Godega a San Vendemiano. Continuo a sostenere che è possibile cantierare anche questi ultimi 4 chilometri. E' possibile convocare subito la conferenza dei servizi, riconoscendo così dignità alla scelta del vecchio tracciato da parte degli enti locali». Per Zaia bisogna però diffidare delle forze ambientaliste che «dietro la veste tecnica, si arrogano la facoltà di imporre tracciati alternativi», come nel caso della variante alta del lotto 29.