L'Evoluzione del Telaio

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Ordine Gigante >> Grande Telaio >> Grandi Scocche e Gusci

Il tema del telaio già affrontato nella sezione “image” del concept su Terragni e approfondito poi nella lezione proprio sul telaio del prof. Saggio, del corso monografico su Terragni, nei libri “Dietro le quinte” e “Terragni virtuale”, mi ha dato lo spunto per ampliare collegamenti e concetti già impostati nel corso di Progettazione Architettonica Assistita”.Cominciamo riassumendo i significati dl telaio: significato di funzione, costruttivo, estetico,plastico, di rottura mentale della percezione, ma anche significato nel mondo plastico: riferimento a Michelangelo, superfici in successione, ritmo, ordine e presenza, giochi di scala, L'ORDINE GIGANTE, crea gerarchie.Possiamo ricondurre quasi tutti i significati detti sopra all'ordine gigante, anche qui, come nel telaio di Terragni, visto come cornice, come misurazione.Terragni però fa un salto logico, che gli deriva da una ricerca affrontata per tutta la sua carriera: far coesistere nelle sue opere i concetti di massa-volume con astrattismo-leggerezza-dinamicità. Questo salto logico si materializza perfettamente i alcune sue opere come la Villa del Floricoltore Bianchi e nella Villa sul Lago; in queste opere, infatti, la parola chiave è proprio “telaio”, che tiene insieme l'idea dl volume, ma nega se stesso attraverso la trasparenza, quindi astrattismo-leggerezza-dinamicità. Inoltre il telaio da unicità all'opera, unicità che riscopriamo, anche se in maniera diversa, nella Casa Rustici.Ora facciamolo noi un salto logico nel capire le tendenze dell'architettura contemporanea, con le nuove tecnologie informatiche sono state sviluppate nuove architetture dove la parola chiave è MODELLO e i risultati sono riconducibili a grandi scocche o gusci (vedi “Dietro le quinte”-La rivoluzione informatica- Francesco De Luca, Marco Nardini), contenitori di funzioni e informazioni, contenitori come i grandi telai di Terragni. Inoltre se prendiamo come esempio la Villa sul Lago, possiamo immaginare che i volumi all'interno del grande telaio potevano essere assemblati in maniera diversa senza perdere la semantica dell'intera architettura. Lo stesso concetto è valido nelle architetture dei vari Diller e Scofidio, Greg Lynn, Solar Cloud, Kovak Malone, Neil Denari, Kas Oosterhuis e altri ancora, perché è come una pelle-telaio che avvolge le funzioni, le sensazioni e da unicità all'opera. Inoltre con tecniche come il Metaball o i sistemi particellari/modificatori spaziatisi possono avere modificazioni dinamico-fisiche della struttura stessa, in base a parametri propri della struttura e del sito (vedi “Dietro le quinte”-La rivoluzione informatica- Francesco De Luca, Marco Nardini), queste modificazioni mi fanno pensare ad una frase di un testo del Banco del Mutuo Soccorso: L'evoluzione, tratto dall'album "Darwin" che recitacosì: "...e il tempo cambierà i corpi flaccidi in forme utili a sopravvivere".Infine perché non mettere i relazione due architetture di Terragni con due architetture di oggi, per fare un ultimo salto logico e vedere il telaio in maniera diversa, ma sicuramente come evoluzione di quello di Terragni.

 

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