Villaurban@ in cronac@. Rubrica di www.villaurbana.net a cura di Mauro Dessì.

9 Aprile 2005

Un paese, un personaggio. Figli di un dio minore. Sarà anche abusato (e magari riduttivo) ricorrere a questa frase fatta, tuttavia la stessa ben si presta per sintetizzare questa serie di servizi (l'odierno è il primo) che saranno dedicati a quei personaggi spesso misconosciuti, dei quali comunque nei loro paesi di nascita vanno intimamente orgogliosi. Anche se, è giusto sottolinearlo, troppo spesso si tratta di personaggi colpevolmente dimenticati o che vengono ricordati, magari in pompa magna, solo in occasione di convegni, tavole rotonde o dibattiti più o meno accademici, con il risultato che soprattutto le nuove generazioni sanno poco di loro. Ecco perché, senza avere pretese storico - sociologiche, cercheremo puntata dopo puntata di dare spazio a tutte quelle comunità (e nell'oristanese sono tante) che hanno un personaggio da ricordare e, perché no?, da ringraziare, seppure virtualmente, per aver dato lustro al loro paese.

Antioco ZuccaUn filosofo misconosciuto

che fu quasi osannato oltre Tirreno

La casa in via Vittorio Emanuele dove nacque e morì Antioco ZuccaVillaurbana. Solo un paio di anni fa, in una delle poche, rare occasioni di suoi ricordi, tra l’altro proprio su queste pagine della Nuova, si sottolineava quanto silenzio ci fosse attorno alla figura di Antioco Zucca. Un silenzio non certamente specchio del carattere dell’illustre filosofo ma figlio di indifferenza e, per certi versi, poco riconoscente attenzione. Questo non solo a Villaurbana, suo paese natale, ma anche all’interno di tutto quel mondo culturale e letterato che lo stesso Antioco Zucca riuscì a far emergere anche grazie ai suoi scritti. Opere filosofiche e trattati di stampo mistico che gli permisero di farsi conoscere all’interno del mondo culturale italiano ed europeo, fino ad arrivare al titolo, nel 1955, di “Dottore Honoris Causa” per i suoi meriti scientifici e letterati, a lui conferito da parte dell’Accademia di Studi Superiori “Phoeni” fondata dal Principe d’Aragona, Francesco Amoroso. Per lui, però, qualcosa è cambiato visto che la sua figura è stata oggetto di un convegno di studi proprio pochi mesi fa ad Oristano e il suo nome è inserito all’interno dei letterati illustri che hanno fatto dell’isola patria di pensatori d’eccezione. Ancora poco, però, per un filosofo come Antioco Zucca, villaurbanese doc, nato il 21 Ottobre del 1870 e autore di “L’uomo e l’infinito”, “I rapporti fra l’individuo e l’universo”, “Il lamento del Genio”, “Dopo il dolore”, alcuni fra i titoli di opere che lo resero celebre in Italia, prima e dopo l’evento bellico della Seconda Grande Guerra. Anche in Europa ebbe la possibilità di mettersi in luce grazie alla collaborazione con diverse riviste come il “Coenobium” pubblicato a Lugano, in Svizzera, o la “Libre Penseè”, periodico belga pubblicato a Bruxelles. Opere e collaborazioni che egli realizzò facendo la spola tra il continente, dove amava mettere a disposizione il suo sapere, insegnando per tanti anni a Bari e Roma, e il suo paese natale, dove amava ritirarsi in solitudine per meditare e scrivere. Fu a Villaurbana che amava ritornare e fu a Villaurbana che tornò per vivere, conducendo una vita schiva, lontana dai rumori e soprattutto dai richiami di possibili incarichi politici o accademici, il suo ultimo periodo di vita, prima che un infarto, nel 1960, fermasse la sua ispirazione e le sue opere. Un silenzio che continua e non certamente per ossequiare la sua figura, quasi a voler continuare un rapporto come se l’illustre cittadino fosse ancora in vita. “In effetti si potrebbe fare di più perché non vada perso il bagaglio culturale che il letterato pensatore lasciò a Villaurbana dopo la sua morte, racconta un insegnante di Villaurbana. Pur autore di pensieri forse poco condivisi, per l’onore che di Villaurbana fece, il professor Zucca meriterebbe assolutamente più spazio fra i ricordi e lo studiare dei suoi paesani.  Mauro Dessì.

Pubblicato su "La Nuova Sardegna", 9 Aprile 2005

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