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Il ritratto

Il ritratto è una foto che rappresenta una o più persone (non troppe, altrimenti diventa una foto di gruppo, che è pur sempre un ritratto ma un po' particolare) in atteggiamenti quotidiani o studiati.

E' insieme ai paesaggi il genere di immagine che quasi tutti abbiamo realizzato con risultati più o meno felici; anche qui come in altri settori non ci sono regole ferree da seguire, ma dei consigli e delle "consuetudini" di cui potremo certamente tenere da conto.

Parlando di ritratto non può non venirci in mente una parola che spunta sempre fuori quando facciamo una foto ad una persona "la fotogenia".

Sono fotogenico, non sono fotogenico, ma insomma da cosa si vede e perché alcune persone vengono meglio di altre in foto? Iniziamo dicendo subito che non ha nulla a che vedere con l'essere belli o brutti, in foto veniamo per quello che siamo, il ritratto non deve cambiare le caratteristiche di una persona, ma renderle al meglio ed in modo naturale. La fotogenia è una caratteristica di alcune persone che mantengono espressioni naturali anche in foto, vengono ,cioè, riprodotte in maniera statica cosi come sono nella realtà, le proprie espressioni non perdono di interesse in quanto non sono vincolate dal loro "movimento".

Il soggetto fotogenico non ci deve dare, comunque, la tranquillità di fare una bella foto, ci siamo resi conto tutti nelle nostre esperienze di come sia possibile distruggere e rendere sgradevole anche il volto della persona più bella (fotograficamente parlando).

Dobbiamo inoltre considerare che ogni persona ha un lato del volto che risulta migliore, quindi osserviamo sempre bene il nostro soggetto.

Vediamo allora cosa dobbiamo fare, e non, per rendere al meglio i nostri "modelli" , in particolare :

  • attrezzatura
  • ripresa
  • Vedremo che con poche accortezze sarà possibile ottenere risultati soddisfacenti.
     
     
     

    L'ATTREZZATURA

    Per quanto riguarda l'attrezzatura necessaria per il ritratto non dobbiamo preventivare un grosso investimento una reflex 35mm (magari con esposizione manuale) è sufficiente per la maggior parte delle occasioni, per quanto riguarda l'obiettivo é preferibile usare un medio tele (85mm-100mm) che permette di mantenere un minimo di distanza dal soggetto ed una buona prospettiva, la qualità non deve essere necessariamente eccezionale ( spesso nei ritratti di donne si tende a ad abbassare nitidezza e contrasto proprio per dare una resa più morbida della pelle), in esterno si possono usare tele più spinti che permettono di sfocare completamente lo sfondo con ottimi risultati.

    L'uso dei grandangoli, a meno di ricerche ed effetti particolari, è normalmente sconsigliabile, in quanto la ripresa da vicino oltre a mettere a disagio il modello produce distorsioni non sempre gradevoli.

    Per quanto riguarda le pellicole è importante che diano una buona resa della pelle(per il colore), ed in genere un contrasto non elevato ed una grana bassa. Le pellicole di media sensibilità andranno bene per quasi tutte le occasioni.

    Per il controllo della luce saranno utili pannelli o teli riflettenti per correggere le ombre e un flash per schiarire i volti nei controluce.
     
     

    RIPRESA

    Indipendentemente dal soggetto, donna, uomo, bambino, possiamo distinguere tre tipi di ritratto : studio, esterno, ambientato.

    Il ritratto in studio è fatto in un luogo chiuso, in genere attrezzato per permettere al fotografo il massimo controllo della luce ed ombre.
     


    foto M.Chelucci

    foto M.Chelucci

    foto M.Chelucci

    Per ottenere dei buoni risultati bastano due lampade da 800 w di cui si conosca la temperatura di colore (vedi LA LUCE), ed un fondale di cartone od anche un lenzuolo.

    L'illuminazione riveste nel ritratto la parte più importante di tutta la ripresa in quanto permette di plasmare , attenuare i difetti ed esaltare i pregi del soggetto, quindi la disposizione delle luci risulta importantissima.

    Le lampade possono essere disposte in vari modi, e secondo la funzione che hanno vengono chiamate:

  • luce principale; é la luce dominante nella foto, quella che caratterizza l'immagine. Può essere spot (forte e concentrata) o diffusa. Secondo come viene disposta viene chiamata:
  • piena ; illumina in pieno la parte del viso rivolto verso l'apparecchio
  • di taglio; illumina la parte di viso (in genere lateralmente) che non è rivolta verso l'apparecchio
  • a farfalla ; illuminazione frontale con la lampada posta in alto, cosi' chiamata proprio per il tipo di ombra che crea il naso.
  • Rembrant; illuminazione alta e laterale al soggetto, da un tono drammatico all'immagine
  •  Luci accessorie; sono le luci di contorno usate per diminuire le ombre, mettere in risalto particolari, controllare il contrasto :
  • complementare : serve a schiarire la parte in ombra del soggetto, per diminuire il contrasto. Deve essere meno intensa della principale, altrimenti ne annullerebbe l'effetto.
  • sfondo : mette in risalto lo sfondo, può servire anche per abbassare il contrasto generale della foto.
  • effetto ; mette in risalto i contorni e stacca il soggetto dallo sfondo. Si posiziona dietro il soggetto (controluce).
  • Non vorrei entrare nel merito riguardo la parte compositiva nel ritratto, ma c'è un particolare che merita la nostra attenzione: gli occhi. Pur con le dovute riserve, gli occhi del soggetto saranno quelli che in foto attireranno di più la nostra attenzione, quindi evitare di metterli in ombra, e in caso di dubbi preferire la messa a fuoco su di loro piuttosto che altre parti del volto.


    schema base di illuminazione in studio (P=principale; E=effetto; S=sfondo; C=complementare)

    Nel ritratto in esterni il fotografo ha minor controllo sulla luce, e si deve adattare a quella presente. Per quanto riguarda le tecniche di ripresa valgono le considerazioni fatte per il ritratto in studio. Per controllare meglio gli effetti della luce potranno essere usati dei pannelli riflettenti (teli o pannelli di polistirolo) od un flash con lo scopo di schiarire e ridurre il contrasto. Un altro strumento che può creare effetti molto interessanti sia in esterno, che in studio, è lo specchio; soprattutto se piccolo può venire usato per illuminare piccole parti del soggetto creando, nei controluce giochi di luce molto particolari.

    Il ritratto ambientato è quello in cui il soggetto viene ripreso in momenti di vita quotidiani (reportage), dove generalmente il fotografo non può intervenire in alcun modo sulla luce ed espressioni del soggetto in quanto, spesso, perderebbe di spontaneità, senza considerare il fatto che in molti casi si tratta di foto "rubate" o scattate in fretta per cogliere un momento particolare.

    In questi casi è importante riuscire a prevedere le situazioni che andremo a fotografare, trovare dei contatti con le persone, entrare nel loro mondo, ma non essere invadenti, ed aspettare il momento adatto più che crearlo.
     
     


     
     

    foto M.Chelucci 1977


    foto M.Chelucci 1984

    Rapporto di illuminazione

    Abbiamo visto che soprattutto in studio, ma anche in esterni, il fotografo può controllare l'effetto che ha la luce sul soggetto.

    Un occhio di riguardo va al controllo del rapporto di illuminazione. Il rapporto di illuminazione è dato dalla differenza tra la luce riflessa dalla volto in luce piena e quella riflessa dalla parte del volto in ombra.

    La misurazione, da fare con l'esposimetro, dovrebbe dare risultati con differenze non superiori di 1 o 2 diaframmi tra le due zone. Con l'uso di luci di schiarita o pannelli riflettenti potremo correggere le differenze maggiori.

    La correzione dei difetti

    Attraverso un corretto uso delle luci e lo studio della posizione di ripresa è possibile correggere ( nell'immagine ) alcuni difetti del modello, nella tabella che segue vedremo le varie tecniche usate a fronte dei difetti più' comuni: