La Città di Somma Vesuviana

 

 

La città di Somma Vesuviana ha origini antichissime, attestate da numerosi reperti archeologici, da fonti documentarie e dalla sopravvivenza di tradizioni e leggende. I primi insediamenti nella zona risalgono al IX sec. a.C. Fino al VI sec. l'area fu occupata dagli Osci, successivamente dagli Etruschi ed infine dai Romani. Varie fonti latine ricordano l'agro sommese. Cicerone. nel "De officiis" narra della contesa tra Napoletani e Nolani per il controllo dell'agro sommese. Nel 184 a.C. il senato romano diede l'incarico di dirimere la controversia al console Q. F. Labeone che assegno il territorio a Roma. Innumerevoli reperti di epoca Romana testimoniano nella zona la presenza di ville rustiche ed aziende agricole che producevano vino ed olio. Tra i ritrovamenti di maggior rilievo va ricordata la celeberrima villa di età augustea. Essa sorgeva nel latifondo degli Ottavi, il "praedium Octavianorum" ed era ubicata probabilmente nella summa pars della tenuta. Attorno alla residenza augustea si sviluppò un nucleo abitativo che orbitava attorno alla splendida villa imperiale. Ancora oggi i resati della villa sono coperti da uno strato di ceneri e lapilli. Col tempo Somma si accrebbe e si affermò, divenendo un centro affermato dal punto di vista giuridico ed amministrativo. Nel X sec. la città fu sottoposta a saccheggi e massacri da parte degli Ungheri che marciavano verso Napoli. Probabilmente proprio in seguito a ciò si avvertì la necessità di costruire una struttura difensiva, l'arx summae, realizzata nella seconda metà del X sec. La struttura era circondata da valli profonde e da scoscesi pendii. Il castello di Somma fu sede anche di una dinastia di baroni normanni Dal 1266 al 1425 Somma rimase sotto gli Angioini, che la preferivano come località di villeggiatura. In quegli anni la città divenne estremamente importante al punto che i registri angioini la annoverano come la quarta città di Terra di Lavoro e del Molise per l'entità della tassazione. A quel tempo si costituì l'Università della Terra di Somma, che sotto gli Angioini e gli Aragonesi si consolidò e giunse ad avere autonomia amministrativa occupandosi degli affari della comunità. Dal 1435 Somma divenne aragonese. Con Ferrante I la cittadina fu resa più invulnerabile e furono fortificate le mura di cinta. In seguito alla morte di Giovanna IV, avvenuta nel 1518, cominciò un periodo di infeudamento. Durante tutto il XVII secolo la vita di Somma fu sconvolta da vari eventi disastrosi, tra i quali l'eruzione del Vesuvio del 1631 che causò danni economici di grande entità. Molti abitanti, per sopravvivere furono costretti ad emigrare a Napoli. Nel 1647 la rivolta di Masaniello, esplosa a causa del pesante regime fiscale, coinvolse anche Somma. Gran parte della popolazione si schierò contro la nobiltà locale. In seguito la città fu colpita dalla peste del 1656, che anche a Somma fece molte vittime. Il '700 fu caratterizzato da numerosi contrasti tra Somma ed i suoi casali, che tentavano di sottrarsi alla sua giurisdizione. Con Giuseppe Bonaparte fu abolito il privilegio di mastromercato, ed i casali di Somma (Sant'Anastasia, Pollena, Trocchia e Massa di Somma ) divennero comuni autonomi. Con l'avvento del Regno d'Italia e l'annessione della provincia napoletana al Regno entrarono in vigore nuove disposizioni per l'amministrazione dei comuni ed il Decurionato fu soppiantato dal Consiglio Comunale. Nel 1836, grazie ad un decreto reale, al nome Somma fu aggiunta la denominazione "Vesuviana".

Da visitare:

-La chiesa ed il chiostro di Santa Maria del pozzo

-Il museo della civiltà contadina presso la chiesa di Santa Maria del pozzo

-Il Borgo medioevale del Casamale e le Mura Aragonesi

-La chiesa della Collegiata al Casamale


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