CONEGLIANO
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Lettera del Comitato A/28 sul tavolo del
mediatore europeo
f.d.m.
CONEGLIANO. Il comitato popolare di
Godega contro l'A/28 (in foto) ha scritto al «Mediatore europeo» Robert
Schuman incaricato, nella sede del parlamento europeo di Strasburgo, di
ricevere le petizioni. In questo caso, l'interessamento è per il casello
autostradale ipotizzato a Levada che il Comitato, coordinato da Pietro
Pin, non vuole. A Schuman viene fatto presente che la struttura è «in
palese violazione» delle procedure previste dalla legge 127 del 1997,
contraddice i «pareri negativi» pronunciati dalla Commissione via e dalle
Sorpintendenze, inoltre recherebbe danni ambientali irreversibili. Basta?
No. Non mancano carenze progettuali, lo svincolo «non è di nessuna
utilità» (a 4 km c'è l'innesto con l'A27 e le zone industriali sono
lontane), e, tra l'altro, è fonte di discriminazione tra cittadini veneti
e friulani. «Il progetto appare discriminatorio in quanto il tratto
Sacile-Conegliano sarà a pagamento, a differenza del tratto
Sacile-Pordenone che risulterà libero da pedaggi». Proprio in questi
giorni, però, si sta parlando di un pedaggio anche per il primo tratto di
A/28, quello più vicino a Portogruaro. Lo scorso marzo una petizione
analoga era stata fatta recapitare a Nicole Fontaine, presidente del
parlamento europeo. «Siamo stati informati che il mediatore europeo
Schuman terrà in debito conto la nostra iniziativa», precisa Pin, che gli
ha inviato anche copia de ricorso al Tar, da cui ci si aspetta la
sentenza. In base al pronunciamento, infatti, Autovie venete potrà
decidere se iniziare i lavori nel lotto 28, o se dovrà attendere altre
evenienze.
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