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Ordine:
Stringiformi
Superordine:
Neognati
Famiglia: Strigidi
Genere: Athene (o
carine)
Specie: Athene
noctua |
Le
sue caratteristiche:
è un animale notturno dalla testa grossa e dal piumaggio macchiettato
di bianco, grandi occhi e un corpo che può ruotare completamente.
Svolge la sua attività di caccia durante le ore notturne ma non è raro
trovarla durante il giorno vicino al nido che a volte è collocato nel
covo di un albero, più spesso nelle fessure di muri o casolari
diroccati. La civetta non supera i 22 cm di lunghezza ed ha
un'apertura alare di circa 58 cm. E' dotata di una testa appiattita e di
dischi facciali abbastanza evidenti con fondo di colore biancastro. Gli
occhi sono gialli, il piumaggio è superiormente di colore bruno,
barrato e macchiato di bianco, inferiormente di colore bianco a strie
brune. La femmina è leggermente più grande del maschio. Le ali brevi
di cui è dotata le permettono di volare rapidamente ma solo in linea
retta. E' un uccello allegro e spigliato anche di giorno, non teme
l'uomo e non dorme mai così profondamente da lasciarsi sorprendere, il
minimo rumore la sveglia, e vede benissimo anche di giorno. Nemici delle
civette sono gli astori e gli sparvieri, che se riescono a catturarne
una la strangolano. Diverso è il discorso per la donnola che ne divora
le uova. |
Dove
vive: Frequenta
gli ambienti più disparati, dalle vecchie querce nei boschi ai salici
in aperta campagna. Abita spesso i frutteti e non di rado si stabilisce
nei centri cittadini, sulle torri, le arcate dei portici e nelle
soffitte. Spesso
anche di giorno rimane posata sui frutteti e sui pali telegrafici. Evita
i boschi molto grandi e le foreste di conifere, mentre predilige le
macchie sparse nei campi.
Ha una covata in aprile/maggio con 4-7 uova. |
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La
sua dieta: l'alba
e il tramonto sono le ore preferite dalla civetta che si nutre di
piccoli roditori, uccelli, diversi rettili, anfibi ed una vasta gamma di
invertebrati (dai grilli alle farfalle notturne, dai coleotteri ai
lombrichi). Appena scorge
uno di questi animali, gli piomba addosso quasi ad ali chiuse, lo
afferra per una zampa, e poi torna al luogo da cui è partita. Quindi
con la preda tra gli artigli, rimane tranquilla per qualche tempo prima
di ucciderla con due o tre beccate. Se
si tratta di un uccello, prima di mangiarlo gli toglie le penne, mentre
nel caso di un quadrupede lo spella con grande destrezza.
Caccia soprattutto all'agguato, appostata su un punto dominante da cui
può controllare un'area scoperta sufficientemente vasta. Alla ricerca
di insetti può anche stazionare sul terreno dove è capace di estrarre
i lombrichi tirandoli con il becco. Cattura i piccoli uccelli mentre
dormono sui posatoi ghermendoli con gli artigli.
Viste le limitate dimensioni, questo piccolo rapace notturno è predato
attivamente anche da altri strigiformi come l'allocco o il gufo reale o
da rapaci diurni come l'astore.
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Fra
storia e leggenda:
Grazie
al suo portamento eretto, al suo sguardo penetrante e alla posizione
frontale degli occhi, la civetta viene considerata un simbolo di
saggezza.
Nella mitologia classica era l'animale preferito dalla dea greca Atena
(Minerva per i Romani), padrona di Atene e dea della saggezza.
"Civetta" era anche il nome popolare dato alle monete
d'argento dell'antica Atene. Tale animale era, infatti, raffigurato
costantemente sul verso. L'origine mitologica di questo strigiforme è
rimasta nel nome scientifico della civetta Athene noctua. |
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