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Nome
scientifico: Onobrychis
viciifolia
Nome
dialettale:
sudda
Famiglia: Leguminosa
Fusto:
è legnoso,
bruno-scuro, con rami ascendenti o eretti, coperto da brevi peli.
Foglie: da
6 a 14 paia di foglioline
Fiori: con
venature purpuree riuniti in densi racemi.
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Caratteristiche:
originarie
della regione mediterranea le specie del genere Onobrychis si sono
diffuse nell'Europa centrale e nell'Asia tempeè
specie poliennale originaria e diffusa nell’area mediterranea.
Rappresenta una delle foraggere più importanti per le regioni del
mediterraneo.
La sulla è resistente alla siccità ma, se eccessivamente prolungata,
essa può causare riduzione nella produttività . Ben si adatta ai
terreni pesanti, con elevato contenuto in argilla e calcarei. E’
possibile coltivarla anche in terreni poveri e compatti, purché ben
provvisti di calce. Non tollera i terreni acidi, salmastri.
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Fra storia e leggenda:
la lupinella
assieme ad un centinaio di specie dello stesso genere, spontanee e
coltivate, porta la denominazione generica di Onobrychis, un vocabolo
utilizzato da Dioscoride oltre duemila anni fa e successivamente da
Plinio che nella sua etimologia sembra indicare un foraggio gradito in
particolare agli asini.
I greci ed anche i romani non conoscevano la lupinella quale pianta da
foraggio: Dioscoride evocava probabilmente un'altra specie di Onobrychis, la O.
caput-galli, spontanea in tutto il bacino del
Mediterraneo, ma non coltivata.
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Interesse
apistico: la
lupinella è bottinata dalle api sia per il nettare che per il polline;
è forse la leguminosa più ricercata dalle api per il nettare
concentrato (42-55% di zuccheri).
Soprattutto nelle zone appenniniche dell'Italia Centrale la lupinella è
un importantissima fornitrice di polline. In talune zone, da maggio ad
agosto non è raro che le api raccolgano polline quasi esclusivamente da
questa specie. I mieli puri di lupinella assomigliano per
caratteristiche e composizione ad altri mieli di leguminose. Si tratta
di mieli di colore molto chiaro, quasi bianchi, una volta cristallizzati,
un odore molto leggero ed un sapore delicato, spesso leggermente
fruttato. Rispetto ai mieli di sulla o di trifoglio, al quali si può
paragonare per colore e leggerezza d'aroma, risulta più fine, più
delicatamente profumato. |
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