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Aquila reale

 

 

Ordine: Falconiformi

Famiglia: Accipitridi

Specie: Aquila chrysaëtus

Le sue caratteristiche: l' aquila reale, incontrastata dominatrice delle vette, necessita di un territorio di caccia superiore ai 100 Kmq. Nidifica ogni anno sulle alture di Rocca Busambra; l'aquila si colloca fra i maggiori rapaci notturni. Ha un'apertura ala e che può superare i 2 metri ed è munita di un potente becco e di robustissimi artigli ricurvi. Vola con rari colpi d'ala planando e volteggiando, spesso arrestandosi completamente così da potere esplorare con la vista acutissima il terreno, in cerca di prede. Quando la preda viene individuata, l'aquila si abbassa e la cattura rapidamente. L'aquila nidifica sugli alberi o in sporgenze lungo pareti rocciose; il nido è costituito  da rami e imbottito di materiali più morbidi come peli di lana ed erba secca.

 

Dove vive: vive nelle zone montagnose

La sua dieta: si si nutre di pesci, piccoli mammiferi come conigli e giovani mammiferi e, talvolta, di altri uccelli e di carogne di animali morti.

 

Cure parentali: la strategia riproduttiva dell'aquila, come in generale quella degli uccelli e di molti animali superiori, consiste nel generare pochi piccoli, ma di prestare loro cure parentali raffinate. Tale strategia si differenzia da quella di molti altri animali, soprattutto invertebrati e pesci, che producono un altissimo numero di uova, in modo da mantenere alta la probabilità di sopravvivenza senza prestare alcun tipo di cure parentali.
Dopo il periodo dell'incubazione, che nell'aquila reale dura 6 settimane, la maggior parte delle specie alleva solo uno o due piccoli per covata. Nella maggioranza dei casi il ruolo del maschio è quello di procacciare il cibo e di portarlo alla femmina, che si occupa di distribuirlo ai piccoli (fa eccezione il maschio dell'aquila reale, che si prende cura dei piccoli fin dalla schiusa). La femmina in genere resta invece all'interno o nei dintorni del nido finché i piccoli non mettono le penne; solo dopo riprende la caccia, sollevando in parte il maschio da questo compito. Una volta cresciuti, i piccoli restano nei pressi del nido per un certo periodo, durante il quale vengono ancora nutriti dai genitori. I tempi necessari ai piccoli per raggiungere l'indipendenza dai genitori variano da specie a specie.

 

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