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Treviso, sabato 16 dicembre 2000, S. Albina

CONEGLIANO

Lettera del Comitato
A/28 sul tavolo
del mediatore
europeo

f.d.m.

CONEGLIANO. Il comitato popolare di Godega contro l'A/28 (in foto) ha scritto al «Mediatore europeo» Robert Schuman incaricato, nella sede del parlamento europeo di Strasburgo, di ricevere le petizioni. In questo caso, l'interessamento è per il casello autostradale ipotizzato a Levada che il Comitato, coordinato da Pietro Pin, non vuole. A Schuman viene fatto presente che la struttura è «in palese violazione» delle procedure previste dalla legge 127 del 1997, contraddice i «pareri negativi» pronunciati dalla Commissione via e dalle Sorpintendenze, inoltre recherebbe danni ambientali irreversibili. Basta? No. Non mancano carenze progettuali, lo svincolo «non è di nessuna utilità» (a 4 km c'è l'innesto con l'A27 e le zone industriali sono lontane), e, tra l'altro, è fonte di discriminazione tra cittadini veneti e friulani. «Il progetto appare discriminatorio in quanto il tratto Sacile-Conegliano sarà a pagamento, a differenza del tratto Sacile-Pordenone che risulterà libero da pedaggi». Proprio in questi giorni, però, si sta parlando di un pedaggio anche per il primo tratto di A/28, quello più vicino a Portogruaro. Lo scorso marzo una petizione analoga era stata fatta recapitare a Nicole Fontaine, presidente del parlamento europeo. «Siamo stati informati che il mediatore europeo Schuman terrà in debito conto la nostra iniziativa», precisa Pin, che gli ha inviato anche copia de ricorso al Tar, da cui ci si aspetta la sentenza. In base al pronunciamento, infatti, Autovie venete potrà decidere se iniziare i lavori nel lotto 28, o se dovrà attendere altre evenienze.