Suor Anna Maria ci scrive dal Madagascar - 25 Febbraio 2001


Qui a Fianarantsoa la vita procede nella normalità: in questo periodo sono iniziati i lavori di costruzione delle sale di classi che grazie all'aiuto di molti di voi abbiamo potuto cominciare, speriamo che con settembre una parte sia terminata cosi' potremo accogliere almeno un centinaio in più di ragazze. Giovedi' e venerdi' scorso abbiamo celebrato les journées des écoles con attività differenti: pulizia del giardino, conferenza sulla formazione umana e dibattito, giochi; al termine le ragazze erano stanche ma felici: abbiamo trascorso due giorni impegnati, ma all'insegna della semplicità e della gioia, insomma proprio salesiani. In questo momento in comunità siamo in 6 sorelle di nazioni differenti: coreana, indiana, spagnola, argentina, craota e italiana: ringraziamo Dio che nonostante la Babilonia delle lingue, Lui ci aiuta a fare unità. Approfitto della presente per ringraziare ciascuno di voi per quanto avete fatto e state facendo per noi. Recentemente in una riunione con i genitori della scuola al cenno che cio' che abbiamo è grazie all'aiuto e ai sacrifici di tanti nostri amici all'estero, un genitore ha chiesto la parola e ha detto di trasmettervi i loro migliori ringraziamenti per quanto state permettendo alle loro figlie di poter apprendere. Quindi Misaotra Be ho anareo rehetra = grazie 1000 a tutti voi.

Sovente parliamo di Quaresima di Fraternità, della fame nel mondo. Qui in Madagascar stanno arrivando a piu' non posso ONG con lo slogan "lutte contre la pauvreté, cioè lotta con tro la povertà": di qui dipende lo sviluppo economico della Nazione. Forse è utopico sognare un miglioramento del sistema economico del paese dove i tre quarti della gente vive al di sotto della soglia della povertà. Approfitto per farvi brevemente una presentazione della situazione attuale del Madagascar . Come spiegarsi lo sottosviluppo di un Paese ricco di risorse naturali, di persone dirigenti ben formate, di un'aiuto internazionale notevole. In quaranta anni di indipendenza si è notato una diminuzione della produzione, al degrado delle infrastrutture e all'indebolimento della vita della della popolazione. Alcune cifre: nel 1960 il reddito Annuo à Madagascar era di 500$, nel 2000 è di 250$, per una popolazione che sia è triplicata nel frattempo. Per esempio l'isola delle Maurizio e la Corea del Sud nel 1960 erano allo stesso livello, ora la prima ha un reddito annuo di 3 800$ e la seconda di 8 000$.

Dal punto di vista economico questo proviene dall'assenza di una politica coerente e conitinua. Le campagne sono isolate, non hanno strade di collegamento che permetta loro di exportare i prodotti che coltivano. Tutte le campagne di lotta contro la povertà, promosse dalla Banca Mondiale. Rimangono bei programmi, ma non arrivano a sanare all'origine il povero che muore di fame. Il più grande handicap del Madagascar è la classe politica, che non fa altro che vivere per arricchire le proprie tasche. Purtroppo tutte le decisioni sono prese in questa sola prospettiva e non nell'obiettivo di sviluppare il paese valorizzando le risorse umane e fisiche esistenti. Come conseguenza non c'è una educazione al senso collettivo , alla ricerca del bene comune. Per la maggior parte dei membri della società politica, la conquista di potere giustifica la loro volontà di accedere agli onori e più ancora alla ricchezza. I cittadini si rendono conto di questa situazione, ma non possono reagire, perchè non hanno i mezzi finanziari per rivoltarsi, anche perchè non hanno nemmeno 2000 fmg (950 £) per comprarsi un kilo di riso.

La nostra gente è povera, ed è sempre più povera. Ultimamente passando negli uffici dove le nostre ragazze del 3° anno del segretariato stanno facendo lo stage, una delle nostre ragazze (molto povera, aiutata dal Centro al fine che possa completare i suoi studi) mi dice "masera Anna Maria efa telo andro, tsy manao ny sakafo atoandro satria tsy vola= suor Anna Maria sono tre giorni che non mangio nulla a pranzo perchè non ho i soldi per comprarmi un pezzo di pane. Sono rimasta di stucco, sapendo che lei per raggiungere l'ufficio va a piedi percorrendo un'ora e mezzo di strada, perchè non ha I soldi. Le altre ragazze desiderose di apprendere il loro mestiere fanno altrettanto: quanto devo imparare dalla nostra ragazze, dalla nostra gente: io ho fatto il voto di povertà, ma loro lo vivono. Credo che di fronte a tali situazioni mi devo solo mettere in ginocchio e adorare Gesu' Crocifisso in loro. E' vero io in quanto cristiana, consacrata non posso stare tranquilla.

Se saremo giudicati sulla carità il fatto che più della metà degli uomini sono stritolati giorno per giorno nella terribile morsa della fame, dovrebbe toglierci il sonno e far apparire quisquilie le molte vicende che ci appassionano. Un cristiano non puo' dimenticare che quel Crocifisso, che adoriamo ha detto: " Chi ha due tuniche ne faccia parte a chi non ne ha nemmeno una e chi ha da mangiare faccia altrettanto" (Lc 3,11). Preparandomi alla Quaresima sto pensando che meditare la Passione del Signore significa non ignorare i più di due miliardi di uomini del mondo che muoiono di fame nel mondo e non posso non pensare a Celine, Clara, Hary, Niaina che ogni giorno vivono nella loro pelle la sete, la fame. Ho letto una frase di San Basilio che mi ha colpito molto: "Se uno ruba il pane si chiama ladro. Ma se uno non dà il pane che gli avanza all'affamato, come lo chiameremo? O Ricco, ricordati che sei servo di Dio e dei tuoi fratelli. Non pensare che tutto quello che hai è destinato al tuo ventre. Considera le ricchezze che sono nelle tue mani come cosa d'altri: per breve tempo ti allietano, ma poi scorrerranno via e scompariranno, ma tu dovrai renderne strettissmo conto." . sono d'accordo che prima di aiutare gli altri, devo cambiare me stessa.

Buona Quaresima con affetto suor Anna Maria Madagascar


Fonte VIDES Laurita