dal "Giornale dell'Umbria" del 21-02-2001

Università in videoconferenza alla Bibliomediateca
di Mirko Checcacci

 

Terni, 21/02/2001

Tra le ventilate ipotesi di decentramento a Terni dell’ateneo romano ed il sospirato potenziamento di quello perugino, già presente nella nostra città, si conferma per il secondo anno consecutivo una "terza via", vale a dire quella rappresentata dall’Università di Camerino. Fin dallo scorso anno, infatti, l’università marchigiana ha inaugurato il proprio impegno nel nostro territorio ospitata, con modalità del tutto particolari, nei lussuosi locali della Bibliomediateca.

Terza via si è detto in precedenza, e non solo fra le aspirazioni di una città che vuol veder crescere la propria "offerta culturale" e la ben più limitata realtà della "fuga di cervelli" (in attesa di una più adeguata risposta Terni registra ogni anno un forte esodo di studenti), ma anche fra la modalità tradizionale dell’insegnamento ed il poco efficace tentativo televisivo dell’università a distanza. Questa terza possibilità si chiama videoconferenza, una formula messa a disposizione dalle più recenti tecnologie che consente una connessione audio/video diretta fra la sede effettiva della lezione (nella fattispecie Camerino) e le altre in collegamento (Terni e Roma) e che salvaguarda le possibilità d’interazione completa e immediata fra studenti e docenti.

La novità non si limita, poi, solo all’inversione del tradizionale rapporto istituzione-utente (è l’Università in questo caso a raggiungere lo studente e non viceversa): lezioni condensate ed orario posticipato (18-20) configurano un progetto specificatamente indirizzato agli studenti lavoratori.

Allo stato attuale l’iniziativa assicura la copertura degli insegnamenti fondamentali del corso di laurea in giurisprudenza anche se non mancano importanti progetti collaterali come i seminari di "tecnica investigativa", che oltre a rappresentare un’autentica rarità nel panorama universitario, perseguono un’ulteriore duplice finalità: favorire i contatti e le interrelazioni fra Università e vaste categorie sociali (nello specifico le forze dell’ordine) e avvicinare un numero sempre crescente di lavoratori agli studi universitari.

Un raro esempio, in conclusione, di come opportune sinergie (l’iniziativa coinvolge l’Università di Camerino, il Comune di Terni e l’azienda Centro Multimediale) e strategie che partono da realtà di fatto (l’alto numero di studenti che si rivolgono proprio all’ateneo marchigiano ed il bacino d’utenza degli studenti-lavoratori) possano contribuire ad accrescere la presenza culturale in una città da troppo tempo trascurata nelle sue esigenze di formazione e cultura.

 

M.C.